A Wuhan TAMPONI a 10 MILIONI di abitanti con 300 asintomatici: esempio da imitare per la sicurezza e l’immagine della LOMBARDIA

Anche la priorità della Lombardia dovrebbe essere quella di far sapere al mondo che chi non è in quarantena non è un pericolo, invece di trattare tutti i cittadini come dei potenziali untori

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Credits: cinainitalia.it - Tamponi in Cina

Wuhan, città da dove tutto è partito, in poco più di una settimana ha eseguito tamponi su tutti i suoi 10 milioni di abitanti. Il risultato è che si sono identificati e isolati 300 asintomatici. Un esempio che crediamo fondamentale da seguire quanto prima per la Lombardia: la cui priorità dovrebbe essere la stessa, di rendere liberi i suoi cittadini, invece di considerarli dei potenziali untori, e di far sapere al mondo che chi non è in quarantena è sano come un pesce. Tamponi a tutti invece che mascherine obbligatorie ovunque fino all’arrivo al vaccino: qual è la strategia più di buonsenso?

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A Wuhan TAMPONI a 10 MILIONI di abitanti con 300 asintomatici: esempio da imitare per la sicurezza e l’immagine della LOMBARDIA

# Il virus è “scomparso” a Wuhan: su 9.899.828 persone verificate solo 300 asintomatici

La strategia dei tamponi a tappeto è sempre stata l’unica arma efficace per scovare i positivi al Coronavirus sia sintomatici che asintomatici, isolarli e limitare la diffusione del virus. Ora proprio in Cina da Wuhan, dove è iniziata la pandemia, è arrivata l’ennesima dimostrazione dell’efficacia di questo approccio: in poco più di dieci giorni tra il 14 maggio e il 1° giugno sono state 9.899.828 le persone verificate con tampone, ovvero quasi tutta la popolazione di 11 milioni, e sono stati trovati solo 300 asintomatici, pari a un rapporto di 0,303 casi per 10.000 unità. Tutti sono adesso sotto osservazione medica insieme ad altre 1.174 persone individuate con cui sono venute a stretto contatto ma che sono risultate tutte negative.

Il costo della campagna di controlli è stata totalmente a carico della municipalità di Wuhan, circa 126 milioni di dollari, e l’obbiettivo era di rassicurare la comunità locale sul riavvio di scuole, fabbriche e attività dopo alcuni casi di contagio legati ad asintomatici. La commissione sanitaria aveva spiegato che i test sarebbero stati volontari e liberi, ma di fatto tutta la popolazione si è voluta sottoporre ai tamponi.

Fonte: Ilsole24ore.it

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# La Regione Lombardia faccia i tamponi a tutti invece di considerare tutti i cittadini come dei pericolosi untori

Wuhan ha dimostrato che si possono fare tamponi su 10 milioni di abitanti, che per coincidenza è la stessa popolazione della nostra Regione, anche in poco tempo. Basta la volontà politica e l’assunzione di responsabilità di chi governa, per toglierla definitivamente ai cittadini che fino ad oggi hanno dato prova di rispettare le regole e digerire le limitazioni alle proprie libertà personali nonostante spesso siano stati tacciati di essere irresponsabili. 

È troppo comodo obbligare tutti gli abitanti della Lombardia ad indossare la mascherina all’aperto fino all’arrivo del vaccino sollevando i governanti dal fare l’unica azione che andrebbe fatta: tamponi a tappeto su tutti i cittadini, per identificare chi è potenzialmente pericoloso, certificando inoltre qual è la vera dimensione del contagio ancora presente nella regione. Priorità di un governo responsabile dovrebbe essere quello di far tornare liberi i cittadini di muoversi senza paura e senza dover utilizzare le mascherine, evitando di dare l’immagine al mondo di Milano e la Lombardia come di un’area a rischio abitata da persone infette. 

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# Le dichiarazioni dei medici in prima linea: il virus ha perso la sua carica, bisogna tornare a una vita normale

Dopo la Cina, con i dati dall’epicentro della pandemia che forniscono la prova che il virus ha esaurito la sua forza, anche in Italia si moltiplicano le voci dei medici, che hanno affrontato sul campo la gestione dei malati nelle terapie intensive dove da tempo arrivano solo pazienti con sintomi lievi, che testimoniano che il peggio è passato. Proprio i medici che curano i malati Covid invitano i cittadini a riprendere una vita normale senza paura. 

Alcune dichiarazioni: 

Inviti spesso in contrasto con quelli più allarmistici del governo e dei tecnici del comitato scientifico. I dati dalle terapie intensive, ormai in calo da oltre un mese, sembrano comunque dare ragioni ai medici più che ai tecnici. A chi giova trasmettere al mondo che i lombardi vivono come in un enorme ospedale pieno di infetti?

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FABIO MARCOMIN

 

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.