Quattro palazzi popolari nella periferia sud-ovest di Milano trasformati nel primo esempio di “Bosco Verticale” in periferia. Potrebbe diventare un modello pilota in Italia, in termini di sostenibilità, risparmio energetico, e contrasto al fenomeno dell’inquinamento.
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Nella periferia di Milano c’è un nuovo «Bosco Verticale»
# Rinascono i quattro palazzi popolari di Romolo
Una rinascita con una nuova veste per i quattro palazzi popolari dal civico 14 al 20 di via Franco Russoli, poco distanti dalla stazione di Romolo M2, alla periferia sud-ovest della città. Le facciate esterne erano state spogliate dall’amianto ormai dieci anni e da quel momento Aler non aveva più messo mano agli edifici a causa delle difficoltà economiche. I palazzi sono stati trasformati in un sorta di “Bosco Verticale”. Il progetto ha previsto il rivestimento delle facciate con scarti del riso e materiali esclusivamente naturali, pannelli solari sui tetti per l’acqua calda, piccoli alberi, orti e giardini condivisi.
# Gli interventi nei 187 appartamenti del complesso
In tutti i 187 appartamenti sono stati effettuati una serie di interventi che, insieme a quelli esterni, hanno contribuito a portarli alla classe energetica A. Nello specifico è stata eseguita:
- la sostituzione dei serramenti e degli avvolgibili esistenti;
- la rimozione delle cucine a gas, sostituite da piastre elettriche;
- la sostituzione dei vecchi scaldabagni con un’unica centrale elettrica alimentata dal sole, con conseguente riduzione dei costi di riscaldamento e acqua calda per gli inquilini.
# Un investimento di 15 milioni di euro
La conclusione dei lavori era prevista entro la fine del 2023, poi terminati nei primi mesi del 2024, con un investimento iniziale passato dagli iniziali 12 milioni ai 15 milioni di euro a consuntivo. Un intervento realizzato grazie al partenariato pubblico-privato tra Aler, A2A (che si è fatta carico delle spese per lo studio di fattibilità e la progettazione preliminare, esecutiva e definitiva dell’intervento ndr) e Wood Beton e all’impegno di Regione Lombardia per la copertura dei costi non ammissibili di circa 1 milione di euro.
# Come si presentano i nuovi edifici: pareti esterne rivestite in carta di riso, alberi, giardini e orti sui tetti, fotovoltaico per l’acqua calda sanitaria
Gli edifici sono stati rivestiti con un involucro edilizio “a cappotto” costituito da materiali naturali, scarti di riso provenienti dal Parco Agricolo Sud condensati in pannelli isolanti, un materiale naturale capace di isolare dal caldo in estate e dal freddo in inverno. I tetti sono stati isolati e ricoperti da giardini con spazi comuni per il relax e per eventi culturali ed orti condivisi per le coltivazioni con arnie e piccoli alberi da frutta.
Il verde serve inoltre per raffrescare durante l’estate e abbassare le temperature in quartiere oltre a raccogliere e trattenere l’acqua piovana. È stata riqualificata la centrale termica, collegata alla rete di teleriscaldamento, è installato il fotovoltaico per l’acqua calda sanitaria. Potrebbe diventare un modello pilota in Italia, in termini di sostenibilità, risparmio energetico, e contrasto al fenomeno dell’inquinamento.
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FABIO MARCOMIN
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