La Danza delle MASCHERINE: prima “inutili”, ora obbligatorie anche all’aperto. E’ una restrizione sensata? Per capirlo guardiamo cosa fanno negli altri Paesi più colpiti

La situazione in Italia a confronto con Germania, Olanda, Francia, UK, Spagna e Svezia. E le possibili ricadute psicologiche e sociali di una misura obbligatoria che non ha eguali nel mondo

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Credits: Andrea Cherchi - Piazza Duomo, in pattini con le mascherine

In un Paese che in questa emergenza ha oscillato a un estremo all’altro, si è passati nel giro di poche settimane dal “mascherine no” al “mascherine ovunque”, perfino da soli all’aperto. Visto che il virus è per tutti lo stesso, ci siamo chiesti: quale obbligo vige per le mascherine nelle altre nazioni più colpite?  

La Danza delle MASCHERINE: prima “inutili”, ora obbligatorie anche all’aperto. E’ una restrizione sensata? Per capirlo guardiamo cosa fanno negli altri Paesi più colpiti

# Il dibattito nella comunità scientifica e politica in Italia. Da “le mascherine non servono a niente per le persone non contagiate” a “aiutano senz’altro”

Il 6 aprile il direttore generale dell’OMS Ghebreyesus raccomandava: “Consigliamo l’uso delle mascherine mediche a chi è malato o si deve prendere cura di una persona malata, o ai Paesi dove misure come lavarsi le mani e stare a distanza sono difficili da applicare. Ci preoccupa che l’uso di massa di queste mascherine da parte delle persone possa aggravarne la carenza”. In seguito il cambio di rotta, con l’esperto OMS Mike Ryan che pochi giorni dopo diceva: “Possono essere d’aiuto nel contesto della lotta globale alla pandemia” e il 13 aprile il portavoce OMS David Navarro dichiarava che “portarle dovrà diventare la norma”.

  • Borrelli capo di dipartimento della Protezione Civile diceva “Non uso la mascherina, ma rispetto le regole del distanziamento sociale, la mascherina è importante, se non si rispettano le distanze, per evitare l’infezione da virus“.
  • Il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli affermava invece che l’uso delle mascherine “in questo momento certamente non l’abbiamo ancora data come indicazione, sappiamo perfettamente che sono utili per prevenire il contagio da parte di un soggetto che alberga Covid-19 ma la misura fondamentale rimane quella del rispetto del distanziamento sociale“.
  • Il consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, l’igienista membro del board dell’Oms Walter Ricciardi all’inizio diceva che “le mascherine non servono a niente per le persone non contagiate” poi invece ha cambiato idea
  • Il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro ha detto che “aiutano senz’altro a tutelarsi dal contagio”
  • Il commissario straordinario Domenico Arcuri: “Credo che per molto tempo molti di noi, se non tutti, ci dovremo abituare ad utilizzare questo strumento di protezione“.
  • L’ordinanza della Regione Lombardia è stata una delle prime a renderle obbligatorie con Fontana che ne aveva rivendicato l’importanza dell’utilizzo o in caso di carenza, anche di alternative fai da te come foulard o fazzoletti

# Le mascherine nel mondo

Svezia: “Se usi la mascherina all’aperto ti guardano come fossi un marziano

In Svezia non esiste l’obbligatorietà di utilizzo delle mascherine, rimane sufficiente mantenere il distanziamento, e anzi chi le indossa all’aperto è guardato con sospetto. “Se usi la mascherina all’aperto ti guardano come fossi un marziano” (Citazione originale: Pedestrians wearing masks are generally stared at as if they have just landed from Mars) come riporta il New York Times. Secondo gli svedesi imporre le mascherine significa alimentare un clima di terrore che rischia di distruggere i fondamenti di una società.

Fonte: New York Times: “con il Covid-19 il miglior modello è quello SVEDESE”. I 5 punti di una strategia unica al mondo

Germania: Obbligo sui mezzi pubblici, in alcuni Länder anche nei negozi. Nessun obbligo all’aperto

In Germania in tutti i Länder federali vi è l’obbligo di utilizzo della mascherine per entrare in supermercati, negozi e sui mezzi pubblici, mentre nessun utilizzo per trascorrere del tempo all’aperto e per fare attività fisica. Nella capitale Berlino e nello Stato di Brandeburgo, esclusa Potsdam, la protezione della bocca e del naso è obbligatoria solo sui mezzi di trasporto pubblico mente per i negozi l’uso è “fortemente raccomandato” ai cittadini. Sono esentati dall’utilizzo le persone che soffrono di asma o altre patologie respiratorie.

