28 aprile 1906. Il re Vittorio Emanuele III d’Italia pone il caposaldo della futura stazione più grande d’Europa.
Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità. Clicca per scoprire come fare
28 aprile. Il re d’Italia pone il caposaldo della Centrale, la futura stazione più grande d’Europa

La prima stazione di Milano fu inaugurata nel 1864 e si trovava in piazza della Repubblica, a sud della stazione moderna. Rimase in funzione fino al 30 giugno del 1931 quando quella attuale fu inaugurata. Fu re Vittorio Emanuele III a porre il caposaldo della nuova stazione il 28 aprile 1906: ancor prima della scelta del progetto che verrà poi affidato all’architetto Ulisse Stacchini con uno stile dal mix eclettico chiamato “assiro-lombardo”.
# La più grande d’Europa

Non tutti sanno che la Stazione Centrale di Milano è per volume la più grande stazione d’Europa. La Centrale offre collegamenti ad alta velocità verso Torino, Venezia, Bologna, Roma, Napoli e Salerno. Le linee ferroviarie del Sempione e del Gottardo la collegano alla Svizzera, in particolare a Berna e Ginevra via Domodossola, Zurigo e Chiasso. I suoi binari si estendono verso Nord fino al centro Europa.
Continua la lettura con: La Centrale è la stazione più grande d’Europa
ANDREA ZOPPOLATO
Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza
Clicca qui per il libro di Milano Città Stato
Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Povera Stazione Centrale! come è stata ridotta dai nuovi mutamenti. E come è stata ridotta la facilità di accesso! ora per arrivare ai binari devi impiegare il doppio del tempo di una volta e districarti in mezzo a un mucchio di difficoltà, compresi assalti indesiderati. Dicono sia la modernizzazione. Bah! Sarà, ma alla maestosità esterna non corrisponde affatto quella interna, sfavillante di luminarie moderniste e invadenti