5 titoli molto amati dai gestori dei PIR

0

Hanno dato una scossa positiva al mercato azionario. Sono i PIR (piani individuali di risparmio), introdotti dall’ultima legge di bilancio come forma di investimento a medio termine e consentono di veicolare i risparmi verso le piccole e medie imprese italiane con agevolazioni fiscali per gli investitori. Vediamo cinque titoli particolarmente amati dai gestori dei PIR*.

5 titoli molto amati dai gestori dei PIR

#1 AEFFE: la Ferretti alla conquista dei mercati orientali

L’azienda fondata da Alberta Ferretti prosegue lungo la via degli acquisti: il titolo del lusso in soli sei mesi ha messo a segno un progresso di circa 50 punti percentuali (+150% in soli 2 anni). Il bilancio del 2017 ha messo in evidenza una crescita a doppia cifra (ricavi) grazie al buon andamento dei brand e del modello di business; ciò dovrebbe permettere alla società di affrontare un 2018 con ulteriori sviluppi e consolidamenti dei brand di proprietà. Gli analisti di Mediobanca, valutando il bilancio 2017, hanno portato il target price di Aeffe da 2.33 a 3.0 euro, confermando il rating Outperform (alzate le previsioni del 9% sull’utile per azione, eps, per il 2018).

Un ulteriore punto di forza del Gruppo dei prossimi anni potrebbe essere l’espansione nei mercati ad alto potenziale tra cui la Cina (clienti sempre più esperti del settore) e sud est asiatico dove Aeffe punta ad aprire nuovi store. Anche l’Europa è in ripresa, così come Giappone  ed Asia. Altro punto di forza sarà lo sviluppo ed implementazione del canale online molto diffuso, in particolar modo, nel mercato americano. Le previsioni per il 2018 non dovrebbero deludere, previsti rialzi nel settore abbigliamento, calzature, accessori, profumi e cosmetici. Tutti i mercati sono previsti in crescita, con l’Asia in testa (+10%), seguita da Giappone (+5%) Europa e Nord America (+4%), quest’ultimo in ripresa dopo due anni anni difficili.

 A livello grafico i corsi dovranno ritrovare la forza per cercare di abbattere, in chiusura di seduta, la tenace resistenza posizionata a quota 2.90 euro. Un’eventuale vittoria oltre tale livello potrebbe permettere al titolo di puntare verso i primi target a 3.09 e successivamente, con quest’ultima violazione, in area 3.25 euro. Primi segnali di debolezza sotto quota 2.73 euro (al momento il titolo è a quota 2.77 euro) ma segnali negativi giungeranno solo con la rottura del supporto a 2.58 (in chiusura). 

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

#2 BIESSE: vola grazie a Sophia


Un toro scatenato il titolo Biesse che fa registrare nuovi massimi storici a quota 53.75 euro (+260% in due anni) entrando così di diritto nelle classifica dei migliori 10 titoli dell’ultimo decennio.

Il gruppo Biesse, specializzato nella lavorazione del legno, vetro, marmo e pietra, prevede per il 2020 ricavi per oltre 900 milioni di euro mantenendo un intenso focus sugli investimenti in innovazione, service, ed in ambito marketing-commerciale. Gli ottimi risultati dell’esercizio 2017,  un’importante generazione di cassa e una posizione finanziaria netta attiva di oltre 30 mln di euro, permetteranno al gruppo di guardare positivamente al futuro. I ricavi, per i prossimi 3 anni, sono visti in crescita del 9.5% annuo. Anche per l’ebitda è prevista una crescita annua di circa il 12.7% mentre per l’ebit una crescita del 14.7% circa. Nell’esercizio da poco archiviato, si evince che Biesse ha nettamente over-performato le indicazioni dei propri settori di riferimento sia per quanto riguarda l’andamento dell’orders intake che per quanto concerne la crescita del portafoglio ordini produttivo.

Uno dei punti di forza di Biesse è “Sophia” che ha consentito al gruppo di costruire una solida rete di diagnostica e analisi a distanza dei macchinari. Sophia sta per “service, optimization, predictivity, human, innovation, analysis” e rappresenta la trasformazione digitale, verso l’Industry 4.0: monitorare costantemente i macchinari ed intervenire rapidamente azzerando così i tempi di fermo della produzione e in diversi casi anche tagliare i costi dell’intervento o riparazione.

