Una nuova opera tanto straordinaria quanto strana è stata pensata per la città di New York e, forse, Milano un giorno potrebbe prendere spunto.
Vediamo insieme il successo di questo nuovo grattacielo.
Archistar, ultima frontiera: il GRATTACIELO CAPOVOLTO
# Mezzo chilometro a testa in giù
Pensando a come poter riempire uno spazio vuoto di 1.2 acri (circa 4.856 metri quadrati) nella città della grande mela, l’architetto David Adjaye ha avanzato la proposta di un nuovissimo grattacielo dal design molto particolare: è capovolto.
Si chiama Affirmation Tower, o più semplicemente Upside Down Skyscraper, e verrà costruito all’418 11th Avenue di Manhattan, rientrando tra gli edifici più alti del mondo, nonché secondo edificio più alto di New York con i suoi 506 metri.
# Lontano parente della nostra Velasca
Una serie di travi a sbalzo conferiscono all’edificio quel tocco “drammatico” e invertito che lo fanno rientrare con facilità nella categoria dell’architettura brutalista, vale a dire tutti quegli edifici a blocchi, squadrati, con superfici tozze e volumi accentuati, forme strane e poco sinuose, e uno stile geometrico piuttosto rigido. Un classico esempio di questo tipo di architettura a Milano è la Torre Velasca.
# Anche una pista di pattinaggio
David Adjaye ha pensato il grattacielo come costituito da tanti blocchi sempre più piccoli man mano che scendono verso la base. In questo modo, i piani superiori saranno più di dimensioni maggiore rispetto a quelli inferiori che costituiranno la base della struttura, ricreando così l’effetto capovolto. Insieme all’edificio, ci saranno due hotel e un’area solo di uffici, una terrazza panoramica e addirittura una pista di pattinaggio.
# Un altro primato
Sarà costruito proprio accanto al Javis Centre di Manhattan, il parco lineare di New York (High Line) e la linea 7 della metro. Il grattacielo Upside Down potrebbe, però, ottenere un altro primato: se il progetto dovesse venire approvato, il grattacielo diventerà il primo a essere stato realizzato interamente da un team di architetti, sviluppatori, finanziatori e costruttori neri. Questo sarà un traguardo molto importante per la città di New York e per la Black Community.
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SELENE MANGIAROTTI
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