Due nazioni, o meglio: 4 regioni di due nazioni diverse, condividono un unico territorio e un’unica popolazione. Vediamo dove si trova e fino a che punto può spingersi la “ragion di stato”.
Il paesino con la DOPPIA NAZIONALITÀ
# Exclave o enclave?
Un lembo di terra svizzera, di 680 metri, si insinua in territorio svizzero, generando a Büsingen am Hochrhein le condizioni uniche, che fanno di questo paesino di 1.500 abitanti, un’enclave tedesca in Svizzera… o un’exclave elvetica in Germania.
Büsingen si trova sulle rive del fiume Reno. Burocraticamente appartiene al Lander Baden-Württemberg, quindi Germania. I confini di ben tre cantoni svizzeri si allungano fino al Reno, proprio in quel punto, quindi Büsingen confina anche con i cantoni Zurico, Turgovia e Sciaffusa.
Gli “interessi di stato” che si manifestano in questi poco più di 7 Km², rendono Büsingen una cittadina di confine molto particolare. In effetti il caso andrebbe studiato, nel tentativo di cancellare i torti e gli orrori che la storia ha commesso, e dare finalmente ascolto al desiderio della popolazione.
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# Matrimonio tedesco, funerale svizzero
La quotidianità a Büsingen è una faccenda complicata. I suoi cittadini sono vincolati alle leggi della Germania ma, per una serie di vicissitudini storiche, il territorio si trova sottoposto al diritto economico svizzero.
Il diritto svizzero si applica all’agricoltura, ai reati di droga, per la celebrazione dei funerali e in materia di ristorazione.
La giurispridenza tedesca, di contro, si applica ai matrimoni, alla costruzione edile, ai reati di furto e riciclaggio.
Per la burocrazia la valuta ufficiale è l’Euro, ma in realtà a Büsingen circolano i Franchi svizzeri. Il doppio standard crea problemi alla qualità della vita dei cittadini: il costo della vita è paragonabile a quello svizzero, mentre gli stipendi, le fluttuazioni valutarie e le imposizioni fiscali, sono del tutto paragonabili a quelli della zona Euro. Il dubbio inizia a farsi davvero amletico, non trovate?
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# Il doppio codice postale e la targa automobilistica speciale
Eppure a prima vista nulla sembra distinguere questo villaggio dal resto degli insediamenti circostanti. Sembra di stare in uno qualunque dei paesini svizzeri del canton Zurigo, o Sciaffusa. Entrando in paese però, alcuni dettagli mettono subito in guardia che non ci troviamo in un posto come gli altri.
D-78266 e CH-8238 campeggiano in cima all’ufficio postale, che porta le insegne della Deutsche Post, ci dicono che a Büsingen ci sono due codici di avviamento postale, uno per nazione. Meno male che i tre Cantoni svizzeri si sono accontentati di essere rappresentati dal solo 8238, altrimenti chissà che mal di testa per il postino.
Una linea tratteggiata su un terrazzo, delinea il confine tra le due nazioni e, soprattutto, vistose insegne gialle all’interno del territorio comunale, avvisano veicoli e pedoni che si sta per sconfinare, da o verso l’Unione Europea.
A proposito di auto: i cittadini di Büsingen hanno una targa tutta speciale, “BÜS-A”, che avvisa gli agenti di confine che un cittadino tedesco si sta recando in Germania a far la spesa.
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# Rapimento e riscatto
La situazione che vige a Büsingen am Hochrhein, è figlia della complicata storia dell’Europa di epoca prussiana e austrica, complicata da un rapimento e riscatto.
Nel 1695 Eberhard Im Thurn, feudatario di Sciaffusa, fu rapito durante un conflitto con l’Austria Anteriore. Con la sua cattura e la perdita di libertà, perse anche i diritti di regnare sul “proprio” territorio.
Il riscatto chiesto per liberare Eberhard, fu ingente, ma a colpi di decine di migliaia di fiorini, la Sciaffusa riacquistò in seguito i diritti sui territori. Tranne Büsingen, che l’Austria tenne per sé a imperitura memoria “per il fastidio recato“.
Le vicissitudini storiche delle guerre in Europa, che hanno decretato la scomparsa della Prussia e il ridimensionamento dell’Impero Austriaco, hanno lasciato intatto il confine tracciato “per fastidio”, che si trascina come tale fino ad oggi.
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# Ma cosa vogliono i cittadini di Büsingen?
Nel 1918 i cittadini hanno dichiarato, con un referendum, la volontà di aderire alla Svizzera.
Numerosi colloqui diplomatici internazionali, hanno fallito questo obiettivo e si sono interrotti nel 1956. L’unico topolino che è riuscito a partorire questa montagna diplomatica, è un accordo entrato in vigore nel 1967, una specie di sgorbietto che trasforma Büsingen in un’enclave tedesca della Sciaffusa e, contemporaneamente, in un’exclave cantonale del Baden-Württemberg.
Riuscite ad immaginare cosa può essere stata la vita da queste parti, durante la pandemia, quando i confini tra gli stati erano chiusi ed ogni nazione ha adottato le proprie regole nel tentativo di contrastare un virus respiratorio?
Immaginate l’odissea di cittadini tedeschi, che non possono recarsi dalla Germania alla Germania per fare la spesa, perché dal 1695 nessuno ha mai messo a posto quel confine con un vero trattato di buon senso internazionale?
Nel 2020 Büsingen am Hochrhein si è trovata in una situazione che rasenta il ridicolo. Solo l’intervento del Sindaco, insieme alle proteste dei cittadini, hanno potuto mettere fine al paradosso. Ma con regole ancora più ridicole, come quella che ha imposto ai cittadini di Büsingen di attraversare le proprie strade “a turno”.
Nel 2022 è arrivato il momento di analizzare con onestà queste situazioni estreme, quelle che stanno seriamente portando alla luce tutti i paradossi della burocrazia, per dare finalmente ascolto ai cittadini ed accontentare la loro volontà
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LAURA LIONTI
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