Tutti parlano delle scuole ma nessuno delle Università. Date previste? Lezioni? Lauree? Cosa cambia nella fase due per le università milanesi?
Il 24 febbraio le università milanesi e lombarde hanno deciso di comune accordo di sospendere momentaneamente la normale attività didattica, visto l’esponenziale aumento dei contagi da Covid-19. Una settimana dopo, il 4 marzo, arriva il DPCM. A tutti è evidente che la situazione di emergenza si sarebbe protratta più a lungo e, da allora, anche l’Università è diventata “a distanza”.
Dopo più di 2 mesi, ecco cosa sta succedendo e cosa succederà per le università milanesi.
Covid e Fase 2. Che fine faranno le UNIVERSITÀ? Tutte le novità
#1 Le date
Poche ancora le date certe. Si pensa piuttosto a 2 grandi tappe per il restart delle attività universitarie.
La prima comprende tutto il secondo semestre, fino a luglio, per cui è previsto che le lezioni continuino a distanza e l’attività di ricerca sia svolta solo individualmente.
Da settembre scatterà la seconda tappa quando, se le condizioni dell’emergenza Covid non dovessero peggiorare nuovamente, si adotterà un modello misto di didattica a distanza e didattica in presenza che sarà protratto fino a gennaio 2021.
Come afferma il ministro dell’Università e della ricerca, Gaetano Manfredi, il piano è di “avviare le attività in presenza con un modello molto flessibile che possa essere adattato secondo le diverse realtà territoriali e l’affollamento dei diversi corsi di laurea”.
#2 Le lezioni
100% online, sin dall’inizio dell’emergenza. Atenei e docenti hanno avuto piena libertà di scegliere la modalità e la piattaforma più adeguata con cui fare lezione. Alcuni preferiscono registrarle, altri tenerle in video conferenza per simulare, quanto più possibile, la normale lezione in presenza. Le piattaforme più gettonate sono Microsoft Teams, Zoom, Google Duo.
Pro? L’università milanese si digitalizza e raggiunge gli standard delle università internazionali in cui da anni tutte le lezioni in presenza sono anche registrate e messe a disposizione degli studenti. Si riducono poi i tempi di spostamento per gli studenti più distanti o più impegnati.
Contro? L’Università è luogo di umanità prima ancora che di apprendimento. L’esperienza digitale non potrà mai del tutto sostituire il contatto con la struttura, i professori e i colleghi.
#3 Esami e lauree
Tutto online fino a settembre. Il DPCM del 26 aprile ha dato via libera a svolgere sessioni d’esame e sedute di laurea in presenza, a condizione che siano rispettate tutte le misure di prevenzione e protezione.
Ma a Milano le Università hanno deciso di continuare tutto in forma telematica.
Favoriti gli esami orali. Per quelli scritti, diverse le modalità scelte in base a professori e atenei. A partire dal nuovo anno accademico si penserà ad una modalità d’esame mista. Si continua, dunque, anche con le lauree “a distanza”, che si svolgono con una commissione riunita in forma telematica.
#4 Cosa cambia nella fase 2 per le università
Poco, pochissimo. Proseguono a distanza tutte le attività didattiche e quelle amministrative, riprendono invece alcuni servizi essenziali come il prestito bibliotecario per gli studenti e le attività di ricerca dei laboratori a particolari condizioni di sicurezza.
LETIZIA DEHO’
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