Venti regioni, venti, o quasi, modi di concepire il proprio territorio, soprattutto quando è la sicurezza sanitaria a poter essere compromessa. Come hanno reagito le varie regioni, da nord a sud? Ecco le condizioni imposte da alcune regioni possibili meta di vacanze estive.
Italia sì, Italia no? Le regioni dove potremo andare in VACANZA senza brutte sorprese
# Sardegna: per entrare ci vuole il passaporto sanitario
La Sardegna riapre ai turisti ma dal presidente della Regione, Christian Solinas, arriva la notizia che per passare le proprie vacanze nella regione servirà presentare un passaporto sanitario. E dichiara: ‘’Prima di arrivare si dovrà fare il test. Cosa che può sembrare un aggravio ma permetterà, una volta arrivato, di fare vacanze in serenità sapendo di trovarsi in un territorio dove il rischio è quasi zero”.
La domanda sorge spontanea: i sardi sono stati tutti sottoposti a tampone?
# Liguria: ok ma con mugugno
Caratteristica la posizione di Toti: “Senza la Lombardia questo Paese, non solo la Liguria, non va da nessuna parte. È chiaro che vada tenuta protetta, ma è uno dei motori della ripresa. Non credo sarà un bel successo aver salvato l’Italia dal Covid-19 per farla morire di fame”. Caratteristica, alla luce della divertente, quanto tristemente vera, fotografia che si legge in un articolo pubblicato qualche giorno fa: “Noi liguri, che adoriamo dare la colpa ai milanesi, abbiamo con il coronavirus un’occasione unica. Premessa: i liguri chiamano milanesi o tedeschi tutti quelli che arrivano dal nord, qualsiasi nord. La divisione, come tutte le generalizzazioni che diventano dogma, è talmente semplice che funziona. Se parlano italiano o un dialetto che sembra italiano: milanesi. Sennò tedeschi. Gli svedesi, gli svizzeri, i danesi, gli austriaci, gli olandesi, pure i veneti se parlano dialetto stretto. Tutti tedeschi.” E continua: “I milanesi sono malvisti, chiassosi, usano le vocali aperte e camminano per strada senza guardare le strisce, sia da pedoni che in automobile. Noi liguri siamo riservati, abbiamo le vocali strette e sulle strisce ci fermiamo, sia a piedi che in macchina, solo per far pesare all’altro che lo facciamo passare.”.
Esilarante.
# Campania: per ora stop a chi viene dal nord
Dice il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: “Io non lo so cosa succederà il 3 giugno, io cercherò di ragionare il 2 giugno per sapere qual è la situazione epidemiologica”. E aggiunge: “La Campania non è d’accordo e non ha sottoscritto l’intesa Stato-Regioni che alcuni media presentano come condivisa all’unanimità”.
Va attesa, perciò, la fatidica data del 2 giugno per capire se la Campania sarà pro-Italia o meno.
Leggi anche: Al sud che vieta l’ingresso risponde la Romagna
# Piemonte: “situazione complessa”
Per il Piemonte è ancora in forse la riapertura ai viaggi e, perciò, la libera circolazione con le altre regioni. Da una parte dal governo è trapelato che il Piemonte, per quanto sia inserita tra le regioni a rischio basso, risulti essere tra le realtà territoriali con una “situazione complessa”.
Il presidente della Regione Alberto Cirio spiega: “L’immagine di un Piemonte fermo perché malato è quanto di più fuorviante tanto è vero che allo stato attuale in tutto il Paese le tre regioni che il governo e il comitato tecnico scientifico considerano sorvegliate speciali sono Lombardia, Umbria e Molise. La nostra esigenza è quella di una ripartenza sostenibile ed è quello che gli operatori ci hanno chiesto abbiamo voluto bilanciare la giusta cautela con la necessità della ripartenza e abbiamo trovato un giusto equilibrio tra il diritto al lavoro e il diritto alla salute. Insomma: un’ottima mediazione tra la prudenza e l’economia, per una regione che vuole aprire tutto ma aprire per sempre”.
# Emilia Romagna: massima apertura per tutti, italiani e stranieri
La regione, famosa per la sua propensione al turismo e la sua apertura, si dichiara preoccupata soprattutto per la questione “estero”. Aperta agli spostamenti interregionali, vorrebbe però che ci fosse un’apertura delle frontiere anche da parte dei paesi stranieri da cui provengono i suoi turisti abituali, tipo la Germania che potrà viaggiare solo dal 15 giugno. ”Non possiamo far finta di non vedere che in Europa sta prendendo forza un orientamento che mira a tagliare fuori Italia e Spagna dai grandi corridoi turistici anglosassoni e tedeschi a favore di Croazia e Grecia”, contesta Andrea Gnassi, sindaco di Rimini, che chiede un intervento deciso da parte del governo per far sì che la riapertura delle frontiere diventi un’opportunità e non un’occasione persa.
# Alto Adige: alleanza alpina
Aperto e senza vincoli, l’Alto Adige ha creato una sorta di alleanza alpina per rafforzare il turismo italiano: “Da tre settimane siamo in contatto con le altre aree alpine per lanciare una campagna comune, Dalla Valle d’Aosta al Trentino e Friuli Venezia Giulia. È una idea partita dai colleghi della Val d’Aosta, cui abbiamo aderito”.
Pinzger dichiara, inoltre: “Immaginiamo che il turismo italiano estivo, poco o tanto che sarà, si concentrerà soprattutto in Italia. E allora noi della montagna abbiamo ottime chance di offrire mete con un forte appeal di sicurezza”.
E aggiunge, come lo ha fatto l’Emilia Romagna: ”gli sforzi adesso sono tutti rivolti all’apertura da nord”.
# Sicilia: prima il no ora il nì ai turisti del nord
Come era facile da prevedere, la dichiarazione fatta da Musumeci a fine febbraio “Se i turisti arrivano dal Nord sarebbe bene che non arrivassero” non è piaciuta per niente all’opinione pubblica. L’ultima posizione del presidente della Regione Siciliana, in realtà, è ben diversa e accoglie le misure varate dal governo nazionale in toto, cioè anche quella della riapertura dei confini tra regioni il 3 giugno.
Speriamo che non siano in molti ad essersela presa…
Via libera per spostamenti e viaggi per il Molise, per l’Umbria, anche se salterà l’Umbria Jazz, e per l’Abruzzo.
Fonti: akronos, genova.24, meteoweek, rainews, ansa
BARBARA VOLPINI
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