Il “BALCONE PIÚ BELLO d’Italia”

L'innovazione architettonica si è dimenticata di un elemento caratteristico dei nostri palazzi: il balcone. Ma c'è un'eccezione: "il balcone più bello d'Italia"

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L’innovazione architettonica si è dimenticata di un elemento caratteristico dei nostri palazzi: il balcone. In tutte le opere anche più ardite il balcone resta sempre rappresentato in modo piuttosto tradizionale. Ma c’è chi ha osato rivoluzionando il concept: è nato così quello che è stato definito “il balcone più bello d’Italia”. Abbiamo rintracciato chi ha avuto l’idea. 

Il “BALCONE PIÚ BELLO d’Italia”

# La forma del vino

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Un calice di vino che racchiude le pagine della nostra storia“. Si presenta così l’agriturismo Alturis, con sede a Cividale del Friuli. Aperto nel 2009 da una famiglia di “Vignaioli in Terre di Confine”, che ha realizzato un monumento ad uno dei beni più preziosi che abbiamo in Italia: il vino.

Tutto qui richiama le antiche tradizioni che si compiono tra filari di viti e i tempi della vendemmia; tutto qui ha la forma del vino: dalle teche dell’enoteca ad una star assoluta di Instagram, il balcone a forma di calice di vino rosso.

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# Metti un calice di vino nella hall

ph. alturis_winery IG – Il ballatoio a Capodanno

L’agriturismo, che è anche winery e produttore di birra artigianale, è circondato dalla meravigliosa cornice friulana, un tuffo nella natura dove nascono, prosecchi e Ribolla così eccellenti, che sono da esportazione.
Quando si tratta di ristrutturare una parte del casolare di Cividale, Alturis si affida a Tania Radici che abbiamo contattato per sapere come è nata questa idea. 

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Professione interior design, capace di esaltare gli interni, Tania ha avuto l’intuizione di “portare” un calice di vino rosso all’interno della struttura, ricavando un terrazzo tra due ali dell’edificio.
Il calice accompagna la struttura fino al secondo piano di Alturis. Al piano inferiore c’è l’enoteca, mentre a quello superiore troviamo la sala degustazione. È da qui che si accede ad un primo balconcino e poi al calice, ad un’altezza di 6,80 m, con vista spettacolare sui vigneti friulani.

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# Made in Friuli

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Tania Radici ci rivela che il calice è una “realizzazione ad elementi. La struttura principale è realizzata in ferro, che detta la sagoma del calice e diventa un grande ballatoio decorato con polipropilene rosso”, capace di interpretare la coppa di vino rosso.
Tutti i manufatti sono stati realizzati con artigiani della zona, perché “fin dall’inizio il progetto è stato pensato per rendere omaggio a Cividale e i suoi dintorni: Made in Friuli.”
La (meravigliosa) terra che ospita questo ballatoio, è patria di vini bianchi di eccellenza mondiale.
Ma allora perché un calice di vino rosso?

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# Basso profilo? No: spoiler alla sopresa finale

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La scelta del calice di vino rosso non è né casuale né provocatoria. I Vignaioli delle Terre di Confine hanno travalicato uno di quei confini, innestando una vigna per la produzione di un Merlot rosso rubino dal “bouquet fruttato e note di lampone, mirtillo e prugne integrate a sentori di sottobosco e di spezie delicate” e – soprattutto – il vino che Alturis ritiene il miglior prodotto, “il nostro vino migliore: Epic Wine. Un pinot nero in purezza“.

Idea e struttura nascono proprio con l’intenzione di diventare il simbolo del Pinot Nero. Fino al lancio ufficiale, da buoni friulani, la scelta è quella di mantenere un profilo basso, per non rovinare la sorpresa.
Succede che Alturis e Tania Radici, rapiti dalla bellezza della realizzazione, creano un post su Instagram per presentare il nuovo protagonista e questo, in barba al low profile deciso, fa il giro del mondo, diventando virale conquistandosi la fama di “balcone più bello d’Italia”. 

Oggi il balcone a forma di calice di vino rosso è una delle star indiscusse di Intagram. Ai proprietari e creatori rimane quasi il “rammarico” di aver fatto quel post “così in fretta”, come ci ha confessato Tania Radici. Rammarico compensato dal grande successo dell’opera e dal nettare con cui brindare a questa stupenda realizzazione.

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LAURA LIONTI

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Laura Lionti
Tecnico del suono milanese, nata da milanesi importati dalla Sicilia. Il mio quartier generale è sempre stato il Gallaratese con i suoi giardini e il verde, difeso a volte a spada tratta. Sogno che Milano si candidi a luogo ideale per creare un laboratorio a cielo aperto che ricerchi e trovi la soluzione per le Smart Cities, Città e comunità sostenibili: obiettivo 11 degli SDGs