La struttura dell’edificio è stata mantenuta per lasciare inalterata la sua vocazione industriale, la riqualificazione ha coinvolto più pesantemente le facciate e gli interni. Ecco come è stato trasformato il palazzo.
Via Ceresio: un altro STORICO PALAZZO si è rifatto il LOOK
# Riqualificato lo storico edificio industriale di A2A in zona Monumentale
In zona Monumentale ha trovato nuova vita il vecchio edificio industriale a uso uffici dell’azienda A2A in via Ceresio 7/9, per opera dello studio Asti Architetti, diventato sede italiana della società di consulenza Mazars al termine dei lavori. Il progetto di rinnovo dell’immobile, che è adiacente alla nuova sede dell’Associazione per il Disegno Industriale – ADI, è ricompreso in quello più ampio che coinvolge l’ex centrale elettrica Enel.
La struttura dell’edificio è stata mantenuta ma riconfigurata attraverso canoni estetici contemporanei, come per gli altri immobili prospicienti la piazza, ad esempio la nuova sede ADI. Il commento di Paolo Asti, fondatore dello studio di architettura: “abbiamo pensato a un sistema di facciata estremamente regolare, a maglia quadrata […] in maniera tale che l’atmosfera rimanga quella di un ambiente a vocazione industriale. Il tutto abbinato a spazi interni che al contrario di industriale non hanno più nulla perché sono adibiti a uffici di massimo livello qualitativo energetico e di performance”.
# Come è stato trasformato l’immobile
La nuova facciata dell’edificio presenta un elemento porticato a doppia altezza che si apre verso lo spazio aperto pubblico della piazza e che ospita gli accessi principali dell’edificio. Inoltre svolge un ruolo di ripartizione del fronte lasciando visibile il basamento e staccandosi anche cromaticamente dal resto con un colore grafite intenso, rispetto a quello più tenue nel corpo superiore dell’edificio.
Per la progettazione delle facciate cieche a sud e a nord sono state scelte delle lastre ceramiche in grande formato per risolvere una complicata situazione di cantiere che consentiva spazi e tempi ridotti. L’utilizzo di materiale riciclato per una parte delle carpenterie metalliche e la presenza di un sistema della raccolta delle acque piovane per successivo riutilizzo sono tra i motivi che hanno consentito all’edificio di rispondere alle previsioni normative in materia di bonus energetiche e di fare ottenere all’immobile la certificazione LEED GOLD.
Fonte: Archiportale
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FABIO MARCOMIN
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