Una Paneuropea come la Panamericana? Questa potrebbe essere la strada più affascinante del mondo

Le America sono attraversate dalla Panamericana. L'Africa sta progettando una Panafricana. E l'Europa? Sarebbe la strada più affascinante del mondo

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Maps - Autostrada Paneuropea

Le America sono attraversate dalla Panamericana. L’Africa sta progettando una Panafricana. E l’Europa? Ecco come potrebbe essere il progetto.

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Una Paneuropea come la Panamericana? Questa potrebbe essere la strada più affascinante del mondo

# La international E-road network 

wikipedia.org – International_E_Road_Network_green

L‘Europa ha una sua rete stradale internazionale: l’international E-road network, analoga alla alle Autostrade Asiatiche in Asia, e alle Autostrade Africane in Africa, ma niente a che vedere con la Panamericana in America. Le arterie sono numerate a partire da E1, Europa1, e in gran parte attraversano i confini nazionali ricadendo sotto la responsabilità della Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite. 

# Come è strutturata: l’esempio della E35

wikipedia.org – E35

In Europa ogni nazione ha le proprie arterie stradali con la propria numerazione, come l’A1 da Milano a Napoli, a cui si aggiunge quella europea nel cui percorso si inserisce, con una sigla che per molti non ha alcun significato.

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Esistono le due dorsali principali, quella nord-sud e quella est-ovest, le strade intermedie e quelle di classe B. Tra le prime c’è la E35 da Amsterdam a Roma, lunga 1646 km, che attraversa Paesi Bassi, Germania, Svizzera e Italia, dove comprende i percorsi della A9, A8, Tangenziale ovest di Milano e l’autostrada A1 fino a Roma.

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Di Arbalete – Opera propria, derivata da:, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=39879335 – Rete europea in Italia

Non tutti i Paesi si comportano però in modo uguale sulla cartellonistica stradale: la Svezia ha solo la numerazione europea, la Germania ha i doppi cartelli su tutte le strade, l’Italia solo sulle autostrade e in alcune strade di primaria importanza. Questo unito al fatto che molti percorsi sono su strade statali, non solo autostrade, rende il sistema di strade europeo non riconocoscibile.

# Perchè non creare un’autostrada Paneuropea?

Maps – Autostrada Paneuropea

Un’autostrada identificata in modo univoco come la Panamerica quindi non c’è. E pensare che non è questione di mancanza di infrastruttura. Basterebbe infatti poco per realizzarla sfruttando la rete esistente, apportando solo piccole ma sostanziali modifiche. Come queste: 

#1 Una cartellonistica adeguata che renda riconoscibile l’infrastruttura.
La classificazione delle strade nazionali dovrebbe essere relegata in modo subordinato a quella europea, un po’ come avviene per le leggi nazionali. O, addirittura, non essere presente come in Svezia. Su tutto il percorso dovrebbe essere prioritaria la sigla della Paneuropea che potrebbe essere risaltata magari con un suo specifico colore, in modo che chiunque la percorra si renda conto di dove si trova e delle infinite opportunità che si aprono sul suo cammino. 

#2 Uniformare le strade della rete.
La Paneuropea dovrebbe prevedere uno standard uniforme per le strade che la costituiscono.

#3 Tracciare un percorso completo (collegando almeno le principali città continentali)
Infine il percorso: la Paneuropea dovrebbe mettere in connessione tutte le capitali e alcune tra le principali città d’Europa. Partendo a sud da Napoli (se non da Reggio Calabria), a seguire dovrebbe passare per Roma e Milano, toccando tutte le nazioni, con tracciati tangenziali e radiali, realizzando i tratti autostradali mancanti se fosse necessario. Una rete di almeno 20.000 km per collegare su gomma il Vecchio Continente. Con il percorso più affascinante ed evocativo del mondo. 

Continua la lettura con: La panafricana: il progetto per collegare l’intera Africa

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.