I 10 «luoghi miracolosi» che proteggono i milanesi

Tori, fonti miracolose, ballerine, chiese e luoghi in cui rifugiarsi per scampare ai mali

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credits Divina Milano
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Madonne che piangono, miracoli che accadono e leggende insospettabili. Tutto questo nei 10 luoghi che proteggono i milanesi.

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I 10 «luoghi miracolosi» che proteggono i milanesi

 #1 La fontana degli 11 zampilli

credits Dils

Secondo la tradizione, fu la guarigione di Charles D’Ambrose – governatore francese di Milano – a dare avvio alla costruzione del santuario. Le prime pietre sono state posate il 29 settembre 1507, proprio alla presenza del governatore francese. In poco tempo, la sorgente è diventata un importante luogo di assistenza e cura, simile alla Ca’ Granda. Fu proprio così che questo luogo divenne una delle principali strutture sanitarie del tempo. Ma molto interessante è la storia che riguardò proprio Charles D’Ambrose. Il duca soffriva di un male cronico che non riusciva a curare in nessun modo. Dopo essere venuto a conoscenza della presenza di una sorgente da cui usciva un’acqua miracolosa, il governatore decise di mascherarsi da mendicante intrufolandosi in mezzo a molti pellegrini che riempivano le brocche da questa sorgente. Il duca bevve l’acqua, e in pochi giorni il suo male sparì.

#2 L’oratorio di San Protaso al Lorenteggio

credits Divina Milano

È la più piccola chiesa di Milano e sorge nello spartitraffico della via Lorenteggio. Le sue dimensioni sono infatti modestissime: la chiesa è larga 5 metri, lunga 8 e alta 4. E proprio la sua collocazione nello spartitraffico la rende quasi del tutto inosservata. Fu costruita intorno al 1000 come cappella della vicina cascina/monastero dai monaci Benedettini, cui subentrarono poi gli Olivetani.

La costruzione di quest’Oratorio risale, più o meno, allo stesso periodo in cui venne eretta a Milano la chiesa del Santo Sepolcro. Oltre ad essere un luogo di culto per i Monaci Benedettini, veniva usato anche dai contadini del luogo.

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#3 Santa Maria dei Miracoli presso San Celso

credits Santa Maria dei Miracoli

Questa chiesa venne progettata a fine Quattrocento per ospitare un’icona miracolosa della Madonna. Il santuario è situato in corso Italia, al fianco dell’antica chiesa di San Celso. Secondo la tradizione, le giovani spose, dopo essersi sposate, portano un mazzo di fiori e lo posano davanti all’icona della Madonna. Si parla però anche di un miracolo avvenuto il 30 dicembre 1485: di fronte a trecento persone, mentre il presbitero Pietro Porro celebrava la messa, da un immagine della Madonna col Bambino coperta da una grata e da un velo, si vide la Vergine scostare con la mano sinistra il velo e mostrarsi viva e splendente ai presenti, “aprendo le braccia e giungendo più volte le mani“. Successivamente, e con estrema rapidità, la peste, che torturava Milano da ormai quattro anni, sparì.

I fatti miracolosi vennero sottoposti a regolare processo canonico presso la Curia, che il 1º aprile 1486 approvò la loro autenticità dopo aver ascoltato numerosi testimoni.

#4 La Cappelletta di Via conte Rosso e il miracolo di Lambrate

credits Urbanfile

La Cappelletta sorse come un luogo di culto romano rappresentato da un’ara sacrificale pagana. Si trasformò poi in un altare cristiano a seguito dell’editto dell’imperatore romano Costantino. La Cappelletta è stato anche un luogo di culto anche per i milanesi cacciati dall’Imperatore Barbarossa e rifugiatisi a Lambrate dopo la distruzione della città da parte delle truppe imperiali.

#5 La Madonna del Grembiule

credits Madonna del Grembiule

Qui, un tempo, sorgeva l’antica porta Vercellina, all’interno delle mura fatte erigere dall’imperatore Ottaviano Augusto. Ci troviamo infatti in via Brisa, dove sono presenti alcuni resti del Palazzo Imperiale di Massimiano. Anche qui è presente una leggenda. Si narra infatti che un operaio impegnato nella ricostruzione della chiesa, scrostando un vecchio muro scoprì il volto di una Madonna del 400, probabilmente addirittura della scuola degli Zavattari. Il luogo diventò dunque sacro per i milanesi e nel 700 fecero costruire la cappella dedicata alla Beata Vergine dei Miracoli, soprannominata la Madonna del grembiule.

