I nomi delle fermate della metro possono rivelarsi paradossali. Come ricorda la Pagina Milano Scomparsa.
Dove si trovano le fermate della metro: quando il nome tradisce la Milano di una volta
# Affori Nord si trova a Osteria Nuova, Affori Centro non è per niente centrale
La fermata Affori Nord si trova in realtà nella frazione di Osteria Nuova. Anche Affori Nord è un po’ paradossale: si trova in realtà parecchio a sud del centro storico del borgo, non lontano dalla Cascina Pulsera.
# Maciachini è a Montalbino
Restando sulla “gialla”, la successiva Maciachini, dedicata all’architetto del Monumentale, si trova a Montalbino, un toponimo storico che si sta perdendo.
# In medio stat Zara
Zara si trova esattamente a metà strada tra due antichissimi borghi: a ovest La Fontana, dalla sorgente miracolosa degli “11 zampilli”, attorno alla quale venne eretta una basilica e poi a est Le Abbadesse, borgo agricolo incredibilmente ancora esistente a due passi dai grattacieli di Porta Nuova. Entrambi i nomi sarebbero stati corretti.
# Sondrio o Cascina Besozza? Repubblica o Misericordia?
La fermata di Sondrio è dove si trovava la Cascina Besozza, affacciata sul Naviglio Martesana. Anche Repubblica si trova sui terreni di due antiche cascine scomparse: la Barozzi e la ben più grande Misericordia. Nei pressi scorreva anche il Sevesetto, il canale scolmatore del Seveso.
# I Lanzichenecchi di Turati
Turati si trova nelle antiche Ortaglie di Sant’Angelo, una serie di campi agricoli ben drenati dalle acque, posti in lieve rialzo rispetto al territorio contiguo e che per questo fu scelto più volte come quartiere dalle truppe straniere che stavano per assediare Milano, ad esempio da Carlo di Borbone e poi dai Lanzichenecchi.
# L’errore di Monte Napoleone
Nulla da eccepire su Monte Napoleone, anche se per qualche strano motivo, la stazione della M3 porta il nome scritto tutto attaccato: Montenapoleone.
Lodi Tibb è un bel guazzabuglio. Lodi indica il nome dello stradone e della piazza, mentre la stazione della M3 si trova nei pressi della scomparsa Cascina Colombara. TIBB, invece ricorda il Tecnomasio Italiano Brown Boveri, una delle maggiori aziende europee per la produzione di tram, treni, materiale rotabile e meccanico, fondata a Milano nel 1867.
# Corvetto è in Gamboloita
Brenta sorge di fronte all’antica villa e cascina Gamboloita, di proprietà di un’altrettanto antica famiglia nobiliare, i De Gambolojtis. La seguente Corvetto, che ha dato il nome a un intero quartiere, si trova ancora nel territorio della Gamboloita e molto vicina alla Cascina Verde.
# Il Porto scomparso
Porto di Mare ha preso il nome dal porto scavato nei primi anni Venti e ricoperto negli anni Settanta: il territorio rientrava in quello delle vicine Cascina Casotto e Casottello, entrambi facenti parte del comune di Nosedo.
# San Donato abusiva
San Donato si trova ancora nel territorio di Milano, pur avendo il nome del comune confinante. L’area in cui si trova il capolinea si chiamava però Triulzo Superiore.
# Linate è a Novegro
Sulla M4, la linea blu, il capolinea Aeroporto di Linate si trova però a Novegro, mentre il Castello di Linate, una cascina fortificata, si trovava due chilometri più sud, non lontano dal borgo di Linate, entrambi quasi a metà della pista.
# I Tre Ponti di Repetti
Repetti in origine doveva chiamarsi Tre Ponti, come tutti chiamano il tratto di massicciata ferroviaria sopra viale Forlanini, e si trova in pieno nel territorio dell’importante Cascina Cavriana. Lo stesso dicasi per la successiva Forlanini FS, che si trovava però anche poco distante da un’antichissima Osteria della Malpaga.
# Le due fermate dell’Acquabella, il bivio dei contrabbandieri
Argonne e Susa si trovano in pieno nel territorio delle Cascine Acquabella, che diedero il nome anche al grande bivio ferroviario, detto dell’Isola Acquabella e poi Isola de’ Sfrosador, perché vi operavano, nottetempo, i contrabbandieri del tabacco.
# Gli eretici di Tricolore
La M4 continua poi con Dateo, dove passava il Fontanile San Gregorio e poi con Tricolore, per secoli nota come Ortaglie di Porta Monforte, dove vennero bruciati vivi decine di eretici piemontesi.
