Fin dalla sua nascita questo sito aveva sottolineato che si trattava del governo a maggiore trazione meridionale della storia d’Italia. Non solo per la composizione dei ministeri, quelli chiave tutti assegnati a regioni a sud di Roma, ma anche per l’elettorato di riferimento delle forze politiche maggioritarie. Nei mesi successivi abbiamo avuto la conferma di questo strabismo: con l’azzeramento di fatto delle richieste di maggiore autonomia e con il comportamento messo in atto nell’emergenza Covid. Ma forse il momento più eclatante si è rivelato nell’ultima conferenza stampa di Conte. Ma facciamo il punto sulla situazione.
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Il COVID-19 ha colpito il NORD? Il GOVERNO aiuta il SUD
#1 Il Covid ha colpito il Nord con quasi il 90% di morti: il 50% solo in Lombardia
Il Covid-19 ha causato più decessi al Nord Italia, che con 29.078 morti su 33.889 ha “contribuito” a questo tragico numero con oltre l’85%. Solo la Lombardia con il 50%, oltre 16.000 deceduti. Le altre Regioni più colpite sono state nell’ordine Emilia Romagna, Piemonte e Veneto rispettivamente con 4.175, 3.941 e 1.954. Il settentrione d’Italia ha pagato di gran lunga il prezzo più alto in questa emergenza pandemica.
#2 L’Italia risulta insieme alla Spagna il Paese più colpito in UE: per questo l’Europa ci darà 172,7 miliardi
Il fatto che l’Italia sia stata, insieme alla Spagna, il Paese più colpito nell’Unione Europea ha portato l’Unione Europea a stanziare fondi eccezionali per questi due Paesi all’interno del Recovery Fund: si tratta di 172.7 miliardi di euro di cui 81.807 miliardi sarebbero versati come aiuti e 90.938 miliardi come prestiti, mentre alla Spagna toccheranno 140.4 miliardi, divisi tra 77.3 miliardi di aiuti e 63.1 miliardi di prestiti. Si tratta di risorse destinate proprio ai paesi più colpiti in termini di vite umane, e la conseguenza logica dovrebbe essere che la maggioranza di queste risorse debba ricadere sulle Regioni più bersagliate dal Coronavirus. Anche per far ripartire l’economia in un’area che contribuisce con oltre il 50% del PIL nazionale.
#3 Come ha dichiarato il Governo di voler spendere questi miliardi dati per le vittime del nord?
L‘unica opera prevista sembra essere quella di portare a compimento l’Alta Velocità sulla linea Milano-Venezia, mentre non è pervenuto il ripristino degli investimenti nel sistema sanitario che accoglie molti pazienti dal Sud Italia né per far ripartire a pieno regime il tessuto imprenditoriale né altre opere pubbliche come le infrastrutture in Liguria, il collegamento Milano-Genova o l’alta velocità da Milano fino in Friuli. Ancora meno si ipotizza l’apertura all’autonomia o alla costituzione di ZES, a fiscalità agevolate, nelle regioni del nord.
#4 Tutte le risorse al Sud: in infrastrutture e in fiscalità agevolata per le aziende del sud
Nel discordo del premier Conte, il 3 giugno, giorno di riapertura dei confini regionali e della concessione a tutti i cittadini di muoversi liberamente per l’Italia è stato illustrato un piano ambizioso di investimenti attraverso l’utilizzo delle risorse previste dalla Commissione Europea in favore dell’Italia. La quasi totalità degli investimenti annunciati avrà come unico destinatario il Sud Italia e per quanto riguarda le infrastrutture: la realizzazione della doppia linea ferroviaria da Pescara a Lecce, l’Alta Velocità in tutta la Sicilia, quella da Roma a Pescara e da Reggio Calabria a Taranto lungo la costa ionica, con la valutazione per il ponte sullo Stretto di Messina. Tutte opere necessarie, che non significa però che il Nord debba essere escluso da ogni tipo di investimento avendo il maggior numero di persone che si muove nel territorio.
In tema di fiscalità il Governo non cambia l’impostazione, le parole del Presidente del Consiglio sono infatti: “Il Sud avrà una attenzione privilegiata, con il Ministro Provenzano stiamo lavorando addirittura ad una fiscalità di vantaggio per l’intero Sud. Abbiamo già introdotto in una riforma (con il sud – ndr) che sarà destinatario di una misura ben più consistente rispetto al passato.”
Appare come un paradosso parlare di “fiscalità agevolata” per il meridione quando il Nord Italia contribuisce da sempre con il suo gettito fiscale a sostenere l’economia, di stampo assistenzialistico, del Sud con la sola Lombardia che avanza dallo Stato 54 miliardi.
#5 Quando il Ministro Provenzano disse: “Milano non restituisce nulla all’Italia“
Il Presidente del Consiglio ha di fatto rafforzato il concetto espresso del Ministro Provenzano, da poco insediato nel Governo più meridionale della storia quando disse “Milano non restituisce nulla all’Italia“, e dopo:
- un programma assistenzialista per l’Italia, con aiuti al dissesto finanziario di Roma e nessuno per le casse di Palazzo Marino, oppure la statalizzazione dell’Alitalia
- le maggior risorse destinate al Sud nella fase più critica dell’emergenza nonostante i maggiori danni economici e il maggior numero di morti al Nordcon la Protezione Civile che ha emanato un’ordinanza per destinare risorse per misure urgenti di solidarietà alimentare verso le famiglie più bisognose con un parametro per la distribuzione dei fondi calcolato così: 80% in base alla popolazione e il restante 20% in base all’indice di povertà di ogni comune. Questo metodo di calcolo ha favorito i comuni meno colpiti da contagi e decessi. Un esempio su tutti: Alzano Lombardo tra i comuni più colpiti dal virus con 13.655 abitanti ha ricevuto 72.392 euro mentre Bellizzi (SA) con 13.546 abitanti ne ha ricevuti quasi il doppio, 125.446 euro.
- ora arriverà anche un piano di fiscalità agevolata nonostante esista dal 2017 la norma che definisce la possibilità di ZES, zone economiche speciali, solo nel mezzogiorno con procedure semplificate, regimi agevolati e crediti d’imposta per fare impresa.
Le risorse ricevute per far fronte a una calamità che ha colpito una parte del Paese, il governo le destinerà nella parte rimasta di fatto indenne: come reagirà l’Europa?
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FABIO MARCOMIN
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