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Fonte: tio.ch

Olanda: Nessun obbligo. Basta rispettare norme igieniche e distanziamento sociale

In Olanda non è necessario indossare le mascherine, tranne nel caso di saluto a un familiare sul letto di morte se non riesce a mantenere la distanza di almeno 1,5 metri, basta rispettare le norme igieniche e il distanziamento sociale. Non serve nemmeno indossare i guanti nei luoghi pubblici, non offrono nessuna protezione aggiuntiva, occorre lavarsi le mani prima di uscire, quando torni a casa, dopo esserti soffiato il naso, ovviamente prima dei pasti e dopo aver usato il bagno.

Fonte: Ministero della Salute olandese

Spagna: Obbligatorie sui mezzi pubblici, raccomandate dove non si riesce a mantenere 1-2 metri di distanza

In Spagna l’utilizzo delle mascherine è raccomandata in caso non si riesca a mantenere 1-2 metri di distanza di sicurezza sul lavoro, nei negozi e supermercati, negli spazi chiusi o in strada, mentre è obbligatoria se si decide di usufruire dei mezzi di trasporto pubblico. Si punta sull’osservazione delle misure di igiene personale e di lavorare a distanza se possibile.

Fonte: Ministero della Salute spagnola

Francia: Consigliate in caso di contatto con il pubblico ma senza obbligo

Non sono state date indicazioni univoche su come, quando, per quanto tempo, in quali situazioni indossarle, né su eventuali obblighi, al punto che nei giorni scorsi il presidente Emmanuel Macron è dovuto intervenire di persona, in un video diretto ai sindaci. Macron ha spiegato che non esiste un vero obbligo, ma che è altamente consigliato indossarle in ogni situazione che preveda il contatto con il pubblico, e ha aggiunto che potrebbe diventare obbligatorio indossarle sui mezzi pubblici quando sarà terminato il lockdown

UK: Nessun obbligo (anche se il sindaco di Londra le vorrebbe sui mezzi pubblici)

Anche in Inghilterra le mascherine sono consigliate negli spazi chiusi ma senza obbligo. Il sindaco di Londra Khan le vorrebbe imporre sui mezzi pubblici ma finora la proposta è stata respinta dal governo.

Asia: Non obbligo ma “fatto culturale”

Nei paesi asiatici quali Cina, Taiwan, Singapore, Hong Kong, Giappone e Corea l’uso della mascherina fa parte di un fatto culturale, quindi l’uso è stato solo raccomandato e non reso obbligatorio e la distribuzione ai cittadini è avvenuta già a inizio epidemia. La vita sociale pertanto non risente di questo fatto ritenuto normale nei periodi invernali, in caso si sia influenzati o per proteggersi dall’inquinamento. All’entrata dei ristoranti e bar è stato previsto comunque l’utilizzo di termoscanner per entrare nei locali in sicurezza.

Fonte: dw.com

# In Lombardia (e in altre parti d’Italia) le mascherine sono obbligatorie anche all’aperto

Foto: Fabio Tacchini (c)

In Italia le mascherine sono state obbligatorie nei luoghi chiusi e, in Lombardia e in altre parti d’Italia (come nel Lazio e in alcune città), anche all’aperto, tranne durante un’attività sportiva.

In aggiunta a questo nei mezzi di trasporto pubblico sono obbligatori anche i guanti. Dopo aver visto i casi all’estero la domanda è: perchè in Italia si tende ad utilizzare sempre le regole più restrittive nei confronti dei propri cittadini?

Siamo l’unico Paese dove in alcune regioni vige l’obbligo di mascherina perfino all’aperto. Questo non è solo un dettaglio di folklore, ma un’altra delle tante misure che portano non solo a esercitare una coercizione sulla libertà del singolo ma anche un ulteriore ostacolo a una ripresa dell’economia, in particolare nelle città.

Finchè l’obbligo di mascherina è impensabile immaginare una ripresa dei consumi legati a ristoranti o negozi, ma l’effetto maggiore è quello che è stato indicato dagli svedesi: vivere in un città con la gente obbligata a portare la mascherina significa alimentare un clima di costante terrore dove ognuno vede l’altro come veicolo potenziale di infezione e dove ognuno sa di essere visto a sua volta come veicolo di infezione. Un circolo vizioso che rischia di avvelenare qualunque relazione sociale. Senza considerare, poi, l’ennesimo intervento dello Stato che impone ai cittadini doveri che solo fino a qualche settimana prima erano giudicati inutili e che non hanno rispondenza negli altri Paesi.

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.