Il primo volo diretto Milano – Mongolia: cosa può fare un milanese nella steppa?

Cambio vita, vado in Mongolia!

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L’accordo bilaterale firmato tra Italia e Mongolia ha aperto la strada a un volo diretto tra l’aeroporto di Milano Bergamo e Ulan Bator. Questo nuovo collegamento, che sarà operato da Mongolian Airlines, rappresenta un’opportunità unica per i viaggiatori italiani. La Mongolia, terra di paesaggi sconfinati e tradizioni millenarie, sarà più vicina che mai. Ma cosa può fare un milanese nella steppa?

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Il primo volo diretto Milano – Mongolia: cosa può fare un milanese nella steppa?

# Un viaggio nell’anima della Mongolia: la capitale Ulan Bator

Il primo impatto con la Mongolia è Ulan Bator, la capitale, cuore del del Paese asiatico, una città che mescola influenze sovietiche, cinesi e occidentali, offrendo un affascinante contrasto tra modernità e tradizione. Tra le principali attrazioni ci sono il Monastero di Gandan, con la sua maestosa statua dorata del Buddha alta 26 metri, e il Palazzo d’Inverno del Bogd Khan, un museo che racconta la storia della monarchia teocratica mongola.

Da non perdere la Piazza Sukhbaatar, centro politico e storico, e il Memoriale Zaisan, da cui si gode una vista mozzafiato sulla città e le montagne circostanti. Ulan Bator è anche un punto di partenza ideale per scoprire la Mongolia rurale, ma prima di lasciare la città, vale la pena esplorare la sua scena culturale e culinaria. Tra i mercati più vivaci c’è il Narantuul Market, dove acquistare artigianato locale, abbigliamento tradizionale e persino strumenti musicali. Ma a questo punto si parte per la vera avventura.

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# Alla scoperta della steppa: sulle spalle di Gengis Kahn

La Mongolia è famosa per i suoi paesaggi sconfinati e selvaggi. A poca distanza da Ulan Bator si trova il Parco Nazionale Gorkhi-Terelj, un luogo ideale per immergersi nella natura. Qui si possono fare escursioni, arrampicate e persino passeggiate a cavallo, circondati da montagne imponenti e formazioni rocciose dalle forme spettacolari.

Un’attrazione imperdibile è la statua equestre di Gengis Khan, alta 40 metri, simbolo dell’orgoglio nazionale. Salire sulla sua sommità permette di godere di un panorama incredibile sulla vallata. Gli amanti della fotografia troveranno nella steppa un paradiso, con cieli infiniti e colori che cambiano a ogni ora del giorno. Non lontano è possibile visitare il Parco Nazionale di Hustai, famoso per essere l’habitat dei cavalli selvaggi Takhi, conosciuti anche come cavalli di Przewalski.

# Vivere come un nomade: immersione nella cultura tradizionale

Per chi desidera un’esperienza autentica, la Mongolia offre la possibilità di fare esperienza della vita nomade. Molti tour organizzano soggiorni presso famiglie locali, dove è possibile dormire nelle tradizionali gher (le tipiche tende mongole), gustare piatti a base di carne e latticini e partecipare ad attività quotidiane come la mungitura degli animali e la preparazione del formaggio.

Questi momenti rappresentano un’opportunità unica per conoscere da vicino le tradizioni millenarie del popolo mongolo, che vive ancora oggi in armonia con la natura. Le serate si concludono spesso sotto un cielo stellato, con canti e danze tradizionali che raccontano storie di un passato epico. Tra i piatti da provare ci sono il “buuz” (ravioli al vapore ripieni di carne) e lo “airag”, una bevanda fermentata a base di latte di cavallo.

# Un ponte tra passato e futuro: la Mongolia moderna

La Mongolia non è solo tradizione, ma anche un Paese in rapido sviluppo. Ulan Bator è una città giovane e dinamica, dove convivono grattacieli moderni e mercati tradizionali. Il Museo Nazionale della Mongolia offre una panoramica completa sulla storia del Paese, dall’impero di Gengis Khan fino ai giorni nostri, mentre il teatro cittadino propone spettacoli di musica e danza che celebrano l’identità culturale locale.

La scena gastronomica è altrettanto sorprendente, con ristoranti che spaziano dalla cucina mongola tradizionale a quella internazionale. E per chi ama la vita notturna, Ulan Bator offre locali alla moda, bar e karaoke, un passatempo molto popolare tra i giovani mongoli.

Non mancano poi le occasioni per esplorare i lati più contemporanei del Paese, come le gallerie d’arte e i festival culturali, tra cui il celebre Naadam Festival, che celebra il wrestling, l’equitazione e il tiro con l’arco, i tre sport tradizionali mongoli.

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MATTEO RESPINTI

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Matteo Respinti
Nato a Milano, l'11 settembre 2002, studio filosofia all'Università Statale di Milano. Appassionato, tra le tante cose, di cultura e filosofia politica, mi impegno, su ogni fronte alla mia portata, per fornire il mio contributo allo sviluppo della mia città, della mia regione e del mio Paese. Amo la mia città, Milano, per il racconto di ciò che è stata e per ciò che sono sicuro possa tornare a essere.

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