Lo stato di emergenza approvato dal 31 gennaio al 31 luglio e “non prorogabile”, ha consentito al Governo di istituire il lockdown e governare con poteri straordinari e applicando misure di restrizione delle libertà dei cittadini superando, viene prorogato, unica in Europa, di ulteriori 3 mesi e mezzo fino ad almeno il 15 ottobre 2020.
Il governo aveva provato a estenderlo fino al 2021 grazie a un articolo inserito nel “decreto rilancio”, ma dopo varie discussioni con anche il coinvolgimento della Presidenza della Repubblica, il 28 luglio in Parlamento è lo stesso Conte a comunicare la decisione del governo. Vediamo quali conseguenze può determinare questa proroga.
🔴 Breaking News. Lo STATO DI EMERGENZA “non prorogabile” viene prorogato fino al 15 ottobre: l’Italia resta sotto la SPADA DI DAMOCLE di restrizioni illimitate
Unica in Europa, l’Italia resta in stato di emergenza. Questa la decisione del governo che con comunicazione in Parlamento il 28 luglio realizzata da Conte annuncia la decisione di prorogare lo stato di emergenza che al momento dell’istituzione era stato definito “non prorogabile”.
Nella pratica cosa significa?
Lo Stato d’emergenza attribuisce al governo dei “poteri straordinari” o “speciali”. In particolare su questi aspetti:
Nuove zone rosse e possibile lockdown su parte o tutto il territorio
Lo Stato d’emergenza consente di istituire nuove “zone rosse”, ovvero totalmente confinate e chiuse agli scambi con l’esterno. Non c’è limite geografico: in teoria tutta Italia può tornare in lockdown su decisione del governo.
Scuola: saltare appalti e procedure standard
Il provvedimento permetterà di acquistare tutto il materiale necessario saltando alcuni passaggi per l’affidamento degli appalti che seguono percorsi agevolati.
Blocco dei voli e delle frontiere
Lo stato di emergenza consente anche di bloccare i voli da e per gli Stati che vengono ritenuti a rischio, oppure di individuare nazionalità che non sono ammesse in Italia. Allo stesso modo si può agire per limitare la circolazione alle frontiere del Paese.
Lavoro a casa per i dipendenti pubblici
Per la durata dello stato di emergenza i dipendenti pubblici e quelli privati possono rimanere in smart working. Nella pubblica amministrazione, per una norma già contenuta nel decreto Rilancio i dipendenti rimarranno in smart working fino al 31 dicembre.
# L’altra faccia della medaglia: rischi ancora più gravi per l’economia e per il futuro degli italiani con la spada di damocle dello stato di emergenza per altri tre mesi e mezzo
Quali le conseguenze più rischioso di un atto unico in Europa? Lasciare l’Italia come unico Paese in stato d’emergenza certo può avere ricadute negative sull’immagine della nazione in particolare sulla sua capacità di gestire un’emergenza che altri Paesi hanno già risolto in tempi più rapidi. Ma non solo questo. Gli effetti peggiori sono quello di spostare nel tempo le condizioni di serenità necessarie per poter rilanciare l’economia.
In una situazione di incertezza e di continua emergenza difficile immaginare che l’economia si possa riprendere con investimenti con orizzonti più estesi. Se anche l’economia dovesse riprendere a pieno ritmo già è stata stimata una perdita di PIL dell’11% e il deficit supererebbe il -11%, il dato peggiore tra gli Stati europei. La possibilità prevista dal Governo di introdurre un nuovo lockdown rischia di rinviare ulteriormente il momento della ripresa.
A questo si aggiunge ancora una generale incertezza nella gestione di una possibile seconda ondata, insieme a una mancanza di un piano strategico per far fronte all’emergenza economica con o senza i fondi di aiuto dell’Europa.
Forse di tutto questo il Governo avrebbe dovuto tenere conto per decidere con responsabilità e visione di insieme nell’interesse dei cittadini.
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