Anders Tegnell è per la Svezia l’equivalente del nostro Comitato Tecnico Scientifico. Epidemiologo tra i più quotati al mondo ha diretto la strategia di gestione del Covid in Svezia fin dal primo giorno seguendo dei principi opposti ai paesi più restrittivi, in particolare Spagna e Italia da lui spesso presi a riferimento come modelli negativi da cui prendere le distanze. Nella sua ultima intervista al quotidiano svedese Dagens Nyheter, Tegnell ha illustrato i risultati giudicati soddisfacenti per il paese scandinavo e, ancora una volta, ha menzionato i due paesi latini come metro di paragone per dimostrare che la situazione in Svezia è sotto controllo. Stavolta la sua frase ha innescato una dura presa di posizione dell’ambasciata italiana a Stoccolma.
Tegnell: “Spagna e Italia di nuovo colpite dal Covid, la Svezia no”. Proteste dall’Ambasciata italiana
Pubblichiamo traduzione articoli di “The Local” – Italian ambassador criticises Tegnell over ‘second wave’ comments
# L’epidemiologo di stato svedese Tegnell: “Definirla una seconda ondata è troppo esagerato. Implica qualcosa di più grande come in Italia e in Spagna”
In un’intervista a Dagens Nyheter, Tegnell ha affermato che la Svezia a differenza di “Italia e Spagna” non sta vivendo una “seconda ondata” di coronavirus. Affermazione che secondo l’ambasciatore italiano “rischia di dare ai lettori un quadro falso della situazione in Italia“.
La dichiarazione di Tegnell era stata questa: “Definirla una seconda ondata è troppo esagerato. Ma è un segno di quello che si vede da qualche settimana ormai, che sta aumentando. Una seconda ondata implica qualcosa di più grande, che copre tutto il Paese, come in Italia e in Spagna. Abbiamo un aumento a Stoccolma che dovremmo assolutamente tenere d’occhio e prendere sul serio. Ma non è estremamente veloce e non ha interessato affatto il settore sanitario “.
La replica dell’ambasciatore italiana è che: “L’Italia sta attualmente assistendo a un aumento dei casi di coronavirus, come in Svezia, e in entrambi i Paesi i nuovi casi si concentrano in poche regioni. Anche il numero di ricoveri ha iniziato a salire, ma questa cifra, così come i decessi segnalati di recente, rimane bassa.”
# Il comunicato dell’ambasciatore italiano in Svezia Mario Cospito: “L’Italia non ha restrizioni troppo diverse da quelle svedesi, salvo l’obbligo delle mascherine”
Nel comunicato, l’ambasciatore Marco Cospito ha citato i rapporti del Centro europeo per il controllo delle malattie, dai quali risulta che nelle ultime due settimane i casi per 100.000 abitanti hanno raggiunto i 45 in Italia, contro i 57,6 della Svezia, i 319,3 della Spagna e i 246 della Francia. Il bilancio delle vittime per 100.000 abitanti è stato di 0,45 in Italia rispetto a 0,21 in Svezia, 3,4 in Spagna e 1,4 in Francia.
Cospito ha aggiunto: “L’Italia attualmente non ha restrizioni che differiscono in modo significativo da quelle svedesi (ad eccezione dell’uso di mascherine per la prevenzione delle infezioni) […] Vorrei sottolineare che gli ospedali in Italia attualmente non stanno subendo un aumento della pressione come conseguenza della nuova diffusione dell’infezione (la maggior parte delle persone infette viene messa in quarantena a casa) e che sia il governo che le autorità sanitarie sono pronte ad agire con nuove misure qualora la situazione epidemiologica dovesse peggiorare“.
# Le critiche di Tegnell all’Italia a Maggio
Non è la prima volta che l’ambasciata italiana critica i commenti dell’epidemiologo di Stato.
A maggio, Tegnell ha detto a Sveriges Radio: “Avevamo davvero pensato che in una società moderna e ricca in Svezia dovremmo essere in grado di proteggere i nostri anziani. [Abbiamo pensato che] non doveva essere come appariva in Cina, e forse anche l’Italia, dove hanno meno risorse per questo, ma che noi come società dovremmo essere in grado di gestirlo meglio “.
Fonte articolo: The Local
# L’intervista di Tegnell a settembre: “Alla fine, vedremo che differenza farà avere una strategia più sostenibile, che si può mantenere a lungo, invece della strategia di chiudere, aprire e chiudere più e più volte”
In un’intervista a Settembre all’emittente France-24, Ander Tegnell affermava: “Non abbiamo la recrudescenza della malattia che molti Paesi hanno. Alla fine, vedremo che differenza farà avere una strategia più sostenibile, che si può mantenere a lungo, invece della strategia di chiudere, aprire e chiudere più e più volte” ha aggiunto. Nel complesso nel Paese ci sono stati 5.895 decessi attribuiti al Covid-19 su 10 milioni di abitanti, lo stesso tasso di mortalità dell’Italia appena sotto lo 0,06% ovvero di deceduti in proporzione alla popolazione, mentre la letalità è del 50% in meno rispetto al nostro Paese.
La dimostrazione di come gli svedesi siano riusciti a contenere la pandemia e salvare l’economia senza adottare misure restrittive e di ripartire da tempo senza paura di seconde ondate. Per questo motivo Tegnell ritiene che Spagna e Italia abbiano fin da subito adottato il metodo sbagliato, con lockdown a più riprese con l’obbiettivo di bloccare i contagi. Il contrario di quello che viene fatto per tutti i virus simil-influenzali, lasciandoli circolare tra i giovani e le persone di buona salute per arrivare a un livello di immunità di gregge.
Gli ultimi dati confermano la ragione della critica che arriva dalla Svezia, dove non si registrano quasi più decessi e dove non si assistono a picchi di contagi come Italia, tranne le regioni come la Lombardia che potrebbe avere raggiunto una sorta d’immunità, secondo quanto ipotizza il Prof. remuzzi e degli studiosi danesi, o la Spagna che ha dovuto ripristinare il lockdown nella sua capitale.
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