Ancora una volta sono i dati a smentire la previsioni allarmistiche di medici e opinionisti pro-lockdown. Ecco il raffronto tra le ultime due settimane di chiusura e le prime due di riapertura, dai contagi ai decessi. Tutti gli indicatori mostrano che l’apertura non solo non ha aggravato la situazione precedente, ma che addirittura ha avuto come risultato un miglioramento.
I FALSI PROFETI di sventura: dopo due settimane di RIAPERTURA tutti i dati sono MIGLIORATI
# L’andamento di contagi, ospedalizzati e decessi nelle ultime due settimane di chiusura dal 12 al 25 aprile
Nelle ultime due settimane di chiusura, tra lunedì 12 e domenica 25 aprile, il trend di tutti gli indicatori riguardanti i livelli di rischio della pandemia ha continuato a registrare un progressivo miglioramento.
Riguardo il numero di nuovi casi si è passati dai 14.379 del 12 aprile ai 13.220 di domenica 25 aprile, con un media giornaliera di 14.283 positivi giornalieri.
Il totale degli ospedalizzati, ricoveri normali più terapia intensiva, dai 27.329 del 12 aprile è sceso fino ai 20.662 di domenica 25 aprile, con una media sulle due settimane di 27.067 persone ricoverate negli ospedali.
Il numero di nuovi ingressi in terapia intensiva sono scesi a 114 il 25 aprile, dai 167 del 12 aprile anche se ne i 4 giorni successivi se registrata una risalita con almeno 200 casi giornalieri. Una media sulle due settimane di 170 nuovi ricoveri in terapia intensiva al giorno.
Osservando infine la curva dei decessi, che ha seguito un andamento simile a quella dei contagi, il 12 aprile si erano contati 469 morte e al termine delle due settimane il 15 aprile la somma quotidiana aveva raggiunto il numero di 330, per una media giornaliera di 309.
# Nelle prime due settimane di riapertura dal 26 aprile al 9 maggio tutti gli indicatori hanno registrato dati ancora migliori rispetto alle due settimane precedenti
Il messaggio dominante diffuso da parte di medici, virologi, epidemiologi presenzialisti sui mezzi di comunicazione, dalla televisione alla carta stampata, insieme a opinionisti a vario titolo senza nessuna competenza scientifica o medica è stato sempre quello che riaprire le attività si sarebbe rivelata una scelta sbagliata che avrebbe dato il via alla ripresa della pandemia. I dati però, ancora una volta, hanno smentito il mantra catastrofista e tutti gli indicatori hanno registrato decisi miglioramenti rispetto alle due settimane precedenti quando tutti i locali erano chiusi. Vediamo il raffronto.
# Contagi: calati del 30% in due settimane
Partendo dalla curva dei contagi si può notare come siano scesi dai 13.160 del primo giorno di apertura del 26 aprile, già leggermente in calo rispetto all’ultimo di giorno di chiusura delle attività, ai 9.493 di ieri 9 maggio, un calo di quasi 4.000 nuovi casi, pari a circa il 30%. La media giornaliera è calata dai 14.283 del periodo 12-25 aprile ai 11.492 del periodo 26 aprile-9 maggio, quindi di circa 2.800 nuovi positivi in meno.
# Ricoveri: calati di oltre il 25% dopo due settimane di apertura
Il totale degli ospedalizzati è il secondo indicatore in miglioramento rispetto alle ultime due settimane di chiusura delle attività quando la media era di oltre 27.000 persone ospedalizzate contro quella di 20.653 di queste due prime settimane di riapertura. Dai 20.635 del 26 aprile si è arrivati ai 15.420 di ieri 9 maggio, quasi il 50% in meno rispetto al 12 aprile.
Anche osservando nel dettaglio il numero dei nuovi ingressi in terapia intensiva è calato nelle prime due settimane di riapertura dai 132 del 16 aprile ai 103 di ieri 9 maggio, superando solo in due giorni i 150 ricoveri. Confrontando la media con le due settimane precedenti, 12-26 aprile, la media è passata da 170 a 131 nuovi ricoveri in terapia intensiva.
# Decessi giornalieri ridotti del 10%
Chiudiamo l’analisi con la curva dei decessi che, a detta di tutti gli esperti, è quella che risente più tardi dell’andamento dei contagi e dei ricoveri. Nelle prime due settimane di apertura ha registrato un andamento leggermente migliore anche rispetto a quella dei contagi, come si vede dal grafico, dai 328 del 26 aprile ai 237 di ieri 9 maggio. Anche in questo caso si è registrato un miglioramento rispetto alle due settimane precedenti la riapertura delle attività, dove la media di decessi giornalieri è stata di 309, con 278 morti quotidianamente e quindi 31 in meno.
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FABIO MARCOMIN
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