Restare a casa, o uscire per necessità solo il tempo strettamente necessario, sono le regole che per la maggior parte di noi scandiscono le giornate di queste ultime settimane. Sembrano regole semplici soprattutto perché diamo per certo di avere una casa in cui stare o poter tornare. In questo particolare periodo abbiamo però imparato che nulla può essere dato per scontato, e così, nella nostra città molte persone possono oggi trovarsi lontane dalla propria abitazione o costretti a lasciarla per motivi di salute a tutela personale o dei propri conviventi. Ma chi sono queste persone?
Gli alloggi temporanei d’emergenza per aiutare malati e chi è in prima linea a Milano
Chi ha bisogno di una casa: operatori sanitari, forze dell’ordine di altre regioni, cittadini da isolare per COVID-19
Una categoria identificativa non esiste, si tratta infatti di tutti coloro che pur non risiedendo a Milano si trovano nella nostra città per motivi diversi legati all’emergenza Covid-19, sono ad esempio gli operatori sanitari o i dipendenti delle forze dell’ordine arrivati da altre regioni e dagli altri paesi; si tratta però anche degli stessi abitanti di Milano che manifestano sintomi lievi da Covid-19, che devono vivere in isolamento o che dimessi dalle strutture ospedaliere necessitano di una sistemazione adeguata e sicura dove poter vivere la quarantena.
Il tema dell’abitazione temporanea d’emergenza è un’altra delle tante problematiche generate dalla pandemia Covid-19, ecco alcuni esempi di come la questione è stata sviluppata nella nostra città.
# Ospedale militare di Baggio: 50 posti per la quarantena
Nel mese di febbraio il Ministero della difesa si preparava all’emergenza identificando sul territorio regionale una caserma nel piacentino e due strutture nel milanese, una a Baggio ed una a Linate, da destinare all’ospitalità dei pazienti non critici necessitanti di assistenza o da monitorare ai fini di tutelare la salute pubblica.
La struttura di Baggio è l’ospedale militare di via Saint Bon sito all’interno della caserma Annibaldi. In un’ala adibita ad alloggi in poco meno di una settimana è stato ricavato un reparto da 50 posti letto con 2 camere triple e 11 stanze quadruple, oltre ad alcuni servizi per le famiglie dei pazienti più gravi ricoverati in altri ospedali. L’unità è divenuta operativa il 4 marzo scorso con l’ingresso dei primi pazienti, alcuni provenienti anche dalle città vicine. Poche notizie si hanno invece sulla struttura di Linate utilizzata dall’aeronautica militare e con una capienza di circa sessanta posti letto che dovrebbe essere attivata in un secondo momento all’ulteriore aggravarsi dell’emergenza.
# La strategia del Comune di Milano: mappatura di alloggi disponibili
Visto il diffondersi del virus e l’aumento dei contagiati il Comune di Milano ha ugualmente iniziato ad affrontare il tema dell’abitazione temporanea d’emergenza e il 16 marzo 2020 il sindaco Giuseppe Sala ha emesso un’ordinanza “contingibile e urgente” al fine di identificare tutti quegli alloggi di proprietà comunale liberi e non destinati all’edilizia popolare che possono essere utilizzati per il ricovero di pazienti non in gravi condizioni o in isolamento obbligatorio.
Oltre agli immobili comunali sono in esame anche le strutture alberghiere cittadine che a seguito delle limitazioni sugli spostamenti risultano inoccupate e in grado pertanto di ospitare chi non ha una casa, soprattutto quelle categorie di persone impegnate in prima linea nella lotta contro il covid-19 come i medici e gli infermieri.
# Hotel Michelangelo: 306 alloggi a quattro stelle per l’emergenza
Il primo esempio di struttura alberghiera riconvertita a soluzione abitativa temporanea d’emergenza è rappresentata dall’Hotel Michelangelo in Piazza Luigi di Savoia a poche centinaia di metri dalla Stazione Centrale.
Questo hotel a quattro stelle, destinato ad un importante progetto di ristrutturazione che avrebbe comportato la sua chiusura, è stato oggetto di trattativa fra il Comune e la proprietà ben prima dell’emissione dell’ordinanza dello scorso 16 marzo e in attesa che venga dato l’avvio ai lavori di ammodernamento le sue 306 stanze diventeranno nell’immediato alloggi di emergenza gestiti in conformità ai protocolli sanitari per ospitare pazienti dimessi dagli ospedali o presunti casi di persone contagiate.
L’arrivo dei primi ospiti è previsto a breve, probabilmente già a partire da martedì 31 marzo.
# Il progetto Zumbimbi, la casa accoglienza per bambini con genitori con COVID-19
Il progetto Zumbimbi, la casa accoglienza per bambini figli di genitori affetti da Covid-19, nasce da una collaborazione fra Comune di Milano, Cooperativa La Cordata, Cooperativa Comin, Diaconia Valdese ed Emergency.
La struttura sita in via Zumbini, nel quartiere della Barona, che in genere ospita fino a 140 studenti e lavoratori si è trovata con un tasso di occupazione molto basso ed ha quindi optato per l’isolamento del primo piano e la riconversione di questo in un nucleo speciale finalizzato all’ospitalità temporanea di 14 bambini di età compresa fra i 6 e 14 anni alloggiati in camere singole con bagno dedicato. I bambini durante la loro permanenza saranno seguiti da un’equipe formata da operatori e psicologi e all’interno delle loro camere troveranno giochi e un tablet per seguire le lezioni online e rimanere in contatto con i propri genitori.
La struttura ha aperto il 19 marzo e in caso di necessità non si esclude che la propria capacità ricettiva possa raddoppiare con l’apertura di un secondo piano per l’accoglienza di altri 14 bambini.
#Iocimettolacasa: abitazioni sfitte messe a disposizione dei privati
La società The Best Rent che si occupa attraverso un sito internet della gestione della locazione per brevi e medi periodi di appartamenti siti nel territorio cittadino ha lanciato la campagna #iocimettolacasa attraverso la quale tutti i privati che detengono un appartamento inutilizzato possono aderire per mettere a disposizione gratuitamente il loro alloggio al personale sanitario sopraggiunto da fuori città o a quei medici e infermieri che vivono a Milano ma che non vogliono tornare a casa per non compromettere la salute dei propri cari.
L’iniziativa è in collaborazione con Alter-Area Domus, impresa che si occuperà gratuitamente della pulizia degli appartamenti, ed è attiva fino al prossimo 3 aprile salvo proroghe dovute all’emergenza e ad oggi ha già ottenuto decine di adesioni dei privati che in genere utilizzano la piattaforma per affittare le loro proprietà.
MANUEL CATTANEO
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