Il palazzo misterioso. Lo si vede già dal citofono. Lo abitano “Fuoco”, “Vento” e “Terra”. Un liberty che profuma di gotico. Sarebbe l’ambientazione ideale per uno dei film di Tim Burton, tipo Edward Mani di Forbice o Batman. In sintesi, uno spettacolo che non tutti i milanesi conoscono.
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I segreti del palazzo più misterioso di Milano, dove vivono “Fuoco”, “Vento” e “Terra”
# Un palazzo romanticamente inquietante, nato da una visione di Arata
Ci troviamo in zona Buenos Aires. All’angolo tra via Settembrini e via Boscovich con la sua facciata in mattoni a vista, uno scenografico palazzo spicca tra le costruzioni della zona. Dall’aspetto austero e imponente, con particolari eccentrici e inquietanti.
Un palazzo spettacolare, unico nel suo genere: si tratta di Casa Felisari, o Palazzo Pathè, un’estrosa creazione dell’architetto visionario Giulio Ulisse Arata, esponente della Belle Époque e dell’Art Nouveau a cui si deve anche un’altra bellezza Liberty spettacolare di Milano: Casa Berri-Meregalli in via Cappuccini, il “palazzo più eclettico di Milano”. Ma torniamo a Casa Felisari.
# Una commistione di stili che conferisce originalità e impatto visivo
Inquietante, ma terribilmente affascinante: Casa Felisari venne realizzata tra il 1902 e il 1914 e il suo stile rappresenta un perfetto ibrido tra il neoromantico, il decò e il liberty.
Tra i primi motivi di attenzione c’è all’ingresso il bel mosaico di Galileo Chini, con gli elementi decorativi orientaleggianti e medievaleggianti che si uniscono a quelli a tema animale.
# Casa Felisari fu la sede della Pathè Cinema
Per alcuni anni, Casa Felisari fu la sede della casa di produzione cinematografica Pathè, una delle più antiche case di produzione francesi che scelse questo palazzo al numero 11 di via Settembrini per avere la propria sede italiana.
Nel 1919 la Pathè Cinema dovette lasciare il palazzo. Da allora, per molti anni, rimase vuoto. Finché a prendere il posto della casa cinematografica francese ci sono oggi degli inquilini molto particolari.
# Chi vive in Casa Felisari? “Fuoco”, “Vento” e “Terra”
Ora la casa sembrerebbe abitata, o comunque occupata, da qualcuno. A certe ore della sera le luci sono accese, anche se dall’interno proviene un silenzio tombale.
Ma è singolare e intrigante anche il citofono all’ingresso in via Boscovich. Come inquilini figurano queste scritte: “Fuoco”, “Vento”, “Terra”.
In molti hanno provato a citofonare per chiedere informazioni, nella speranza che qualcuno aprisse, ma con scarsi risultati.
Il mistero su chi viva nella Casa Felisari continua. Quindi, non resta che passarci davanti, ammirare gli elementi architettonici di grande pregio e fantasticare sulla sua storia misteriosa ed inquietante.
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