Speravamo di non tornarci più e invece marzo 2021 non sembra tanto diverso da quello del 2020. In Lombardia, a causa dell’ordinanza regionale che ci ha portati in arancione scuro, già da oggi tutte le lezioni saranno fatte in DAD, ad eccezione di alcuni asili nidi aperti. E così i bambini si ritroveranno di nuovo a studiare a casa e i genitori ad avere problemi, perché loro andranno a lavorare e i bambini non potranno stare da soli. Le scuole chiuse creano, infatti, enormi disagi per molte famiglie e potrebbero essere anche un danno all’istruzione dei ragazzi. Le Monde ha condotto uno studio su questo problema e sui relativi comportamenti dei diversi stati. Vediamo i risultati.
Lo studio sulle SCUOLE CHIUSE: a Napoli record negativo, in Svezia sempre state aperte
# Lo studio di Le Monde: Stoccolma non ha chiuso neanche un giorno, a Napoli record
Secondo l’UNESCO l’Europa ha dato buona prova di sé per il numero di settimane di lezione che gli studenti hanno frequentato. Il Continente, infatti, non ha superato le 10 settimane di non frequentazione, che in confronto alle 38 degli Stati Uniti e alle 22 della media mondiale non è niente male. Lo stato più virtuoso che non ha mai fatto perdere un giorno di scuola ai proprio bambini è la Svezia. Lo stesso Ministro svedese dell’educazione ha ribadito che «saranno l’ultima cosa che chiuderemo e la prima che apriremo».
Mantenendo asili e scuole aperte non si è creato, infatti, il problema del lasciare i bambini a casa da soli, anche perché in Svezia non vi è la figura tradizionale della donna che lascia il lavoro per prendersi cura dei figli, come invece c’è in Italia, Germania o Austria. Ma la cosa più preoccupante che Le Monde ha sottolineato è che è una città italiana ad essersi aggiudicata il record in negativo, stiamo parlando di Napoli.
# A Napoli gli studenti delle superiori solo 27 giorni in classe
L’Italia è uno dei paesi dove i ragazzi sono andati meno a scuola. A inizio pandemia le scuole erano state chiuse a fine febbraio 2020, in Lombardia e Veneto, e dal 5 marzo in tutto il Paese. Da qui fino al 23 gennaio, le aule italiane sono state chiuse per 26 settimane in tutto (la metà con una chiusura totale). Non è stata di certa la peggiore, in Romania, Repubblica Ceca Polonia e altri stati sono state chiuse più a lungo, ma la performance italiana non è stata neanche delle migliori.
Le città più preoccupanti sono Napoli e Bari, rispettivamente con 43,6 giorni di presenza su 107 previsti e 48,1 su 97. Se quindi Bari risulta essere quella dove nella media le classi sono state meno occupate, secondo Save the Children a Napoli gli studenti delle superiori sono andati solamente 27 giorni, mentre a Bari almeno un mese sono riusciti a farlo. A Napoli, inoltre, nei Quartieri Spagnoli si è notato che più del 50% dei ragazzi, già propensi all’abbandono della scuola prima della pandemia, hanno avuto problemi a seguire le lezioni in DAD perché non avevano a disposizione gli strumenti informatici adatti.
Così come il 5 marzo 2020 le scuole chiudevano in tutta Italia, il 5 marzo 2021 le aule chiudono in Lombardia, con già alcune città come Bologna e Modena che hanno fatto partire la DAD un giorno prima.
Fonti: corriere.it
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BEATRICE BARAZZETTI
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