Una tendenza di questi ultimi anni è la rivoluzione nel lavoro. Smart working, settimana corta, possibilità di lavorare a intermittenza: questo sta portando a modificare la progettazione di edifici e grattacieli destinati a uso ufficio. Questo è uno dei casi più d’avanguardia.
Il GRATTACIELO diventa un “QUARTIERE VERTICALE”
# Il nuovo approccio dei luoghi di lavoro nelle città
Tutte le grandi città del mondo hanno sofferto uno svuotamento degli edifici e grattacieli ad uso lavorativo. Lo smart working è diventato ormai strutturale e molti di coloro che si spostavano ogni mattina per arrivare in ufficio rimangono a lavorare da casa. New York è forse stata quella più di tutti nel mondo ha risentito di questa situazione. In base alle ultime stime si parla di un 60% di riduzione dell’occupazione degli uffici con una perdita del valore degli immobili circostanti prossimi al 40%. Accanto a questo si è acuita la crisi abitativa per giovani e famiglie che scelgono di vivere in città.
# Il Paramount Plaz viene trasformato in un grattacielo ad uso misto dallo studio Chybik + Kristof
Per trovare una soluzione a questi problemi le società e i gestori immobiliari hanno deciso di cambiare approccio sull’impostazione dei luoghi di lavori, puntando su una trasformazione in spazi flessibili, condivisibili da più aziende, adatti ad usi diversi e aperti 24 ore al giorno. L’esempio più eclatante è quello del Paramount Plaza, il grattacielo di 48 piani al 1633 di Broadway che ospita due teatri al suo interno, per il quale è in corso un progetto di trasformazione in un edificio ad uso misto da parte dello studio ceco CHYBIK + KRISTOF. L’intervento è partito dall’esterno con il recupero della struttura costruita nel 1970 con la realizzazione di un involucro esterno a doppia facciata ad alte prestazioni e schermato dai frangisole, mantenendo la facciata originale in vetro scuro, per migliorare il comfort termico.
# Un quartiere verticale con tutti i servizi di vicinato
Le planimetrie sono state studiate per essere flessibili e versatili a più utilizzi per merito anche di una struttura portante a nucleo che svincola gli spazi interni e consente ad ogni ambiente di venire smontato e rimodulato con un sistema di pareti mobili facilmente sostituibili. Si viene a realizzare una sorta di quartiere verticale con diverse tipologie residenziali all’interno del grattacielo e tutti i servizi tipici di vicinato con spazi per la collettività accessibili anche oltre l’orario di chiusura degli uffici.
Il riuso non coinvolge solo la tipologia degli spazi e dei nuovi servizi, ma anche i materiali. Per fare alcuni esempi gli elementi della facciata sostituiti vengono recuperati come elementi divisori delle cucine e i vecchi tappeti vengono sminuzzati e recuperati per creare i pannelli isolanti. Oltre alla doppia facciata esterna per la sostenibilità dell’edificio si prevedono sistemi di domotica, un sistema di ventilazione incrociata per favorire il ricambio d’aria e un impianto di recupero delle acque piovane i cima associato alla vegetazione pensile per abbattere l’effetto isola di calore.
Anche a Milano, pur in dimensione ridotta, si è assistito a questo cambio di paradigma nel modo di vivere le città e i luoghi di lavori. Si potrebbe prendere spunto da questa trasformazione per riprogettare gli edifici della città oggi solo parzialmente occupati?
Fonte: rinnovabili.it
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FABIO MARCOMIN
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