Quando a LONDRA circolavano dei BUS per CICLISTI

Il bicibus: un'idea presto tramontata

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Negli anni ’60 esisteva ai confini della capitale britannica un servizio speciale di autobus per ciclisti che consentiva di attraversare un tunnel sotto il Tamigi. Vediamo come erano fatti i bus e come funzionava questo sistema di trasporto.

Quando a LONDRA circolavano dei BUS per CICLISTI

# I bus per ciclisti usati per attraversare un tunnel sotto il Tamigi 

Credits leighvbird IG – Dartford Tunnel

Nel contea di Kent, a sud-est della Grande Londra, negli anni ’60 è stato costruito un tunnel per passare sotto il Tamigi. Due anni prima dell’inaugurazione del Dartford Crossing, nel novembre del 1963, la London Trasport commissionò cinque autobus a due piani appositamente progettati, per trasportare i ciclisti e le loro biciclette da un lato all’altro del fiume. Il Darfort Tunnel Cycle Service prevedeva inizialmente l’utilizzo di quattro autobus, con il quinto di riserva, e una frequenza di un mezzo ogni sei minuti dalle 6:00 alle 22:00 tutti i giorni con una capienza massima oraria di 230 ciclisti ogni ora.

Dartford Tunnel

# Come erano fatti i bus 

Credits wikipedia.org – Dartford tunnel cycle service

I bus erano a due piani, dove quello inferiore era riservato alle rastrelliere che potevano ospitare 23 biciclette, mentre quello superiore aveva 33 posti a sedere per i passeggeri. La particolarità era che, per la prima volta nella storia, i passeggeri non potevano accedere all’autobus da terra ma attraverso delle piattaforme speciali a ogni ingresso del tunnel che li aiutavano a salire sulla scala.

# Lo stop al servizio dopo soli 2 anni

Credits transportquirks IG – Dartford Tunnel Cycle Bus

Appena due anni dopo l’entrata in funzione del servizio, nel 1965, venne deciso però di interromperlo. Tra le cause principali che portarono a questa decisione ci furono i possibili problemi di sicurezza derivanti dall’assenza di una porta che potesse impedire la caduta dei passeggeri dalle scale e l’insostenibilità economica dato il scarso utilizzo da parte di cittadini. 

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.