Da SEALAND: lo stato della libertà all’Isola delle Rose sono stati diversi i tentativi di creare dei luoghi autosufficienti in mare aperto in cui andare ad abitare. Oggi però nel mondo ci sono allo studio dei progetti davvero rivoluzionari. Eccone alcuni.
MARE: ultima FRONTIERA. 5 progetti rivoluzionari di ISOLE GALLEGGIANTI
# Gli esperimenti più famosi: Sealand e l’Isola delle Rose
Tra gli esperimenti più conosciuti c’è la Principality of Sealand, “fondata” nel 1967 da Roy Bates quando si impossessò di una piattaforma abbandonata al largo delle coste inglesi. Ad oggi nessun Paese al mondo l’ha mai riconosciuta, ma continua a esistere indisturbata. Destino diverso per l’Isola delle Rose realizzata l’anno successivo in Italia nel mare Adriatico oltre le acque territoriali italiane per volere dell’Ingegnere Rosa: una piattaforma di 400 metri quadrati autoproclamatasi stato indipendente con una propria lingua ufficiale, un governo, una moneta e un’emissione postale, fatta demolire per ordini del governo italiano dopo meno di un anno.
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Come ricorda Carlo Lottieri su la Provincia “Gli Stati, per definizione, sono monopoli chiusi, apparati gerarchici, strutture verticistiche e controllate da pochi. Nel sogno di Rosa c’era invece l’ipotesi di un mondo composto da tante realtà libere, diverse, variamente organizzate, responsabilizzate, costrette a competere e a dare il meglio di sé.” Infatti l’ingegnere bolognese Rosa costituì una società apposita, per realizzare la piattaforma, con l’obiettivo principale di esplorare le nuove possibilità abitative del mare. L’interesse di colonizzare il mare non si è sopito e sono numerose le iniziative in fase di progettazione. Vediamo alcune tra le più rivoluzionarie.
#1 La prima città-stato galleggiante al mondo
Uno degli enti più attivi al mondo è un’associazione no-profit di San Francisco il Seastading Institute, “fondata nel 2008 “da Wayne Gramlich e Patri Friedman (nipote di Milton, l’economista premio Nobel).” L’associazione si è posta “l’obiettivo di favorire una colonizzazione del mare grazie a piattaforme mobili in grado di collocarsi in acque internazionali e dar vita a realtà politiche e sociali indipendenti”. Molte imprese stanno lavorando alla realizzazione di “freedom ships”: vere e proprie isole galleggianti, in grado di sfruttare l’energia del moto ondoso, ma soprattutto volte a permettere quelle libertà che gli apparati statali oggi negano.”
Fonte: La Provincia
#2 Le isole a prova di climate change al largo dell’Oceania
Nell’Oceania c’è la piccolissima repubblica di Kiribati, distribuita su 33 atolli e isolette, che vanta un triste primato: i suoi abitanti possono essere considerati i primi veri “profughi climatici” dell’era contemporanea. Nell’arco di un centinaio d’anni, il livello degli oceani potrebbe innalzarsi di circa tre metri e per questo motivo si stanno studiando soluzioni alternative per evitare che vengano sommersi dagli oceani. Una di queste è trasferire tutta la popolazione su isole artificiali, naturalmente a prova di climate change.
#3 Floating Island, la prima città-stato galleggiante al mondo nella Polinesia francese
Tra i progetti lanciati dall’associazione non-profit di San Francisco Seasteading Institute c’è un avveniristico progetto-pilota: Floating Island, la prima città stato galleggiante del mondo, sostenibile e autosufficiente che fluttuerà in acque internazionali. È previsto un primo investimento di 60 milioni di dollari che dovrebbe far nascere la città entro il 2022, con una popolazione iniziale di 300 abitanti, in grado di autogovernarsi con un proprio sistema legislativo e commerciale.
#4 Seastem: l’isola galleggiante che ci salverà dall’erosione delle coste, nel Golfo di Aigues Mortes, in Francia
La costa nel sud della Francia negli ultimi 50 anni è stata estremamente erosa dalle onde che hanno già mangiato oltre 250 kmq di terra. A questo proposito è allo studio un progetto per creare nuove comunità nel mare attraverso la realizzazione di un’isola artificiale autonoma:
- energeticamente grazie a sole, onde del mare e vento,
- nella produzione alimentare con permacultura e acquacoltura,
- nella gestione dei rifiuti organici: biomassa più fertilizzante
- nella gestione dell’acqua con raccolta dell’acqua piovana e dissalazione mediante umidificazione/deumidificazione.
A differenza delle altre isole artificiali costruite, sarà un territorio mobile, intelligente, con un impatto minimo sull’ambiente.
Sarà una struttura a cupola su più piani da posizionare ancorata davanti alla costa di Palavas-Les-Flots di fronte a Montpellier, nel Golfo di Aigues Mortes: il piano superiore ospiterà giardini e terreni da coltivare, il piano inferiore le residenze. L’ideatore del progetto Mathieu Collos con Seastem si pone l’obiettivo di ripensare alla natura stessa del nostro habitat e immaginare nuovi modi di convivere di una comunità di persone.
#5 La lussuosa isola galleggiante Blue Estate nel Mar dei Caraibi pronta nel 2025: senza criminalità, con burocrazia ridotta al minimo, senza tasse o IVA
L’isola Blue Estate sarà realizzata nel Mar dei Caraibi, poco lontano da Miami ed è stata progettata per regalare una tranquillità assoluta e livelli di privacy, oltre che di lusso, senza precedenti, senza criminalità, con burocrazia ridotta al minimo, senza tasse o IVA. Sarà costituita da strutture modulari in calcestruzzo ad altissime prestazioni sviluppandosi su un’area grande la metà del Principato di Monaco.
Completamente autosufficiente grazie allo sfruttamento dell’energia solare, del vento, delle acque piovane e del moto ondoso, adatta alle famiglie, ma anche a chi vuole vivere esperienze uniche come l’utilizzo di un sottomarino personale. Arriverà a ospitare più di 15 mila residenti, numerose imprese, una clinica sanitaria all’avanguardia e una scuola internazionale oltre a piscine in stile laguna, mercati e supermercati, ristoranti raffinati e centri commerciali. I prezzi oscilleranno dai 16.000 euro per un monolocale a 1,2 miliardi per le mega villa. La sua ultimazione è programmata per il 2025.
Fonte: SiViaggia
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FABIO MARCOMIN
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