26 aprile 1986. Alle ore 1:23:45, nella centrale nucleare di Chernobyl, il reattore n°4 “Lenin” prende fuoco. E’ l’inizio del più grande disastro nucleare della storia, un’emergenza ambientale globale causata da un’esplosione pari a 500 volte più potente di Hiroshima. A quei tempi ero un ragazzino. Questi i miei ricordi.
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26 aprile. Il giorno di Chernobyl: i miei ricordi di allora
# I miei ricordi di allora: la nube radioattiva, il latte e il referendum

Il primo ricordo è quello di un telegiornale. Dietro al conduttore c’era una mappa dell’Europa. La prima notizia era che in Svezia avevano rilevato un’impennata di radiazioni in un’area ancora non precisata dell’Europa dell’Est. Nelle ore successive si è passati da una serie di Niet con cui le autorità sovietica negavano ogni tipo di problema a timide conferme. Fino a che il fattaccio era ormai divenuto evidente. E l’evidenza per noi che vivevamo in Occidente aveva le sembianze di un’enorme nube radioattiva che si alzava da una regione occidentale dell’Unione Sovietica e si muoveva in Europa sospinta dai venti. Ricordo che inizialmente la nube sembrava puntare verso Nord ma successivamente aveva cambiato direzione mirando dritto a noi. Non si parlava d’altro anche se, tutto sommato, non ricordo scene di panico.
Si viveva quel fatto come qualcosa di bizzarro, non si avvertiva, almeno noi più giovani, come qualcosa di realmente pericoloso, anzi in classe si scherzava addebitando a Chernobyl la colpa di qualunque dimostrazione tra noi studenti di deficienza o di alterazione psico-fisica. I TG invitavano esperti che dicevano di non consumare latte e verdura perchè ad alto rischio di contaminazione. In generale si procedeva a suggerire comportamenti da tenere o da evitare, piuttosto che obbligare o vietare. Ricordo poi che, quando il pericolo sembrava rientrato, la politica prese il sopravvento con i verdi e i socialisti di Craxi che cavalcarono l’emotività legata al disastro per promuovere un referendum per bandire l’energia nucleare dal nostro Paese. Cosa che poi accadde, segnando probabilmente in negativo il futuro energetico del paese. Ma questa è un’altra storia. Al di là dei ricordi, come si presenta Chernobyl oggi?
# Chernobyl oggi: la terza riserva di piante e animali più grande in Europa

Chernobyl
Che cosa rimane di Chernobyl oggi. Innanzitutto la giornata commemorativa: le Nazioni Unite hanno istituito il 26 aprile come Giornata Internazionale della Memoria del Disastro di Chernobyl. Ogni tanto viene trasmessa in tv una miniserie molto toccante sull’evento. Ma che ne è dell’area dell’incidente?
Si sono contati circa 300 mila morti, migliaia di neonati malformati in tutta Europa, 2800 km quadrati d’acque, flora e fauna contaminati. Eppure, contro ogni aspettativa, nonostante le radiazioni siano ancora presenti, nella zona è tornata la natura: è diventata la terza riserva di piante e animali più grande in Europa.

Chernobyl
È stata l’assenza dell’uomo che ha portato a questo trionfo della natura. Il botanico di fama mondiale, Stefano Mancuso, spiega che con tre decenni d’isolamento e divieto di qualunque attività umana, la natura ha potuto svilupparsi senza alcun impedimento. E’ in corso una richiesta dell’Ucraina all’Unesco di dichiarare Chernobyl Patrimonio dell’Umanità.
Continua la lettura con: 25 aprile: dalle parole ai fatti. Costruiamo a Milano il quartiere della libertà?
ANDREA ZOPPOLATO
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