Dopo il Ministro per il Mezzogiorno che ha dichiarato che nel sud ci vuole “una fiscalità agevolata”, dopo il primo ministro Conte che ha elencato tra i progetti da finanziare tutte opere nel mezzogiorno, dopo il ministro Speranza che ha dichiarato che “la maggior parte del Recovery Fund deve finire nel Sud”, arriva il Ministro per le Autonomie, Francesco Boccia. Fedele al suo ruolo spezzerà una lancia a favore delle regioni del nord più colpite dal virus ma più ignorate dal Governo?
Pubblichiamo stralci dell’intervista di Nando Santonastaaso al Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Francesco Boccia per “Il Messaggero” – Boccia “Con il fondo del Recovery colmiamo il gap del mezzogiorno”
“I FONDI europei VADANO AL SUD” lo ha detto il ministro del mezzogiorno? No, IL MINISTRO PER LE AUTONOMIE
Ministro Boccia perchè il recovery fund può aiutare molto a definire un accordo anche sulla riforma dell’autonomia differenziata come lei stesso ha detto all’indomani dell’accordo di Bruxelles?
“Il Recovery Fund è un’occasione straordinaria per separare il passato del futuro. E mi spiego. L’Europa ci dà i soldi e tocca a noi puntare su progetti strategici che cambino la storia d’Italia. Non è enfasi è ragionare su alcuni dati certi. La pandemia ha cambiato il mondo e noi abbiamo l’impegno di cambiare noi stessi. A cominciare dal rapporto tra Stato e Regioni: l’emergenza ha insegnato che si esce dal tunnel solo tenendosi per mano con leale collaborazione. È ciò che ha fatto il governo con le Regioni. Il Recovery Fund è il nostro esame per ridurre le diseguaglianze.”
# L’Italia delle diseguaglianze accresce il divario, tutti gli indicatori annunciano scenari difficili per il Sud, basteranno le misure annunciate dal ministro Provenzano, dalla fiscalità di vantaggio agli incentivi per il lavoro alle donne?
“Sono misure importanti; e zero oneri contributivi sulle donne è una risposta efficace a una piaga intollerabile, come la disoccupazione femminile al sud. Il Mezzogiorno è in cima all’agenda del governo. L’azione di governo è orientata a uno sforzo globale per il riallineamento del Mezzogiorno all’asse del Paese e soprattutto alla lotta alle disuguaglianze sociali che saranno a mio avviso il vero banco di prova dell’inverno. Noi ci siamo e vogliamo esserci con un’azione costante ma soprattutto pragmatica: la storia di questi mesi ci insegna che anche un giorno in più diventa un’eternità”.
# Siete stati etichettati come il governo dei meridionali, vi pesa?
“Con orgoglio rivendichiamo i nostri luoghi di nascita e a maggior ragione abbiamo una responsabilità storica in più. Ma come ha dimostrato l’emergenza, quando il Sud funziona non solo tutto il Paese ne beneficia ma addirittura aiuta il nord come nel caso dello straordinario aiuto dei medici e infermieri volontari che dal Mezzogiorno sono andati senza farselo chiedere una volta di più negli ospedali in cui si moriva ogni giorno.”
Fonte articolo: Il Messaggero
# Il ministro si dimentica il Nord nonostante sia stata l’area più colpita del Paese dal Covid
Nelle dichiarazioni del Ministro per le Autonomie non viene fatto nessuna accenno a:
#1 I decessi in Lombardia sono oltre il 50% del totale italiano: quindi a rigore di logica essendo la nostra regione quella più danneggiata avrebbe avuto diritto ad una quota preponderante dei fondi europei.
#2 I 56 miliardi a fondo perduto che ogni anno la Lombardia da al resto d’Italia senza porre condizioni: non si capisce come mai per impiegare i fondi ricevuti dall’Europa, all’Italia sia giustamente richiesto di presentare dei progetti a cui destinarli, mentre i contributi a fondo perduto che la Lombardia regala al resto del Paese, viene lasciato senza sapere come verranno utilizzati.
#3 All’autonomia richiesta nel 2017: sono passati più di 1000 giorni dai referendum di Veneto e Lombardia, nei quali a maggioranza schiacciante i cittadini avevano dato potere ai presidenti delle due regioni di trattare con il Governo per ottenere maggiore spazi di autonomia in diverse materie di competenza degli enti locali
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