Il passante è un’invenzione meravigliosa per chi lo prende di tanto in tanto, un incubo per i suoi abituali frequentatori. In ritardo, non sempre pulito, affollato. Ma, allo stesso tempo, per i pendolari o i milanesi che preferiscono prendere il treno per spostarsi più velocemente da una parte all’altra della città, diventa un luogo a cui ci si affeziona.
Si inizia a sentirsi parte dell’S1 e la classica domanda è “qual è il tuo?”: sì perché l’S5, S6, S9, S2 diventano TUOI. E poi inizi a riconoscere gli abituali frequentatori, a qualcuno sorridevi, altri li saluti. E inizi ad identificare ognuno in qualche modo. Ecco qua i 7 tipi da passante.
I 7 TIPI da PASSANTE: chi sono gli abituali frequentatori del “treno metropolitano”?
#1 L’ingombrante
C’è chi va al lavoro con la valigetta perché il suo impiego richiede solo un computer e chi ci va con una borsa piena di attrezzi. Il passante è preso un po’ da tutti: si trovano studenti, bambini accompagnati a scuola in treno dai genitori o dai nonni, lavoratori di Trenord che vanno a Milano per prendere il treno su cui inizieranno a lavorare e anche tanti operai. Qualcuno di loro è veramente ingombrante: ha uno zaino che è più grosso di lui e magari, visto che la sacca è troppo piccola per lui, tiene in mano, o ha appoggiato a terra, qualcos’altro. Allora chi passa vicino a lui deve cercare di fare lo slalom e la maggior parte delle volte prende dentro qualcosa.
#2 Il camminatore
Contrariamente a quanto possano pensare alcuni, il passante è veramente lungo, ha tanti vagoni, eppure spesso è così pieno da non trovare nessun posto libero. Ecco l’incubo del camminatore, colui che percorre tutto il treno pur di trovare un posto da quattro completamente libero. E se con il primo piano fallisce, tenta anche di andare nei meandri del secondo piano, dove ci sono i posti meno apprezzati da tutti (si sa mai chi trovi nel secondo piano, leggende parlano di gente senza biglietto, senza mascherina, sdraiati sui sedili). Il camminatore cerca senza sosta i suoi posti e, intanto, porta a termine i suoi 10mila passi giornalieri.
#3 La signora logorroica
Chiunque l’avrà incontrata almeno una volta, ma questo ovunque: sul treno, in tram, sul pullman, in metro. La signora logorroica che parla al telefono a voce alta è un must dei mezzi pubblici. A volte sta parlando con la figlia, altre con il marito, altre con il capo e a volte con l’amica. E il povero sfortunato che gli è seduto vicino cerca di alzare il più possibile il volume dei suoi auricolari, mentre l’intera carrozza (sprovvista di cuffiette) entra a far parte, almeno per un momento, della vita di questa signora, ascoltando attentamente ogni parola.
#4 La paranoica
Da non molti anni il passante ha una famosa carrozza verde, quella della sicurezza, la cosiddetta “Safe and quiet”. Qui ci sono telecamere, pulsante SOS e, teoria, si ha l’obbligo di fare silenzio. Con tutto ciò che si dice su ragazze derubate e frequentatori del treno poco affidabili, ci sarà sempre la ragazza un po’ paranoica che spera di trovare posto nella cabina verde, così da stare più tranquilla.
#5 Il cerca carica
Una delle cose più utili che ha il passante è la presa corrente, ma trovarla è un po’ difficile. Tutti i pendolari sanno che (almeno nei treni vecchi che sono ancora i più usati) la presa è nel posto a 5 al secondo piano, in alcuni fortunati posti a due al primo piano e subito vicino alla porta d’ingresso in quei posti, un po’ scomodi, disposti in riga come quelli della metropolitana.
Considerando che di media il viaggio su un treno del passante dura certamente di più di quello in metro, fino ad arrivare addirittura a un’ora, a volte trovare una presa per ricaricare il telefono, tablet o computer è essenziale. Allora parte la gara a chi arriva a prima a quei famosi posti. Il cerca carica lo riconosci subito: è quello che guarda sempre in basso o che, appena sale le scale, gira la testa a sinistra.
#6 Il rider
Anche sul passante sono comparsi i rider. Sono le prime persone che vedi appena sali sul treno perché l’entrata è l’unico posto dove ci stanno. Mettere una bici sul passante non è molto comodo perché l’unico spazio largo è davanti alle porte o subito lì vicino. Il vero problema arriva quando, oltre al rider, nello spazio tra porte c’è già qualcun altro e quindi chi vuole salire, tra bicicletta, zaino del rider e persone, deve escogitare velocemente un piano per entrare senza prendere dentro o insultare qualcuno.
#7 Il disorientato
Se non si è un pendolare o abituale frequentatore del passante prendere il treno giusto, soprattutto nelle stazioni milanesi dove passano quasi tutte le linee S, è abbastanza difficile. Complici gli annunci delle 2 linee che stanno arrivando contemporaneamente, del tabellone luminoso che prima dice una cosa e poi l’altra e i ritardi dei treni che a volte fanno arrivare prima un treno piuttosto che quello giusto, in stazione o sul treno troverai per forza un disorientato.
Facilissimo riconoscerlo: prima fa il disinvolto scrutando tutti quelli che ha attorno, poi individua quello che secondo lui o lei è un abituale frequentatore del treno e poi parte con una raffica di domande.
Continua la lettura con: I TIPI da METRO: i personaggi ci fanno compagnia in metropolitana
BEATRICE BARAZZETTI
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