Imitando i processi della natura e utilizzando un materiale di scarto, come il sale, si potrebbero realizzare da semplici abitazioni fino a interi palazzi. Vediamo un primo prototipo e lo studio alla base del progetto.
Le CASE del FUTURO saranno fatte di SALE?
# Wetland, “l’igloo” di sale premiato alla Biennale di Venezia
Durante la Biennale di Venezia 2021, il più importante evento mondiale della cultura architettonica, l’installazione Wetland, il Padiglione degli Emirati Arabi Uniti, ha ricevuto il Leone d’Oro per la miglior partecipazione nazionale.
Si tratta di una piccola struttura a pianta ellittica senza copertura, assomigliante a un igloo allungato, e realizzato con dei “mattoni di sale”, piccoli blocchi solidi sintetici, formati dai sotto-prodotti dei processi di dissalazione dell’acqua marina. La scelta di questo materiale costruttivo è stata fatta per rispondere alla domanda dal critico libanese Hashim Sarkis curatore di questa della Biennale veneziana: “How will we live together?”.
# Nel futuro si vivrà in case costruite con il sale?
Un gruppo di ricercatori ha voluto capire se fosse possibile costruire edifici con il sale, come succede in natura nell’ecosistema delle sabkhah degli Emirati Arabi. In queste enormi distese di sale i processi millenari di solidificazione dell’acqua salata, grazie a evaporazione e azione del vento, hanno prodotto piccole formazioni minerali ognuna di forma diversa.
In base ai primi risultati dello studio sviluppato in collaborazione con alcune università internazionali, in futuro si potrebbero edificare da piccole strutture abitative fino ad interi palazzi e città sfruttando il sale estratto dall’acqua marina, imitando i processi della della natura, e ridare quindi nuova vita a quello che oggi è uno scarto.
# A regime si creerebbe un’economia circolare virtuosa
A regime si andrebbe a realizzare un’economia circolare virtuosa, trasformando un rifiuto in un materiale costruttivo, e essendo il sale un sotto-prodotto dei processi di potabilizzazione dell’acqua marina si potrebbe ampliare più rapidamente la platea di persone sul pianeta servite dall’acqua potabile.
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FABIO MARCOMIN
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