Sono state riaperte tutte le attività. Uniche due eccezioni: le università statali continuano con la didattica a distanza e rimane l’obbligo della mascherina all’interno dei luoghi pubblici. Questa la situazione aggiornata con fonti direttamente da Mosca.
Russia Nazione Aperta: la vita a MOSCA è tornata quasi NORMALE
# La situazione a Mosca è in miglioramento: il 50% dei posti in terapia intensiva è libero, e il sindaco riapre quasi tutto. Resta solo l’obbligo di mascherina nei luoghi pubblici
Il vaccino Sputnik, le misure di distanziamento sociale e i protocolli di cura fanno sentire i loro effetti nella capitale russa. La metà dei moscoviti sarebbe ormai immune al virus con il conseguente calo drastico delle nuove infezioni: “Non più di tremila al giorno nell’ultima settimana” come dichiarato dal sindaco Sobyanin, con il 50% dei posti in terapia intensiva libero. Questa situazione ha portato il sindaco della capitale russa già dalla scorsa settimana ad allentare le misure restrittive.
Il 21 gennaio avevano riaperto musei, cinema e teatri al 50% della loro capienza, biblioteche, circoli, centri sportivi e centri per bambini. Da ieri 27 gennaio bar, ristoranti e locali notturni possono rimanere aperti 24 ore al giorno, pur rispettando i requisiti per i posti a sedere dei visitatori e l’osservanza del regime sanitario e salta anche l’obbligo per le aziende di far lavorare da remoto almeno il 30% del personale. Resta solo l’obbligo della mascherina nei negozi e sui trasporti pubblici e anche le università statali proseguiranno con la didattica a distanza almeno fino al 6 febbraio.
# Il vaccino è gratuito per gli over 60 e/o con patologie, studenti over 18 e lavoratori. Disponibile a pagamento per tutti gli altri. In 10 giorni oltre 1,5 milioni di dosi somministrate
La campagna vaccinale di massa è iniziata qualche settimana dopo rispetto all’Unione Europea, il 18 gennaio, ma sta procedendo a ritmo spedito: in 10 giorni è stata già superata la soglia di 1,5 milioni dosi somministrate. Il vaccino utilizzato è lo Sputnik V, sviluppato e prodotto interamente in Russia. Per gli over 60 e/o per chi ha patologie pregresse, studenti over 18, lavoratori dipendenti e liberi professionisti è gratuito, per le altre categorie è disponibile a pagamento a circa 1.800 rubli pari a 20 euro a dose.
# Per la cura del virus sono previsti due protocolli distinti
L’impostazione del modello di cura contro il Covid si discosta da quelli utilizzati negli altri Paesi Europei. In caso di persona con sospetto di positività viene eseguita una serie di analisi per verificare subito quale percorso potrebbe seguire la risposta immunitaria dell’organismo. Poi per la cura dell’infezione sono previsti due protocolli distinti:
- In caso di positivo con sintomi simil-influenzali quali febbre e tosse si lascia che la risposta immunitaria dell’organismo faccia il suo corso normale fino alla guarigione naturale in 2-3 settimane.
- Nel caso caso in cui si presenti una risposta autoimmune eccessiva dell’organismo che potrebbe portare sia a uccidere il virus che la persona infetta, si cerca di bloccare la risposta del sistema immunitario per limitare i danni, cercando di evitare l’insorgere di altre infezioni.
Il diverso modello di cura adottato in Russia potrebbe quindi essere uno dei motivi che ne fanno una delle nazioni che sta affrontando meglio la pandemia. Infatti è precipitata al 70esimo posto nel mondo nel classifica delle Nazioni per contagi ogni milione di abitanti e al 56esimo posto per numero di morti ogni milione di abitanti. Questo grazie ai grandi progressi nelle cure rispetto ad altri paesi che sono ai primi posti di questa triste classifica, come Italia, Spagna, Francia, Spagna o Uk.
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FABIO MARCOMIN e NATALIA MOLCHANOVA
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