Un nuovo drammatico report sulla situazione delle RSA nell’emergenza Coronavirus prodotto dalla direzione delle ATS di Milano: 1.200 deceduti solo in città e il 40% degli operatori positivi al virus. La regione finalmente fa marcia indietro: sì a ricoverare i contagiati dalle RSA agli ospedali, stop a trasferire malati Covid nelle RSA. Dopo tre mesi dall’inizio dell’emergenza. Ma procediamo con ordine
La STRAGE delle RSA: 1.200 MORTI a Milano, NIENTE TAMPONI ai degenti fino ad Aprile
# Ad Aprile 1451 casi sospetti, 539 accertati ma nessun tampone prima di quel mese
Nel momento peggiore dell’epidemia, ovvero a inizio maggio fra i 13 mila ospiti rimasti nelle Rsa di Milano e Lodi, oltre 5 mila erano in isolamento, in stanze o reparti con altri malati, nel tentativo di preservare chi non era stato ancora infettato. Ma alla data del primo aprile gli anziani isolati erano solo la metà, per il resto positivi e sani erano insieme nelle stesse camere o reparti.
Il dato sconvolgente riguarda un altro fatto: in quella data in tutte le Rsa della provincia c’erano 1.451 casi sospetti di Covid e 539 casi accertati. Il motivo è semplice: in tutto il mese di marzo era stato scelto di non fare i tamponi agli anziani e dedicare tutte le energie di diagnosi agli ospedali, così quando si è iniziato a farli anche nelle case di riposo il dato del 20 maggio con già migliaia di morti riportava solo 175 casi sospetti e 3.354 anziani ammalati con certezza di Covid-19.
# A marzo un freno ai ricoveri degli anziani dalle RSA in ospedale
In città la situazione non era diversa, infatti nella data del 20 maggio nelle RSA di Milano erano rimasti circa 5.600 ospiti, dai 7.210 precedenti, e un mese prima quasi 2 su 5 avevano il Covid ovvero il 36%. A fronte di un numero così esorbitante di decessi e infetti, soltanto una percentuale minima di anziani è stata portata in pronto soccorso per le cure: mai più di 30 o 40 a settimana in città, perché proprio nei mesi dell’emergenza più pesante per i pazienti così fragili non c’era posto in ospedale.
L’ordinanza dell’8 marzo che ha decretato il trasferimento di malati lievi Covid-19 dagli ospedali nelle strutture per anziani avrebbe lasciato gli anziani positivi potenzialmente a infettare gli altri. Senza effettuare tamponi, perché si riteneva che il trasporto e l’attesa in pronto soccorso potessero peggiorare le loro condizioni, fatto che potrebbe essere stato determinante in modo negativo nella diffusione del virus.
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# Il 62% dei decessi delle RSA di Milano causato da Coronavirus
In soli tre mesi, dal 20 febbraio al 20 maggio, le strutture di riposo per anziani hanno registrato 4.486 ospiti deceduti dei quali il 59,6% causato dal virus, in quelle di Milano città si registra il valore più alto: 61,65% ovvero 1.273 persone. La conoscenza di questi dati si è avuta solo grazie allo screening: “Grazie ai tamponi le strutture hanno potuto avere idee più chiare. Comunque stiamo conducendo altre analisi per confrontare la mortalità osservata e quella attesa” dichiara l’epidemiologo Demicheli responsabile delle Rsa.”Difficile proteggerli da un’epidemia, soprattutto in strutture non attrezzate per l’isolamento“.
# Oltre il 40% degli operatori colpiti da Covid
Anche gli operatori sanitari sono stati colpiti pesantemente nella fase acuta dell’emergenza, a fine aprile, con il 40% dei lavoratori assente sul totale dei 3.500 in servizio per motivi legati al covid. Gli stessi operatori mancanti, perché affetti da Covid-19 senza saperlo, sarebbero stati dei veicolo di contagio per gli anziani ricoverati.
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# Dietrofront della Regione Lombardia: sì al tempestivo trasferimento dei malati dalle RSA agli ospedali e stop allo spostamento di malati Covid nelle RSA
Finalmente si cambia, dopo 3 lunghi mesi la giunta regionale ha dato il 3 giugno 2020 il via libera al testo della delibera dell’assessore regionale. Cosa prevede la nuova delibera?
- Vengono sbloccati i nuovi ingressi nelle Rsa lombarde: d’ora in poi le nuove linee guida prevedono il “tempestivo trasferimento” negli ospedali con reparti attrezzati degli ospiti delle case di riposo affetti da Covid 19, salvo i pazienti terminali, in stato terminale o in condizioni particolarmente compromesse da impedire il loro trasferimento. Le Rsa dovranno però essere in grado di garantire tutte le misure per contenere il contagio
- le Rsa non prenderanno più in carico i pazienti affetti dal Covid 19 dimessi dagli ospedali
- gli anziani asintomatici, che vivono ancora a casa, ma che necessitano di essere ospitati in una casa di riposo potranno farlo solo a seguito di screening delle Ats anche attraverso interviste telefoniche, per accertare le loro condizioni di salute. “Se dall’inchiesta emergesse che l’utente è sospetto per il Covid 19 e non è possibile l’isolamento domiciliare, il paziente sarà ricoverato negli ospedali che hanno i reparti adatti al caso“.
Il ritardo di queste disposizioni, in aggiunta ai mancati tamponi degli anziani fino ad Aprile, ci spingono una volta ancora a rilanciare le 5 domande ancora senza risposta ai vertici della Regione Lombardia:
Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)
Fonti:
milano.corriere.it
milano.repubblica.it
FABIO MARCOMIN
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