L’espansione di Manhattan verso il porto potrebbe risolvere due problemi annosi che affliggono la metropoli americana. Ecco come verrebbe realizzato.
Il progetto di NEW MANHATTAN per risolvere due gravi PROBLEMI di New York. Potrebbe ispirare anche Milano?
# Ci sarà una “New Manhattan”?
La proposta di espandere l’isola di Manhattan, verso sud nelle acque del porto di New York oltre la Statua della Libertà, arriva da Jason M. Barr, professore universitario di fama, ricercatore nonché editorialista su varie riviste che si occupano di economia urbana. Il suo piano è stato pubblicato in un articolo sul New York Times e “rivolto” al sindaco della città Eric Adams. Il nuovo quartiere della città si chiamerebbe New Manhattan con una superficie di oltre 7 kmq di nuovo spazio delimitato dai fiumi Hudson e East.
# Governor Island verrebbe inglobata trasformandosi in un secondo Central Park
Governors Island, che si trova in mezzo alla baia, verrebbe inglobata dall’allungamento di Manhattan diventando come un secondo Central Park. L’isola di 70 ettari ha 17 ettari di parco e verrebbe circondata dagli edifici di New Manhattan. Già oggi l’isola sta diventando un centro di studi sul clima tra i più importanti del mondo, con una sede universitaria, laboratori di ricerca ma anche alberghi, negozi e strutture turistiche.
# L’obiettivo del progetto è combattere il cambiamento climatico e fornire alloggi a prezzi contenuti
Barr sostiene che l’estensione a Manhattan, andrebbe a risolvere due problemi annosi della Grande Mela: “Il primo è il problema sempre più incombente delle mareggiate e delle inondazioni dovute al cambiamento climatico. Il secondo è che New York ha bisogno di più alloggi. C’è un grave problema di accessibilità degli alloggi in città e qualsiasi aumento dell’offerta può aiutare ad alleviare il problema“.
Con questa espansione si aiuterebbe infatti a rafforzare la resilienza alla minaccia dell’innalzamento del livello del mare, proteggendo le aree vulnerabili della metropoli e sarebbe progettato con zone umide e paludi attorno al suo perimetro per assorbire le mareggiate.
Inoltre ci sarebbe spazio per 180.000 unità abitative, dalle villette monofamiliari ai grattacieli fino alle case accessibili alle famiglie a basso reddito, per 250.000 abitanti, risolvendo in parte il problema del costo esorbitante delle abitazioni.
L’operazione sarebbe anche sostenibile a livello finanziario. La differenza tra i costi di costruzione degli edifici e i valori di vendita delle abitazioni potrebbe essere utilizzata per finanziare la creazione del terreno artificiale e delle relative infrastrutture.
# Una soluzione non nuova per New York
Secondo Barr, la proposta si basa su precedenti storici precedenti poiché l’isola di Manhattan è stata ampliata numerose volte da quando è stata colonizzata dagli europei nel XVII secolo. “Creare nuova terra attraverso le bonifiche e l’aggiunta di terreno è una tradizione secolare“, ha spiegato Barr. “La Lower Manhattan, a sud del municipio, è stata ampliata di quasi il 50%. Gli olandesi, poi gli inglesi, poi gli americani hanno creato questa terra perché ha aiutato l’economia di New York a crescere e prosperare“.
Fonte: Dezeen
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FABIO MARCOMIN
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