Di fronte all’inerzia del Governo o meglio al timido aiuto riservato a cittadini e contribuenti sotto forma di sussidi e prestiti agevolati ancora da ricevere e il rinvio nel pagamento di imposte e contributi previdenziali, il Sindaco di Napoli de Magistris è andato oltre cancellando le tasse comunali per tutto il 2020.
De Magistris “Napoli Tax-Free per tutto il 2020”. Milano cosa aspetta?
Il sindaco del capoluogo campano aveva già avanzato l’idea di una città stato, ora fa uno scatto in avanti per far ripartire la sua città
De Magistris ha firmato “La delibera NapoliRiparte” che “mira a tamponare l’impatto della crisi sul tessuto produttivo locale con tutte le misure espansive possibili per far riaprire i battenti all’intero sistema produttivo, dai servizi turistici all’attività alberghiera, dalla ristorazione all’artigianato. Settori spesso caratterizzati da un’economia informale che nessun aiuto di Stato potrà intercettare”.
Nello specifico ai contribuenti non verranno richiesti i tributi previsti di Tari, Imu, Cosap, con l’obbligo per i titolari di attività quali commercianti, artigiani, operatori turistici e culturali di non licenziare i dipendenti operativi prima della chiusura. L’impegno finanziario è di 600 milioni di euro e per coprire questa misura l’amministrazione partenopea, come afferma il primo cittadino, “ha già provveduto a richiedere il ristoro, da parte del governo, di risorse finanziarie equivalenti” essendo la casse comunale pesantemente indebitate con il passivo previsto vicino ai 2,5 milioni di euro.
Altre azioni in valutazione sono “un tavolo di lavoro con le associazioni dei proprietari immobiliari allo scopo del contenimento del costo degli affitti sui locali commerciali” mentre “i dipendenti comunali continueranno a lavorare quasi tutti da casa, ad eccezione di quelle mansioni che non possono essere espletate nella propria abitazione” ed è previsto “un premio, una sorta di tredicesima di fine emergenza, per tutte quelle lavoratrici e lavoratori del Comune e delle aziende partecipate che hanno lavorato costantemente in strada o in ufficio senza mai mollare”
Fonte: ItaliaOggi
# Ora la palla passa a Sala: prenderà esempio da Napoli per dare un segnale forte al Governo e Regione
Di occasioni in cui si è detto “ora o mai più” ne sono passate tante, situazioni in cui chiedere più poteri, soprattutto in questa emergenza dove si è capito sin da subito che Governo e Regione erano troppo distanti e impegnati a coordinare un’area troppo vasta e eterogenea da garantire misure efficaci e sufficienti a tutelare la salute e l’economia dei cittadini.
Decidere di cancellare le tasse per un intero anno è una misura coraggiosa anche perché fatta senza attendere il sì del Governo sulla copertura a ristoro, ma mettendolo di fronte al fatto compiuto, e a chi potrebbe obbiettare che è facile aggiungere del debito a quello già enorme del comune napoletano ricordiamo che le casse di Milano hanno passività almeno doppie. Tutti i comuni italiani sono indebitati, sia quelli virtuosi che quelli meno rispettosi delle regole, principalmente per la difficoltà di una gestione autonoma locale di competenze e risorse causata da un decentramento inesistente.
Sala deve scegliere se essere un po’ meno meneghino nei confronti di Stato e Regione, in primis prendendo esempio da Napoli, poi avanzando senza esitazioni la richiesta di riconoscimento dello status di città autonoma, giustificato dalla condizione di emergenza che porterà a fine anno ad avere un bilancio disastroso, complice la forte riduzione ad esempio di entrate da tassa di soggiorno e biglietti dei mezzi pubblici. L’alternativa è muoversi un passo alla volta è restare sempre al servizio di tutti. Rivendicando qualche pretesa ogni tanto non basta più. Almeno non a Milano.
FABIO MARCOMIN
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