È metà dicembre quando la Germania annuncia il lockdown. A distanza di due mesi e mezzo il governo non sembra voler fare nessun passo indietro, anzi, potrebbe prolungare le chiusure fino a fine marzo. I tedeschi, però, sembrano sempre più insoddisfatti e contrari alle rigide restrizioni. Cosa dicono i dati? Quale linea d’azione sceglierà il governo?
I tedeschi dicono NEIN: due terzi della popolazione contro il lockdown
# Tedeschi insoddisfatti: crolla il sostegno nei confronti del lockdown
Secondo un sondaggio, condotto da YouGov per l’agenzia di stampa Deutsche Presse-Agentur, la popolazione tedesca è divisa e mostra pareri contrastanti. Con un 5% di astenuti, la maggior parte dei cittadini, il 60% sostiene che il lockdown dovrebbe essere allentato (il 43%) o è favorevole a un completo ritorno alla normalità (un altro 17%), mentre il 35% si dichiara a favore del mantenimento, o persino dell’inasprimento, delle chiusure.
Da metà dicembre, quando ha avuto inizio il lockdown, YouGov ha condotto dei sondaggi di opinione ogni due o quattro settimane, così da monitorare il consenso popolare nei confronti delle misure prese. Inizialmente, il 73% dei cittadini sosteneva le restrizioni, ma col passare dei mesi questo appoggio è progressivamente calato, i tedeschi infatti sembrano essere stanchi di queste rigide misure e chiedono al Governo una graduale ripartenza.
# La Germania, rimasta scottata dalla seconda ondata, teme la terza
Ad oggi, in Germania, l’incidenza del Virus è di 68 nuovi casi su 100mila abitanti. L’obiettivo del Governo Federale era inizialmente quello di scendere sotto i 35, anche se ora sembrerebbe bastare un’incidenza inferiore a 50, così da alleviare il peso sul sistema sanitario.
A febbraio, la decisione di prolungare il lockdown per un altro mese, fino al 7 marzo, era stata così giustificata dalla Cancelliera Merkel: “Le varianti del Covid possono avere effetti catastrofici sui sistemi sanitari […] Bisogna impedire una nuova crescita esponenziale delle infezioni e una terza ondata della pandemia”. L’obiettivo tedesco è quello di non commettere gli stessi errori fatti in autunno, quando la politica non ha reagito prontamente alla seconda ondata. Se infatti un anno fa la Germania era stata colpita poco dal contagio, registrando nei primi nove mesi un numero di morti inferiore a 10mila, in autunno i decessi sono aumentati parecchio, raggiungendo la drammatica cifra di 63mila.
Proprio oggi la Cancelliera Merkel discuterà con i Primi Ministri il destino del Paese e delle restrizioni. Voci ufficiose sostengono che la chiusura verrà prolungata fino alla fine del mese, con eccezionali riaperture parziali e locali, purchè l’incidenza del Covid rimanga sotto una certa soglia.
# Scetticismo nei confronti del vaccino: il 34% non si sottoporrà a vaccinazione
Altri sondaggi ritraggono i cittadini tedeschi non solo scettici nei confronti delle restrizioni, ma anche verso i vaccini contro il Covid. Un’indagine della Fondazione Bertelsmann ha evidenziato come una parte non indifferente della popolazione abbia delle perplessità sul vaccino, il 34% degli intervistati ha infatti dichiarato di non volersi sottoporre a vaccinazione. Secondo lo studio, l’ambiente e i valori di appartenenza influenzano gli atteggiamenti e le predisposizioni: le persone tendenti alla performance e al successo personale sarebbero quelle maggiormente orientate al rifiuto, mentre quelle sostenitrici di valori come giustizia e tolleranza sembrerebbero più favorevoli a vaccino e restrizioni.
Un ruolo fondamentale lo gioca anche il tipo di farmaco: BioNTech e Pfizer ricevono un alto punteggio di approvazione, mentre AstraZeneca sembra non essere molto popolare. Tant’è che, nelle ultime settimane, migliaia di dosi sono rimaste inutilizzate a causa della disdetta di molte persone, che hanno cancellato il proprio appuntamento per aspettare un vaccino diverso.
Fonte: berlinomagazine.com
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CHIARA BARONE
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