Buone notizie per l’emergenza Milano. Si registra un forte calo di chiamate alle ambulanze, la pressione sui pronto soccorso è in discesa e l’indice Rt è quasi sotto la soglia di rischio. Se il trend positivo verrà confermato anche nei prossimi giorni, la Regione Lombardia chiederà di entrare in zona arancione dal 27 novembre.
🛑 BREAKING NEWS: a Milano l’RT sotto a 1. A fine mese Lombardia in zona ARANCIONE?
#1 L’indicatore RT alla data del 12 novembre è a 1,06 se calcolato sui contagi. Visto il calo giornaliero di 0,3-0,4 punti, oggi dovrebbe essere sotto la soglia rischio di 1
L’ultimo RT di Milano datato 12 novembre dice che, se il valore viene calcolato sui contagi, è arrivato a 1,06. Se invece lo stesso calcolo viene elaborato sui ricoveri, il valore è 1,15. In entrambi i casi, molto vicino alla soglia dell’1. Un limite chiave: se l’RT resta sopra, vuol dire che l’epidemia è ancora in fase espansiva; se scende al di sotto, si è entrati in fase regressiva. Siccome dal 12 novembre sono passati 7 giorni e la tendenza sembra consolidata (con un calo dell’indicatore di 0,3/0,4 ogni 24 ore), tecnici e epidemiologi stimano che ad oggi quell’indicatore sia sceso sotto la soglia dell’1.
#2 Se il trend positivo continua il 27 novembre Fontana chiederà al governo di entrare in zona arancione
In questo scenario, il dibattito sull’arcobaleno di colori oggi entrerà nel vivo, con l’incontro tra il governatore Attilio Fontana e i sindaci. “Se i numeri dovessero continuare ad essere positivi, dal 27 potremo chiedere di essere trasferiti in zona arancione, ma l’errore che possiamo commettere è che finite le restrizioni si ricominci a vivere come se il virus fosse scomparso», ha detto Fontana. Sull’opzione di differenziare le fasce di rischio per provincia, il sindaco di Lodi Sara Casanova spiega: “Da territorio più martoriato a quello più risparmiato, chiederemo di uscire dalla zona rossa già venerdì“.
#3 Le richieste di soccorso sono scese da 2.400 a 1.500 al giorno
Fino a una decina di giorni fa, la centrale operativa di Milano aveva oltre 2 mila richieste di soccorso (con punte di 2.300/2.400 al giorno), con un aumento esponenziale di chiamate per sintomi Covid. Col passare dei giorni, le missioni delle ambulanze sono scese a 1.500. Vuol dire che l’onda delle nuove infezioni si sta riducendo. Ed è un aspetto chiave: se gli ospedali sono in affanno, per permettere al sistema sanitario di curare tutti, è fondamentale ridurre il numero di nuovi pazienti.
#4 L’occupazione di letti attivi per la terapia intensiva è al 70%. A Milano però la pressione sui pronto soccorso è già calata
Le stime riservate in mano al Pirellone prevedevano di arrivare a 10 mila ricoveri nei reparti e 1.400/1.500 in terapia intensiva, una sorta di punto di non ritorno. Ad oggi il sistema registra un’occupazione dei letti intorno al 70%. Il coordinatore delle rianimazioni Covid Antonio Pesenti: “In particolare a Milano, la pressione sui pronto soccorso è già calata: fra una settimana potrebbe iniziare il calo dei ricoveri. Anche sulle terapie intensive potremmo raggiungere il plateau tra i 1.000 e 1.100 posti occupati”.
#5 I ricoveri in terapia intensiva crescono di meno: +9 nella giornata di ieri. Equilibrio ritrovato tra domanda e offerta di letti
Il direttore sanitario dell’Ats Demicheli: “Potremo dire che le cose vanno meglio quando diminuiranno significativamente i ricoveri. Per il momento crescono, meno, ma continuano a crescere”. Come è accaduto ieri, con 9 nuovi pazienti in intensiva e 172 negli altri reparti. E con uno scenario più stabile anche nell’hub della Fiera, con 60 letti occupati e una sorta di equilibrio ritrovato tra domanda e offerta di letti, tanto che Humanitas e Gruppo San Donato, pronti ad entrare da giorni, tengono i loro staff in attesa.
Fonte: Il Corriere
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