🔴 Lombardia: esteso l’OBBLIGO di MASCHERINA anche all’aperto almeno fino al 30 giugno (unici in Europa)

I contagi sono nelle RSA? In Lombardia si estende l'obbligo di mascherina nelle strade

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La Regione Lombardia ha emesso una nuova ordinanza, valida dal 15 al 30 giugno. Tra le novità ci sono le regole sulla riapertura dei centri estivi per bambini e adolescenti da 0-17 anni, dei cinema, dei teatri, delle sale giochi e le sagre locali. Sotto il profilo della sicurezza non ci sono novità di rilievo sulla gestione dei contagi: manca ancora un sistema organizzato di test, tracciamento e trattamento dei positivi come è stato attivato con successo in altri paesi e in altre regioni. Invece si conferma l’impostazione ormai in vigore solo nella nostra Regione di rovesciare sui cittadini ogni responsabilità nel contenimento dei contagi, proseguendo a imporre l’obbligo di mascherina anche all’aperto, almeno fino al 30 giugno. 
 

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Basta camminare in Friuli o in Veneto, così come in tutti i paesi dell’Unione Europea, per vedere chi ha saputo gestire l’emergenza Covid e lo ha fatto senza mortificare i suoi cittadini. E questo accade quando, come dichiarato dalla stessa Regione, nelle RSA lombarde ci sono 30% di positivi al covid, contro il 5% di quelle Veneto. Il problema è tutto qui, perchè il virus ha girato nelle residenze per anziani come ostie in sagrestia.

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Questa la conseguenza di aver rispedito nei primi mesi dell’emergenza i malati non gravi dagli ospedali nelle RSA ed essersi più impegnati a chiudere in casa i cittadini che a isolare i contagiati: a distanza di oltre tre mesi dall’inizio dell’emergenza manca ancora l’applicazione del metodo di individuazione, isolamento e trattamento dei contagiati che è stato messo in atto con successo nel resto del mondo e anche nelle regioni italiane più efficienti (ieri il veneto ha registrato contagi zero). 

La Regione Lombardia persegue nell’affrontare il problema sviandolo: i contagi sono nelle RSA (ormai blindate)? Come risposta si persegue con l’obbligo assurdo di mascherine all’aperto per i cittadini. Assurdo perché:
1. Non esiste caso scientifico che dimostri di contagiati in strada
2. Gli altri paesi anche senza mascherine obbligatorie, come Svizzera, Germania o Svezia (seguite ormai da tutti gli altri) hanno ottenuto risultati migliori della Lombardia che le mascherine le ha obbligatorie ormai da un mese e mezzo (ma non, lo ricordiamo, a marzo quando il virus era più fuori controllo).

Allora delle due l’una: o le mascherine sono realmente salvifiche e allora bisogna chiedere conto alla Regione per averle rese obbligatorie solo ad aprile, quando la curva dei contagi era già discendente. Oppure, se sono inutili, bisogna rendere conto del fatto che vengano mantenute obbligatorie perfino in circostanze considerate inutili, come camminare da soli all’aperto. 

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Le mascherine obbligatorie non sono un finto problema. Innanzitutto imporle anche in esterno è un modo di manifestare un tipo di rapporto paternalistico, in cui il governante nonostante i gravi errori fatti impone ai suoi cittadini obblighi da sudditi, invece che lasciare loro libertà di scelta, anche imponendo comportamenti che altrove sono ritenuti sbagliati o inutili. Ma c’è anche un danno più evidente. 
Mascherine all’aperto e ossessiva attenzione al distanziamento tra cittadini che, fino a prova contraria (dovrebbe essere una priorità verificarla) sono sani, significa bloccare i rapporti sociali, alimentare il senso di diffidenza e di paura reciproca tra le persone, trasmettere l’immagine di una terra malata e bloccare qualunque possibilità di arrivo dei turisti: provate a immaginare, se voi foste in un paese normale, vorreste andare in un luogo dove bisogna acquistare e indossare h24 delle mascherine chirurgiche?

Invece di imporre ai lombardi obblighi da paese autoritario e stupido, fingendo di scaricare su di loro la responsabilità dei risultati disastrosi ottenuti nella regione, è ora che arrivi il momento della responsabilità: di riconoscere gli errori alla base di risultati che non hanno eguali in Italia per evitare che possano essere mai più ripetuti. Siete voi che ci governate, non i lombardi, ad aver dimostrato irresponsabilità. Ridate ai cittadini la libertà di decidere sui loro comportamenti e forse questa regione tornerà a risplendere.

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