#6 La Madonnina pugnalata

credits Alex el Gianni fb

Milano. 25 marzo 1242, nell’attuale Porta Romana. Al centro della rappresentazione c’è la Madonna con in braccio il bambino collocati sotto quelli che sembrerebbero i resti di un’architettura, forse un arco. Nel 1242, questa rappresentazione era collocata all’esterno del sacello di San Satiro, verso la contrada del Falcone. Proprio in quest’anno risale l’avvenimento miracoloso, che vide l’immagine della Vergine con il Bambino sanguinare a seguito di una coltellata infertale da un giovane squilibrato, tale Massazio da Vigolzone che, adirato a causa della perdita di denaro al gioco, scagliò il proprio coltello contro la gola del bambino. Sarà proprio la volontà di proteggere tale immagine miracolosa a portare alla costruzione della nuova chiesa dedicata a Santa Maria accanto all’antico sacello di San Satiro.

#7 La Madonna di Corbetta

credits Santuario di Corbetta

È un dipinto di Gregorio Zavattari, datato 1475. Venne realizzato sulla facciata dell’antica chiesa extramurana di San Nicolao a Corbetta, su approvazione dell’allora prevosto della pieve, Pietro Casola. Nel 1555 il dipinto divenne protagonista di un miracolo, e nel giro di poco tempo si rese necessario costruire un Santuario capace di accogliere i sempre più numerosi fedeli. Si narra che tre bambini, Cesare dello Stampino, Antonio della Torre e Giovanni Angelo, sordomuto dalla nascita, stavano giocando a bocce sotto il ritratto della Madonna con il Bambino, quando all’improvviso, il Bambino Gesù scese dal dipinto e si mise a giocare con i tre coetanei. Immediatamente Giovanni, che fu il primo ad accorgersi dell’avvenimento eccezionale, riacquistò l’udito e la parola, mentre la Madonna si manifestò in piazza e recuperò il suo Bambino.

#8 La Madonna dei Tencitt

credits Dietro la Notizia

Un affresco che è una vera e propria istituzione per i milanesi. Anche qui è doveroso raccontare un aneddoto. Nel 1630, infatti, quando scoppiò la peggiore epidemia di peste, si diffuse la voce che i carbonai fossero gli unici ad essere immuni dal contagio. Ma come potevano gli uomini del carbone essere tali fortunati? Leggende e racconti cominciarono a circolare, fino a quando Bernardo Catoni, carbonaio milanese sopravvissuto alla peste, decise di ringraziare la Madonna per il suo miracoloso aiuto. Come? Mandando a dipingere un magnifico affresco sulla parete esterna di uno degli edifici che si affacciano su Via Laghetto.

L’affresco raffigurava la Madonna che proteggeva San Sebastiano, San Carlo Borromeo e San Rocco. A sinistra dei santi compariva lo stesso Bernardo Catoni mentre, più in basso, una panoramica del temuto lazzaretto con un carico di salme destinate alla sepoltura. Da allora, la Madonna dei Tencitt ha continuato a proteggere la città di Milano, diventando un simbolo di speranza e umanità in un momento così tragico

#9 La Madonna dei Ricchi e la Madonna dei Poveri 

Madonna delle rose
credits Urbanfile

Nell’ambulacro del Duomo, all’angolo di destra tra il transetto e l’abside, possiamo ammirare un affresco molto rovinato che ritrae un Madonna che allatta. L’affresco è meglio conosciuto come “Madonna dei sciori” – cioè Madonna dei Ricchi – in contrapposizione ad un altro quadro posto sull’altro angolo dell’abside, quello di sinistra. Dal lato opposto abbiamo infatti la Madonna dei Poveritt, cioè dei poveri. Si racconta che, nel 1409, durante l’assedio dei ghibellini a Milano, una donna chiese alla Madonna di risparmiare il figlio che era in fin di vita a causa della guerra. Il miracolo avvenne. Mentre pregava, infatti, le rose appassite ritornarono fresche. Il secondo miracolo si manifestò quando la donna tornò a casa e scoprì che il figlio era guarito.

#10 Le palle del Toro

Le palle del toro | conTEmplata
credits conTEmplata

Questo è uno dei simboli storici di Milano, amato sia dai cittadini che dai turisti. È custodito nella Galleria Vittorio Emanuele, e tradizione vuole che il rito scaramantico si compia facendo tre giri sulle palle del toro con il tallone del piede destro. I benefici sarebbero una maggiore fertilità alle donne e fortuna per il futuro. Ciò che è certo è che questa attrazione attira ogni giorno centinaia di persone.

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ANDREA PARRINO

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Andrea Parrino
Aspirante giornalista, ho iniziato a scrivere a 17 anni e, ancora oggi, porto avanti la straordinaria passione per il giornalismo. Per Milano Post mi occupo di cronaca, specialmente nel campo della politica. A giugno 2024 sono approdato a Libero, occupandomi degli stessi temi di Milano Post

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