Pensare che all’alba del 2022 ci siano ancora luoghi dove persone che appartengono a un determinato genere non possono accedervi potrebbe sembrare assurdo, eppure è così. Motivazioni maschiliste e religiose? Forse. Spesso però la vera ragione la si ritrova in antiche tradizioni, legate a preconcetti e pregiudizi, che sono rimaste nel bagaglio culturale di un gruppo o una popolazione e continuano a rimanere legate a quei luoghi.
Scopriamo, dunque, quali sono questi luoghi inaccessibili e il motivo da cui nasce tale divieto d’ingresso.
“Vietato l’ingresso all’ALTRO SESSO”: i luoghi inaccessibili alle donne o agli uomini
# Il Monte Athos: niente donne per i monaci, solo GATTE
In Grecia, si trova un monte antichissimo su cui vi sono costruiti 20 monasteri dell’Agion Oros, La Sacra Montagna. Qui vivono dei monaci che rappresentano i guardiani dell’ortodossia e vietano l’ingresso in questo splendido complesso arroccato alle donne. Il motivo lo si trova nelle storie popolari sul monte: si narra che questa zona venne attraversata dalla Madonna, la quale rimase così colpita dalla bellezza di questo luogo che vi fece costruire un santuario. Il monastero è dunque dedicato alla Vergine Maria e i monaci hanno posto il divieto d’accesso alle donne per paura di poter cadere in tentazione.
Questa regola vige dal 1046 e vieta l’ingresso anche agli animali di sesso femminile, tranne le gatte per cui viene fatta un’eccezione.
# La foresta di mangrovie: VESTITI (e uomini) non sono ammessi
Al contrario della Grecia, la foresta di mangrovie in Indonesia è un luogo riservato alle sole donne. La foresta è un punto di ritrovo in cui generazioni di donne si sono sempre ritrovate per condividere storie e raccogliere vongole. Tuttavia, queste donne hanno una sola regola da rispettare: non devono assolutamente indossare vestiti. La tradizione vuole che gli indumenti vengano tolti una volta giunte al fiume per raccogliere le vongole. È forse questo il motivo per cui l’accesso è vietato agli uomini, i quali rischiano multe fino a 1 milione di rupie indonesiane, l’equivalente di circa 60 euro.
# La spiaggia di TRIESTE: da una parte donne e bambini, dall’altra gli uomini
Anche l’Italia ha la sua discriminazione in base al sesso. Si chiama “El pedocin” o “Spaggia della Lanterna” ed è, con molta probabilità, l’ultimo stabilimento balneare in Europa a presentare questa divisione. In questa spiaggia si può trovare un muro divisorio che separa la parte per donne e bambini fino a 12 anni e la parte solo per gli uomini. Il muro venne costruito nel 1903 come dispositivo per la privacy, salvaguardando il gentil sesso da sguardi indiscreti ed è rimasto tutt’oggi. Le donne triestine non sembrano infastidite dalla separazione, anzi permette loro di potersi godere il mare più liberamente e scacciare la timidezza.
In realtà, il muro termina nell’acqua a pochi metri dalla spiaggia, di conseguenza i guardoni possono semplicemente nuotare un po’ più in là per poter sbirciare.
# STADI in Iran: niente partite di club per le donne, accesso solo per la nazionale
Fino al 2019, le donne iraniane non potevano mettere piede dentro a uno stadio, nemmeno se accompagnata dal marito o da un familiare. Ora le cose sono cambiate, grazie ad un’apertura da parte del governo moderato del presidente Hassan Rohani, ma per loro rimane comunque un divieto: niente partite di club. Non possono stare a contatto con uomini non parenti e per questa ragione l’ingresso non gli è consentito. L’unica eccezione è per le sfide della nazionale.
# Seggi Elettorali a Città del Vaticano: solo per i CARDINALI (uomini)
Se le donne, a Città del Vaticano, non possono votare non può essere considerato un fatto sessista. Questo perché gli unici ad averne diritto sono i Cardinali, che per legge possono soltanto essere maschi al di sotto degli 80 anni, chiamati a votare ed eleggere il Papa durante il conclave.
In realtà, secondo quando rivelato da Il Messaggero, la questione del voto alle donne “sia una questione che si trascina da decenni e che era stata al centro di proteste da parte di religiose, teologhe, accademiche cattoliche” e sono anche state lanciate diverse petizioni.
# Okinoshima: riti di purificazione e bagni NUDI
In Giappone, un paese che ha conservato alcune tradizioni che a un occidentale appaiono sessiste, vi sono tanti luoghi interdetti alle donne, soprattutto durante le mestruazioni perché considerate impure. Tuttavia, c’è un luogo in cui solo le donne vi possono accedere. È l’isola di Okinoshima, al largo della città di Munakata. Qui, la divinità venerata è una donna, una dea del mare di nome Tagorihime. Questo spiega la presenza di sole donne sull’isola. L’accesso agli uomini, però, non è completamente vietato. Possono entrare e far visita all’isola solo a piccoli gruppi e dopo aver eseguito rituali di purificazione e facendo il bagno nudi.
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SELENE MANGIAROTTI
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