Banca Akros ha rivisto al rialzo il target price di Biesse da 40,4 a 48,6 euro con rating “accumulate”.

NomeDataRatingTarget Price
Banca Akros13/03/2018Accumulate49.70
Banca IMI02/03/2018Add50.50
Banca Akros01/03/2018Accumulate48.60
Exane05/01/2018Outperform50.00
Banca IMI13/11/2017Add43.20

 

#3 EL.EN.: effetto laser sulle quotazioni


El.En. è azienda leader nella fabbricazione di sistemi laser per applicazioni nel settore medicale e della marcatura laser. Dopo mesi di costanti flessioni, il titolo risale la china (+25% in 6 mesi; +213% in 2 anni) riportandosi oltre quota 32.0 euro, non lontano dal massimo storico a 34.38 euro.

Anche nel 2017 il Gruppo El.En., nonostante lo sfavorevole rafforzamento dell’euro sul dollaro, ha raggiunto buoni risultati (i migliori mai ottenuti dal Gruppo per volume di affari e per il risultato operativo) con una crescita superiore alla guidance rilasciate ad inizio anno grazie anche al miglioramento delle condizioni economiche generali. il Gruppo si prefigge di conseguire nel 2018 una crescita consolidata nell’ordine del 10%, mantenendo il risultato operativo al 10% rispetto al fatturato.

Grazie al suo posizionamento di mercato leader, El.En. ha tutte le qualità per poter crescere. Lo sviluppo tecnologico (l’ammontare delle spese di ricerca e sviluppo corrisponde a circa il 4% del fatturato consolidato) degli ultimi anni ha dato un notevole impulso a crescita nel settore industriale (taglio laser), soprattutto in Cina ma anche nel mercato italiano. Nei prossimi 3 anni, grazie anche al piano industriale, i ricavi e la redditività dovrebbero aumentare a doppia e  proseguiranno gli investimenti che anno dopo anno stanno dando i loro frutti. L’intensificazione nel 2017 delle attività di sviluppo prodotti consentirà nell’esercizio in corso il lancio sul mercato di numerosi innovativi sistemi per applicazioni medicali ed estetiche. A livello grafico le quotazioni potrebbero proseguire l’uptrend in caso di stabilizzazione oltre quota 32.50 euro per il test in area 33.80 euro in prima battuta (34.97 euro, 2° target). Primi segnali di debolezza sotto quota 30.0 euro (al momento il titolo è a quota 31.30 euro) ma segnali negativi giungeranno solo con la rottura del supporto a 28.80 (in chiusura). 

#4 LA DORIA: margini di crescita per l’azienda leader nel private label


Una delle perle del sud Italia La Doria è specializzata nella fabbricazione di prodotti alimentari, in particolare derivati del pomodoro, legumi e pasta in scatola, succhi e bevande di frutta.
Prosegue lungo la via delle vendite il titolo alimentare che torna sotto quota 13.0 euro (-23% in 3 mesi; -2% in 2 anni).

Anche nel 2018 il mercato di riferimento potrebbe continuare ad essere caratterizzato da una forte concorrenza, in particolar modo quella della grande distribuzione ed inoltre l’inflazione indotta dalla svalutazione della sterlina nel Regno Unito potrebbe proseguire anche nei prossimi mesi. Per questi motivi il gruppo La Doria, con il Piano industriale 2018-2021, cercherà di porre le basi per continuare la sua crescita organica (rafforzare la propria leadership nel mercato delle private labels) e per essere pronto e reattivo alle nuove sfide di mercato. La strategia è l’aumento dei ricavi e l’ulteriore miglioramento della marginalità; estensione in mercati strategici ed investimenti volti all’aumento della capacità produttiva.

Nel 2021 il gruppo La Doria dovrebbe portare i propri ricavi a circa 757 mln di euro, un utile netto a 43 mln e con un Ebitda margin a circa il 10.5%. Dal punto di vista geografico, il piano mirerà a un consolidamento nei mercati in cui l’azienda ha un forte posizionamento (ad esempio Italia, Germania, Regno Unito, paesi scandinavi, Australia e Giappone), mentre verrà aumentata la sua quota di mercato in paesi europei ad alte potenzialità di crescita (nel settore di riferim.) come la Francia e l’Europa dell’Est.

