L’ARCO di TRIONFO è stato IMPACCHETTATO: dove si potrebbe fare anche a Milano?

Dopo 60 anni si realizza il sogno di Christo e sua moglie Jeanne-Claud. E a Milano cosa si potrebbe impacchettare?

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Credits andreparis IG - Arco di Trionfo

Dopo 60 anni si realizza il sogno di Christo e sua moglie Jeanne-Claude. Nel 1970 a Milano fu impacchettata la statua di Vittorio Emanuele II, cosa altro si potrebbe impacchettare in città?

L’ARCO di TRIONFO è stato IMPACCHETTATO: dove si potrebbe fare anche a Milano?

# Dopo 60 anni si realizza il sogno di Christo e sua moglie Jeanne-Claude

Credits deluxe.confidential IG – Arco di Trionfo

Dopo 60 anni dalla prima bozza di progetto si vede realizzato il sogno del compianto duo artistico, Christo e sua moglie Jeanne-Claude, di impacchettare l’Arco di Trionfo. Uno dei simboli della città di Parigi più famosi al mondo è stato fasciato e drappeggiato con oltre 25.000 metri quadrati di tessuto in polipropilene blu-argento e corde rosse. Il risultato visivo è incredibile, il monumento di Parigi appare come un oggetto vivente  grazie al vento che fa muovere il tessuto e i raggi del sole che si riflettono sulla sua superficie illuminando il quartiere. Per ammirare l’opera ci sarà da tempo fino al 3 ottobre di quest’anno. 

Nel novembre del 1970 Milano fu la statua di Vittorio Emanuele in Piazza del Duomo ad essere impacchettata, ma fu solo la terza scelta. Vediamo quale altro edificio si potrebbe impacchettare in città.

#1 La Torre Velasca per far felici tutti, forse

Torre Velasca, Studio BBPR
Torre Velasca, Studio BBPR

La Torre Velasca potrebbe essere la scelta perfetta. Per chi la ama, e ama le installazioni di Christo, sarebbe probabilmente un altro punto a favore dell’iconico edificio milanese dello Studio BBPR. Per chi la odia sarebbe un momento di festa perché non la vedrebbe più.

#2 Il Duomo, per riprovarci dopo oltre 50 anni dal primo tentativo

Credits italianways.com – Vittorio Emanuele impacchettato

Nel novembre del 1970 fu uno dei monumenti più conosciuti di Milano ad essere impacchettati da Christo e la moglie Jeanne-Claude, la statua di Vittorio Emanuele II a cavallo in piazza Duomo. Fu però solo la terza scelta, la prima infatti fu il Duomo, ma il veto della Curia bocciò la proposta. Perché non riproporlo a distanza di oltre 50 anni?

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#3 L’Arco della Pace per par condicio con l’Arco di Trionfo

credits: @andreacherchi_foto

Per par condicio con l’Arco di Trionfo francese a Milano potrebbe essere l’Arco della Pace ad essere impacchettato. L’installazione godrebbe anche di una posizione migliore, da un lato Corso Sempione, l’alter ego milanese degli Champs-Élysées, e dall’altro il parco Sempione con il Castello Sforzesco sullo sfondo. Inoltre fu la seconda scelta dopo il diniego di impacchettare il Duomo, che il Demanio non approvo per difficoltà finanziarie e quindi la decisione di virare sulla stata di Vittorio Emanuele II.

#4 Il cavallo di Leonardo, per far emergere dall’oblio la statua equestre più grande del mondo

Credits: piuuturismo.it – Il cavallo di Leonardo

Il Cavallo di Leonardo è la statua equestre più grande del mondo. Alta 8 metri e realizzata interamente in bronzo potrebbe diventare una nuova attrazione della città e richiamare turisti da ogni luogo, essendo oggi relegata dentro l’Ippodromo e poco in vista per chi non sa della sua esistenza. 

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#5 I caselli daziari di Porta Venezia, per creare un effetto migliore dei sacchi in juta che li ricoprirono nel 2019

The Fuorisalone
Caselli Porta Venezia ricoperta in juta

Nell’occasione dell’Art Week del 2019 i caselli daziari di Porta Venezia erano stati ricoperti da sacchi in Juta, un’opera del giovane artista ghanese Ibrahim Mahama. L’obiettivo dell’installazione era “di guardare i caselli non più come semplici monumenti, ma alla luce della loro origine storica e della loro funzione simbolica.” Un’esperimento non troppo riuscito e apprezzato dai milanesi. Forse utilizzando un tessuto riflettente come quello posto sopra l’Arco di Trionfo l’effetto risulterebbe migliore.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.