All’essere umano non basta la terra, vuole anche conquistare i fondali marini. Così, in questo nuovo progetto l’acqua diventa protagonista.
La prima CITTÀ SUBACQUEA del mondo: progettata da un ITALIANO
# J1 Odyssée: Atlantide rinasce al largo di Marsiglia
L’architetto italiano Alfonso Femia ha progettato, con la collaborazione di alcuni progettisti come Roland Carta, Jacques Rougerie e Christiane Schmückle-Mollard, “J1 l’Odyssée”, un rivoluzionario progetto che forse cambierà il nostro modo di concepire gli spazi marini. Il 75% della Terra è coperto da mari e oceani che per noi rappresentano una realtà ancora da esplorare ed è sulla base di questo presupposto che nasce il progetto della città nel mare studiato per la città di Marsiglia.
# Si annulla il confine tra terra e mare
Presto saremo protagonisti della nascita della prima città subacquea tra la baia e l’insenatura del porto di Marsiglia in un complesso di edifici che non si fermerà dove l’acqua incontra la sabbia, ma proseguirà oltre. Il team di architetti ha sviluppato un modo per ridimensionare gli spazi intorno alla facciata archeologica dell’antico avamposto delle strutture portuali, J1. “Quella che prima era solo una linea di confine, ora diventa una linea di contatto” così spiega Alfonso Femia. L’obiettivo è, quindi, quello di ricercare un dialogo tra la terra e il mare, creando un contatto con quella straordinaria risorsa che è l’acqua.
# Un invito nella CITTÀ del FUTURO
Come si vede nel video del Corriere della Sera , il mare si scontra con la tecnologia e dà vita alla “sostenibilità blu”, o economia blu. Femia afferma che la città del futuro è “un invito al viaggio e alla conoscenza, ma anche allo stupore del vedere il mondo sottomarino da dietro a una finestra.”. Egli intende stupirci anche con la straordinarietà del progetto dove mare e architettura diventeranno un’unica cosa. In un totale di 46mila metri quadrati, sarà prevista un’alternanza tra edifici aerei e subacquei e comprenderà anche un ristorante, un museo, un albergo e un centro commerciale.
“L’orizzonte di J1 è quello del mare che si fonde nel cielo e del cielo che si fonde nel mare. Sentilo, scoprilo, sperimentalo a diversi livelli, attraverso mondi diversi, dalla città al porto e dal porto verso il mare; questi sono i sentimenti che guidano tutte le fasi del nostro progetto, cercando sempre questa sospensione tra acqua e aria o tra mare e cielo, in una relazione sempre chiara tra il valore del patrimonio, dell’esistente, di J1, lo spazio pubblico, il porto, lo spazio della scoperta e lo spazio sottomarino.”
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SELENE MANGIAROTTI
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