Nella conferenza di presentazione del decreto che introduce il Green Pass per partecipare alla vita sociale, dai ristoranti al chiuso al cinema, il Premier Draghi ha espresso alcuni concetti, per giustificare l’introduzione di questo strumento di controllo, che non trovano però riscontro nei dati ufficialmente disponibili. Vediamo quali sono.
Le TRE FAKE NEWS nella conferenza stampa di Draghi
#1 “Chi non si vaccina si ammala”
La prima delle dichiarazioni senza rispondenza con la realtà dette dal Presidente del Consiglio Draghi durante la conferenza stampa di presentazione del decreto che introduce il Green Pass è che “chi non si vaccina si ammala“. In Italia dall’inizio della pandemia, con i primi casi registrati a febbraio 2020 anche se tracce del virus sono state individuate già l’estate precedente, sono 4.302.393 le persone risultate positive al Covid-19, che su una popolazione di 60.367.884 significa solo il 7,13% sul totale.
In 18 mesi di pandemia, di cui solo negli ultimi sette hanno iniziato a circolare i vaccini, sono stati colpiti dal contagio meno dell’7,2% dei cittadini. Di cui gran parte neppure malati ma solo positive al tampone.
Un altro dato che testimonia il fatto che la dichiarazione “non vaccinarsi significhi ammalarsi” non sia rispondente al vero viene dal raffronto tra i dati dell’anno scorso e quelli di quest’anno: il 21/07/2020 si erano registrati 129 contagi e 15 decessi, il 21/07/2021 4.259 contagiati e 21 morti. Il picco di contagi a marzo 2020 è stato di circa 6.203, a marzo 2021 di 24.501, quattro volte superiore, e questo nonostante quest’anno ci sia una popolazione di vaccinati vicina al 50% del totale.
Inoltre i dati da inizio maggio di ricoveri, terapie intensive e decessi sono tutti peggiori di quelli dello scorso anno nello stesso periodo. Questo nonostante la campagna vaccinale in stato avanzato, con oltre il 50% della popolazione ad aver ricevuto due dosi e le fasci a rischio alto vaccinate nella quasi totalità: l’80% tra i 70 e i 79 anni, il 90% oltre gli 80 anni.
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#2 “Chi si ammala muore”
La seconda fake news è “chi si ammala muore“. Secondo la dichiarazione del Presidente del Consiglio tutti coloro che vengono infettati dal Covid-19 andrebbero incontro alla morte. La prima smentita arriva dalla pericolosità del virus Covid-19 rapportato alle altre malattie virale: il Covid si trova infatti allo stello livello della salmonella e poco sopra la rosolia e distante 60 volte l’aviaria e la peste e 50 l’ebola, con una letalità attorno all’1%, di poco superiore rispetto a quella dell’influenza stagione.
Inoltre in base alle statistiche dell’Istituto Superiore di Sanità il 97% delle persone decedute a seguito di positività al virus avevano almeno 1 patologia, il 67% 3 o più patologie. Quindi solo il 3% dei morti Covid non aveva patologie certe prima del decesso e con un’età media superiore all’aspettativa di vita della popolazione. Pertanto dai dati risulta molto bassa per persone sane la possibilità di rimetterci la vita.
A questo si aggiunge che la letalità, rapporto contagi/decessi, sia alta nella fascia più a rischio oltre gli 80 anni, mentre sotto i 70 si ferma allo 0,8%, sotto i 60 anni allo 0,2%, per poi scendere a 0,05% sotto i 50 anni. La media di letalità risulta dello 0,53%. Dati identici anche nel periodo precedente l’inizio delle campagne vaccinali in tutto il mondo.
Un’altra conferma del fatto che ammalarsi di Covid-19 non porti a morte certa arriva dal numero di decessi a causa del virus dichiarati nel mondo: ad oggi sono 4.151.763 su una popolazione globale di 7.881.210.038, quindi solo lo 0,05% con appena il 12,9% della popolazione completamente vaccinata.
#3 “Col Green Pass le persone saranno sicure di stare con chi non è contagiato”
L’ultima fake news annunciata in diretta nazionale dal Presidente del Consiglio Draghi è “col Green Pass le persone saranno sicure di stare con chi non è contagiato“. Le evidenze mostrano come i tre paesi con il più alto tasso di vaccinazione in Europa, Regno Unito, Malta e Olanda, sono anche quelli con il più alto numero di contagi negli ultimi due mesi: media settimanale tra i 350 i 550 casi al giorno. Al contrario i 15 paesi con meno vaccinati in Europa, dall’Ucraina alla Slovenia, non registrano alcuna crescita della curva dei nuovi positivi che risulta peraltro vicina ai minimi dell’anno.
Il chimico premio Nobel Michel Levitt ha dichiarato come il vaccino non risulta dare protezione per l’infezione da Covid-19, in base agli ultimi dati in Israele dove il numero dei positivi vaccinati è di quattro volte superiore a quelli che non hanno ricevuto dosi.
L’inventore del vaccino MRna Robert Malone ha inoltre recentemente dichiarato che “i vaccini non impediscono l’infezione, la replicazione virale o la trasmissione e quindi non possono avere successo nel condurre all’immunità di gregge. Proteggono dalla malattia e dalla morte.” Ha espresso anche la sua preoccupazione per il fatto che i paesi con il più alto numero di persone vaccinate stia registrando una sensibile crescita dei contagi rispetto ai paesi con poche dosi somministrate.
Affermazioni e dati che testimoniano quanto già previsto e indicato dalle stesse case farmaceutiche che hanno prodotto i vaccini, le quali hanno specificato che questi farmaci non servono per bloccare la diffusione e l’infezione dal Covid-19, ma per ridurre i danni sulla salute. Pertanto stare vicino a una persona dotata di Green pass non dà alcuna certezza che non possa trasmettere il virus.
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FABIO MARCOMIN
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