Cosa accadesse se il lockdown durasse anni anziché mesi? L’artista francese Chris Morin-Eitner ha previsto un’invasione naturale mondiale.
L’INVASIONE della NATURA: così cambierebbero Parigi, NY, Roma e Venezia (Immagini)
Quando si pensa alla natura che si riprende i suoi spazi, si pensa a luoghi ormai disabitati in cui l’ambiente non deve più sottostare al volere dell’uomo. Un esempio celebre? Chernobyl, dove a soli 500 metri dal sito nucleare sta ricrescendo un’intera foresta rossa. Eppure anche il lockdown dovuto alla pandemia è stata un’opportunità per la natura per guadagnare spazio: fenicotteri in giro per le città sarde e anatre a spasso per il centro a Parigi, sono solo due dei tanti avvistamenti. Ma cosa accadrebbe se il lockdown durasse anni anziché mesi? Ecco l’invasione naturale prevista dall’artista francese Chris Morin-Eitner.
# C’era una volta domani. Una visionaria fusione tra natura e città
Praticamente il mondo quest’anno ha vissuto, seppur con diverse modalità, alcuni mesi di chiusura in cui la presenza dell’uomo nelle città era pressoché nulla. L’artista francese Chris Morin-Eitner ha sviluppato un progetto visionario: Once upon a time tomorrow – C’era una volta domani – in cui avviene l’impensabile.
Le nostre città sono la rappresentazione concreta di quanto l’uomo abbia la tendenza ad imporsi come protagonista; gli animali vogliono far parte della vita cittadina? Allora apriamo gli zoo, recintiamo i parchi. Ma se l’uomo non potesse più imporsi, la natura e gli elementi antropici delle città si fonderebbero.
# Da Oriente a Occidente, le nostre città avrebbero inaspettati abitanti
Da Parigi a New York, passando per Roma, Shangai e Atene. Le protagoniste di questo progetto artistico sono moltissime e tutte accomunate dallo stesso leitmotiv: il connubio tra le metropoli e la natura. E’ lo stesso Eitner a spiegare come gli sia venuta l’idea di questo progetto: durante una visita ai templi di Angkor, in Cambogia, è “rimasto affascinato da come la natura avesse reclamato il proprio spazio”. Questi templi non solo sono immersi nella natura ma sono completamente fusi con l’ecosistema circostante, tra radici, tronchi, rami, liane che si intrecciano a mattoni, bassorilievi, statue.
# Tutto ciò è destinato ad accadere prima o poi?
“All’epoca del loro massimo splendore gli edifici di Angkor dovevano essere l’equivalente dei grattacieli e delle strutture super moderne di oggi” riflette l’artista. Da qui l’idea geniale: e se la natura si riprendesse anche i nostri edifici? Se si fondesse con i nostri monumenti? E il risultato è stato davvero pazzesco. Le opere dell’artista hanno fatto il giro del mondo e hanno fatto riflettere un grandissimo numero di persone.
Probabilmente il momento di condividere i nostri spazi con la natura, anche quella più selvaggia, non è poi così lontano e l’artista ha trovato il giusto modo per iniziare a prepararci.
Fonte: Sintony
Leggi anche: Elon Musk vuole costruire una CITTÀ PRIVATA: autonoma, hi-tech, libera. Praticamente come Milano Città Stato
ROSITA GIULIANO
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social
Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.