“Se guardi dentro l’abisso, l’abisso guarderà te”. Un aforisma di Nietszche che sembra perfetto per questa sorgente, perché se la guardi in profondità, nell’abisso, grazie alla sua conformazione particolare, anche questo specchio d’acqua “ricambierà lo sguardo”. Dove si trova e perché si chiama così?
Un tuffo nell’OCCHIO DELLA TERRA
# L’occhio della Terra
Quella che la natura regala in Dalmazia, più precisamente a Vrlika ai piedi del massiccio del Dinara, è uno degli spettacoli più incredibili del pianeta. Una sorgente che alimenta il fiume più lungo della Dalmazia, il Cetina, che percorre 105 km, prima di sfociare nell’Adriatico e che assume la forma di un occhio.
Vista dall’alto, infatti, la sorgente sembra un’iride dalle sfumature azzurre, turchesi e verde smeraldo, mentre la pupilla è formata da una misteriosa caverna, la cui vera profondità è ancora sconosciuta, così come non nessuno sa che cosa ci sia in fondo.
Anche per questo è stata definita “l’occhio della Terra”.
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# Dal Santuario alle viscere della Terra
Tunnel e caverne si avvicendano proprio al centro dell’occhio. Gli appassionati di sport subacquei hanno esplorato l’interno solo fino a 115 m. di profondità, ma ancora oggi la reale misura e che cosa si nasconda sul fondo restano sconosciute. Tutto ciò non fa altro che alimentare la leggenda di questo specchio d’acqua, attirando visitatori da ogni parte.
La sorgente di Cetina è fuori dalle mappe turistiche di massa, eppure ogni settimana ospita curiosi visitatori.
Per arrivare all’Occhio della Terra si passa per un sentiero in terra battuta, che costeggia una chiesa ortodossa in località Milevo.
Il sentiero porta direttamente alla fonte e, più a valle, si ritrovano i resti di un’antica chiesa croata risalente al IX secolo.
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# Dolomiti e calcare
Il laghetto è di origine carsica e sitrova ai piedi delle Apli Dinare, formazione che è una delle principali catene montuose calcaree d’Europa.Le rocce presentano più facilmente una composizione calcarea e dolomitica, rendendo il massiccio delle Alpi Dinare compatto e quasi inaccessibile per le vie di comunicazione.
Proprio l’acqua, con la sua paziente opera, ha scavato gallerie che sono poi state usate dall’uomo come vie di comunicazione, per strade e ferrovie.
A Milevo l’acqua sorgiva del Cetina non se n’è mai andata, ma ha scavato queste immense e ancora misteriose caverne che costituiscono la pupilla dell’Occhio della Terra.
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# A meno di un’ora da Spalato
L’Occhio della Terra si trova a tre quarti d’ora della spiagge di Spalato e ci si arriva tramite l’autostrada D1.
Se non si è esperti paleosub, si può pagaiare in kajak e attraversare lo specchio d’acqua della sorgente, per sbirciare dentro l’ignoto. L’acqua è davvero gelida e sono pochi i coraggiosi che sfidano la temperatura per farsi un bagno.
Per chi non se la sente, ci sono a disposizione escursioni per visitare le altre due sorgenti del Cetina (non affascinanti come l’Occhio della Terra) o il massiccio delle Alpi Dinare.
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LAURA LIONTI
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