# La Pusterla di De Amicis
Tra le stazioni che saranno aperte nel 2024 c’è Sforza/Policlinico, il cui nome forse più rispettoso sarebbe stato Cà Granda od Ospedale Maggiore. De Amicis si trova dove scorreva il Naviglio della Vittoria, dalla vicina chiesa di Santa Maria della Vittoria. Alternativa forse ancor più valida, Pusterla dei Fabbri, l’antica porta medievale, che venne smontata nel 1900 e parzialmente ricostruita nel cortile del Castello.
# Gli animali di Coni Zugna
Coni Zugna potrebbe benissimo fare riferimento all‘Olona, che passava proprio in quel punto o alla non distante Stazione del Bestiame, dove venivano scaricati gli animali per portarli al Macello Comunale, tramite un tunnel.
# Sognando California al posto della Vipera
California è la seguente, ma non indica l’omonima cascina che si trova a Niguarda: si trova nel territorio dell’antichissima San Giovanni alla Vepra, l’antico nome dell’Olona, poi corrotto in San Giovanni alla Vipera.
# L’altra Brera
Bolivar, che si trova a metà strada tra la via Lorenteggio e via Washington, poteva benissimo ricordare o la vicinissima “gesa di lusert”, il piccolo Oratorio di San Protaso al Lorenteggio, oppure l’altrettanto vicina Isola Brera, vera e propria isola fluviale, dove per un paio di secoli si trovò una famosissima osteria, che noleggiava anche dei barchini per gironzolare sulle acque dell’Olona.
# Gli Arcimboldi mancati e Borgo Pirelli
Eccoci alla M5, che parte da Bignami, pertinenza della Bicocca, ma molto molto vicino alla Torretta, grande borgo agricolo di Sesto San Giovanni. Ponale si trova invece molto vicino alla Bicocca degli Arcimboldi, mentre la seguente fermata Bicocca è di fronte a Borgo Pirelli, il quartiere costruito a inizio del Novecento per i dipendenti della colossale fabbrica di cavi e pneumatici.
# Mille e una Isola
Cà Granda, vera follia odonomastica e toponomastica, si trova tra Pratocentenaro e Segnano. Isola, il cui nome corretto dovrebbe essere Isola Garibaldi, dato che a Milano vi erano almeno una decine di zone denominate “isola”, ma il nome storico dovrebbe essere Mojazza, da un’antica cascina e un antico cimitero.
# Cenisio: era meglio Simonetta
Dopo Garibaldi dove passa la M2, ecco Monumentale, che giustamente ricorda lo splendido cimitero/museo, ma che storicamente era l’area di San Rocco, da un antico oratorio.
Cenisio era invece in pieno nell’area della Simonetta, dall’omonima villa.
# Bullona e Sempione, meglio di Gerusalemme e Domodossola
Gerusalemme ricade in pieno nella Bullona, mentre Domodossola avrebbe potuto benissimo chiamarsi Sempione.
Tre Torri sorge nell’area dove si trovava la Cascina Gesiolo, ma divenne poi la Piazza d’Armi, la Fiera e solo infine CityLife.
# San Siro non è a San Siro
Segesta sorge nei territori che erano ancora pertinenza di San Siro, mentre le due seguenti, San Siro Ippodromo e San Siro Stadio, si trovavano bel lontane dall’antico borgo di San Siro, a est di piazzale Lotto e nel territorio della Cascina Brusada.
# Perché il Passante non lo si considera come una metro?
Oltre alle cinque linee di metropolitana, a Milano corre anche il Passante Ferroviario, che ha un servizio nel tratto urbano e sotterraneo, del tutto paragonabile a quello di una metropolitana, tanto che in molte città delle linee simili sono conteggiate come parte della rete metropolitana, a Barcellona, Rotterdam, Valencia, Napoli, nelle città tedesche come S-Bahn e in gran parte delle città nordamericane.
Questa sesta linea, immaginata già negli anni Sessanta, fu conclusa solo nel 1997, ma è una delle più “rispettose” della tradizione storica in quanto a nomi delle stazioni.
Ad esempio Villapizzone è un raro caso di rispetto assoluto della storia, come pure Bovisa sul ramo che proviene da nord. La stazione seguente è Lancetti, il cui nome corretto sarebbe però Derganino, dove si trovava il Lazzaretto Nuovo, o Ospedale degli Infettivi.
Porta Vittoria, che è ben distante da piazza Cinque Giornate, prende il nome dalla scomparsa Stazione Merci di Porta Vittoria, che fu aperta nel 1911, a servizio del vicino mercato del Verziere. Il nome storico sarebbe potuto essere o Senavra, dal manicomio che si trovava in corso XXII Marzo, o Calvairate, dal borgo posto 700 metri a sud.