Facciate che sono lì quasi da sempre. Ma che hanno una caratteristica che le rende uniche: sono invisibili.
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I «Palazzi Invisibili» di Milano: la storia curiosa delle case nascoste
# Tutto nasce dallo spostamento della Stazione da piazza della Repubblica
A Milano succede spesso che alcune parti della città si vedano ribaltare completamente la propria destinazione ed uso. Questo comporta il rinnovamento delle zone, abbattimento o costruzione di nuovi edifici e strade che, soprattutto nel caso milanese, tendono a stratificarsi su quelle precedenti. È ciò che è accaduto all’Acquabella quando, negli anni ’30, si decise di spostare la Stazione Centrale da Piazza della Repubblica alla sua sede attuale. L’operazione ha naturalmente riguardato la rimozione di tutte le vie ferrate precedenti, restituendo spazi utili alla realizzazione di strade e piazze per l’uso urbanistico.
# Le case nascoste in Piazzale Susa
Uno dei più evidenti segni di queste stratificazioni riguarda la parte Nord-Ovest di Piazzale Susa e l’inizio di Viale Argonne. Accedendo alle corti di alcuni palazzi costruiti tra il 1930 e il 1940, è possibile addentrarsi in una specie di selva urbana, composta da edifici di fine Ottocento, tutti disposti in fila alle spalle delle più recenti costruzioni, quasi a formare una vera e propria via nascosta agli occhi e alle mappe. I “palazzi nascosti” sono ciò che resta di uno strato storico di Milano, in cui Piazzale Susa non esisteva e gli edifici in questione erano di affaccio sulla ferrovia, poco prima che questa terminasse alla vecchia Centrale.
Entrando nel cortile di Piazzale Susa dai civici 13 o 15, si accede al palazzo che ha sede in Via Giovanni da Milano (ex strada Rivoltana). Appaiono le tracce di un mondo ormai scomparso: ai piedi di una palazzina è possibile vedere le aperture destinate ai negozi dismessi di un tempo, così come la realizzazione di nuovi edifici sui resti di un vecchio garage o delle palazzine della ferrovia.
# Il bivio ferroviario dell’Acquabella
In pratica, piazzale Susa era la sede di uno dei più importanti snodi ferroviari dell’epoca, bivio di smistamento tra le vetture destinate alla Centrale e la deviazione verso Porta Tosa. Questo bivio è stato anche sede di un gravissimo incidente ferroviario nel gennaio del 1908, che causò la morte di 7 passeggeri e un coinvolgimento emotivo enorme da parte dei milanesi e dell’opinione pubblica in generale. Con lo spostamento della stazione Centrale, i lavori di smantellamento della ferrovia all’Acquabella, hanno restituito alla città intere porzioni, praticamente inesplorate.
Piazzale Susa viene progettata per avere una forma romboidale. Questo “artificio” è possibile soltanto costruendo i palazzi visibili oggi, che però finiscono per celare quelli di una volta.
# Acquabella ieri e oggi
Il tempo ha poi inciso enormemente sulla porzione di quartiere, oggi parte del Municipio 4. Acquabella è il nome storico di un’antica cascina, sorta nel ‘400 nei pressi di una roggia e che, oggi, non esiste più. Si trovava laddove oggi c’è Corso Plebisciti tra le vie Cicognara e Gozzi. Dove c’era il bivio ferroviario dell’Acquabella oggi sorge una piazza che cede il passo a Città Studi. Le realizzazioni di Piazzale Susa, che nascondono il vecchio quartiere ottocentesco ferroviario, sono esemplari di architettura modernista. Molto particolare il palazzo al civico 13, realizzazione di architetto sconosciuto, che presenta nella facciata un interessante gioco di bovindo incastrati su balconate in muratura, così come le 4 splendide sculture che appaiono sul palazzo realizzato nel 1934 da Giuseppe Martinenghi, sede di P.le Susa numero 15.
Dietro alla forma romboidale di Piazzale Susa, quindi, si cela una delle vite precedenti di una Milano ferroviaria, che vale sempre la pena scoprire, perché aiuta a capire le stratificazioni della città moderna che conserva una parte del suo passato.
Fonti: blog.urbanfile.org
Continua la lettura con: Le deliziose VILLETTE del vicolo nascosto in zona LORETO
LAURA LIONTI
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