A livello grafico i corsi dovranno ritrovare la forza per cercare di abbattere, in chiusura di seduta, la resistenza posizionata a quota 13.80 euro (in chiusura e con tenuta di almeno 3 sedute). Un’eventuale vittoria oltre tale livello potrebbe permettere al titolo di puntare verso i primi target a 14.35 e successivamente, con quest’ultima violazione, in area 14.82 euro. Ulteriori segnali di debolezza sotto quota 12.40 euro (al momento il titolo è a quota 12.78 euro); segnali negativi giungeranno con la rottura del supporto a 11.63 euro (in chiusura). 

#5 FINLOGIC: si attende la ripresa trainata dal Bar Code


Meno brillante la performance di Finlogic (gruppo attivo nel settore dell’Information Technology) che in 6 mesi ha guadagnato il 4.8% (+27% in 2 anni).

Il Gruppo ha chiuso l’esercizio 2017 con una crescita significativa di tutti gli indicatori, con un trend migliore rispetto al mercato di riferimento e in linea con gli obiettivi di budget. Il Gruppo continuerà ad adoperare le strategia di crescita concretizzando ulteriori operazioni di M&A e consolidare la struttura nazionale; inoltre ci saranno nuove collaborazioni con partner internazionali, essenziali per la strategia di internazionalizzazione e d’incremento della market share all’estero.

Le prospettive per il 2018 sono positive e il Gruppo perseguirà l’obiettivo di consolidamento della leadership nel settore dell’identificazione automatica  grazie anche alle  acquisizioni di Tecmark e Multitec (la prima è una società specializzata in soluzioni di identificazione automatica anche tramite RFid, terminali, stampanti e sistemi di codifica, mentre la seconda è specializzata nella distribuzione di sistemi di stampa per il comparto industriale ed office e distributore del brand Toshiba-Tec).

Ulteriori punti di forza che potrebbero proiettare Finlogic ad aumentare i propri risultati economico-finanziari sono il rinnovo del contratto di distribuzione per l’Italia con SATO Europe GMBH  che permetterà al gruppo di divenire leader in Italia nel settore dell’identificazione automatica. Altro importante passo per il futuro è il contratto di partnership con la multinazionale CITIZEN SYSTEMS EUROPE GmbH  per la rivendita su tutto il territorio nazionale di stampanti barcode, stampanti portatili, stampanti POS. La durata del contratto è a tempo indeterminato.

Il titolo Finlogic nelle ultime 3 settimane si è portato da 4.95 agli attuali 5.24 euro dopo un breve periodo di letargo (+7% in 6 mesi). Se le quotazioni  riusciranno a stabilizzarsi oltre 5.36 euro, ci saranno buone change di proseguire lungo la via degli acquisti e raggiungere il primo target posizionato a 5.53 euro (5.83 euro 2° target). Sul fronte opposto invece, possibili accelerazioni ribassiste al di sotto di 4.70 euro in chiusura di seduta.

PASQUALE FERRARO

*Avviso esplicito sui rischi: Milanocittastato.it non si assume alcuna responsabilità per eventuali perdite o danni commerciali a causa di affidamento sulle informazioni contenute all’interno di questo o di altri articoli, compresi i dati, le citazioni, i grafici e i segnali di acquisto/vendita. Si prega di essere pienamente informati riguardo ai rischi e ai costi associati alla negoziazione sui mercati finanziari, è una delle forme più rischiose di investimento possibili.
Milanocittastato.it non si assume alcuna responsabilità per eventuali perdite commerciali nelle quali si potrebbe incorrere come conseguenza dell’utilizzo di questi dati.


Articolo precedenteAlla prima del 1951 la Callas divenne divina
Articolo successivoOltre Lega e 5 Stelle: le 10 cose che farebbe un Governo Dannunziano in Italia
Pasquale Ferraro
Giornalista Pubblicista iscritto all’albo dei Giornalisti. Ha collaborato con Yahoo Finanza; trendonline, Alice Economia; Finanza rapisarda; 4Trading, cblive, Borsainvestimenti e La Gazzetta del Molise. Attualmente collabora con Investing.com ed altri siti online del settore.