La Svezia sta rappresentando un unicum nella gestione dell’emergenza. Zero lockdown, zero obblighi e divieti, salvo qualche pallida eccezione, mascherine neppure raccomandate per gli spazi interni. Il mondo si interroga sul modello svedese. Prima ancora di una motivazione culturale c’è un fondamento legale: la legge svedese non consente di mettere in atto uno stato di emergenza neppure per motivi sanitari e tutale la libertà di movimento o di lavoro. Tra gli altri limiti non consente neppure di far chiudere le attività commerciali. Vediamo allora dal punto di vista normativo, quali sono gli spazi di movimento del governo di Stoccolma?
Svezia: LIBERI per COSTITUZIONE
# La Svezia non può mettere in atto uno stato di emergenza, neppure in caso di pandemia
A differenza di Francia, Germania, Spagna o Italia la costituzione svedese non conferisce al governo il diritto di imporre uno stato di emergenza conferendogli poteri speciali per combattere la pandemia. Questo può essere fatto solo in tempo di guerra o almeno quando la guerra incombe. “A differenza di molti altri paesi europei, ci manca una legislazione di emergenza in cui è sufficiente premere un pulsante e dire ‘ora siamo in una tale crisi che dobbiamo autorizzare il governo a fare determinate cose“, spiega Krister Thelin, un giudice in pensione ed ex vice ministro della giustizia. Ciò significa che la Svezia deve seguire i processi legislativi ordinari, inclusa la presentazione di modifiche legislative proposte al parlamento.
# L’articolo 2 della Costituzione protegge i diritti fondamentali, tra cui la libertà di movimento. Questo di fatto esclude la possibile di introdurre la maggior parte delle misure restrittive degli altri Paesi
L’articolo 2 dell’attuale costituzione svedese, del 1974, sancisce diversi diritti fondamentali. Questi includono il diritto “di organizzare e partecipare a raduni per informazione, espressione o altri scopi simili o per l’esecuzione di opere d’arte“, il “diritto alla manifestazione” e il “diritto di viaggiare liberamente nel paese e il diritto di accesso del pubblico.”
I diritti degli individui sono inoltre protetti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, incorporata nel diritto svedese nel 1995. L’articolo 2 del protocollo aggiuntivo 4, ad esempio, protegge la libertà di movimento. A prima vista, queste restrizioni escludono la maggior parte delle misure coercitive sul coronavirus imposte in altri paesi. Significano niente divieti di viaggio, niente coprifuoco e rendono difficile forzare la chiusura di bar, ristoranti, palestre, negozi e centri commerciali.
# L’unica eccezione prevista in caso di malattie contagiose: divieto a tenere riunioni pubbliche in aree specifiche
Sia la legge sulla protezione contro le malattie contagiose che la legge sull’ordine pubblico autorizzano il governo a violare i diritti costituzionali dei cittadini e dei residenti in Svezia.
Il capitolo 2, sezione 15 della legge sull’ordine pubblico consente al governo di vietare le riunioni pubbliche in un’area specifica, se necessario, per prevenire le epidemie. Questa è la clausola utilizzata per limitare gli incontri pubblici a 50 persone in primavera e a otto la scorsa settimana.
C’è anche chi ritiene che il governo possa avere qualche spazio di manovra in più. Ad esempio Kristoffer Strömgren, un consigliere speciale del ministro della salute Lena Hallengren, ritiene che al governo potrebbe essere consentito di chiudere teatri, cinema, servizi religiosi, conferenze, vietare manifestazioni, mercati, conferenze, sport e fermare la vendita di alcolici, ma non potrebbe tenere chiusi negozi, centri commerciali così come non potrebbe vietare feste private, incontri spontanei e traffico collettivo.
Fonte articolo: The Local
# Risultati: pur mantenendo tutto aperto, la Svezia è tra i principali paesi europei quello con il minor numero di decessi nelle ultime due settimane
Le blande misure di contenimento del virus adottate dallo Stato scandinavo hanno comunque consentito di gestire al meglio l’emergenza causata dal Covid rispetto a tutte le altre Nazioni europee. Nella media delle ultime due settimane infatti, con ultimo aggiornamento alla data di ieri 18 novembre, la Svezia registra meno di un decesso ogni 100.000 abitanti, lo 0,85. Per fare un raffronto in Francia è al 5,95, in Italia al 7,13 e in Repubblica Ceca al 12,4. Ieri in Svezia si sono contati 11 morti, mentre l’Italia con 753 si conferma da giorni la prima al mondo.
Continua la lettura con: Nel 2020 in Svezia sono morte lo stesso numero di persone degli anni precedenti
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