I nomi più strani dati ai grattacieli

Una selezione dei nomi più bizzarri dati ai grattacieli nel mondo

0
Credits isxbxlls IG - 30 St Mary Axe

Una selezione dei nomi più bizzarri dati ai grattacieli nel mondo.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

I nomi più strani dati ai grattacieli

#1 Le “Marylin Monroe” 

Credits _leaf.r IG – Absolute World

Absolute World è un condominio residenziale a Mississauga in Ontario, nel Canada, disegnato da Burka Architects e MAD Architects e inaugurato nel 2010. Si compone di due grattacieli, di 180 e 160 metri, la cui forma assomiglia assomiglia ai corpi sinuosi di due donne. Per questo motivo gli è stato affibbiato il soprannome di “le due Marilyn Monroe”.

 

#2 “Il gufo” 

Credits nikster73 IG – Frost Bank Tower

La Frost Bank Tower, alta 157 metri per 33 piani, è uno dei più famosi grattacieli di Austin, in Texas. Inaugurato nel 2003 e realizzato sul progetto dello studio Duda/Paine Architects è famoso per il suo soprannome “il gufo”, dato per la somiglianza al tenero volatile soprattutto quando si illumina la sera.

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

 

#3 “Il ferro da stiro” 

Credits heynahbee IG – Fuller Building

Il Fuller Building di Manhattan, meglio conosciuto come “Il ferro da stiro” (Flatiron Building) è uno degli edifici più iconici della Grande Mela. Costruito nel 1902 deve il suo soprannome alla forma con cui è stato disegnato dall’architetto di Chicago Daniel Burnham, obbligata dal lotto di terreno triangolare su cui è stato innalzato. Alto 87 metri di altezza e 22 piani oggi ospita la sede del quotidiano Daily Bungle.

 

#4 La “roccia nera”

Credits thomas_rochelet IG – CBS Building di New York

Il CBS Building di New York ha sede tra la 52esima strada e la Sixth Avenue. Al suo interno è ospitata la sede della rete televisiva CBS. Inaugurato nel 1965 si eleva per 150 metri e 38 piani. Soprannominato “The black rock”, la roccia nera, per la sua stazza  e l’insolito colore scuro dovuto al rivestimento utilizzato.

 

#5 Il “cetriolino” 

Credits isxbxlls IG – 30 St Mary Axe

Il primo grattacielo londinese di questa selezione è il 30 St Mary Axe di 41 piani , nel cuore della city, disegnato dallo studio di fama internazionale della Foster and Partners. Questo non è bastato ad evitargli il soprannome di “cetriolino” per la sua forma alquanto curiosa. Per alcuni assomiglia a una supposta gigante.

 

#6 “La scheggia” 

Credits za.hee.ra IG – The Shard

The London Bridge Tower, fino a prima della Brexit il più alto grattacielo dell’Unione Europea con 87 piani, è stato progettato dall’architetto italiano Renzo Piano e inaugurato nel 2012. Il nome originale è però durato poco e infatti è l’unico edificio della capitale britannica a utilizzare direttamente il soprannome, The Shard, “la scheggia”.

 

#7 La “grattugia” 

Credits mason785 IG – 122 Leadenhall Street

Il 122 Leadenhall Street è uno dei tanti grattacieli che prende il nome dal suo indirizzo londinese. Inaugurato nel 2014, su disegno dello studio Rogers Stirk Harbour + Partners, è alto 225 metri per 48 piani. Il soprannome per questo edificio non è tardato ad arrivare: per tutti è “la grattugia” per via della forma, colore e rilievi che lo caratterizzano.

 

#8 Il “rasoio elettrico”

Credits mikehutton63 IG – Strata SE1

Il grattacielo Strata SE1 progettato dagli architetti dello studio BFLSrasoio è alto 140 metri per 43 piani. Terminato nel 2010, fin da subito si è guadagnato il soprannome di “razor”, il rasoio, per la sua incredibile somiglianza con lo strumento per tagliare barba e capelli.

 

#9 Il “Walkie Talkie”

Credits bigredseb IG – 20 Fenchurch Street

Tra i diversi grattacieli londinesi di questa selezione non può mancare il 20 Fenchurch Street disegnato dall’architetto Rafael Viñoly. Inaugurato nel 2014 all’indirizzo di cui porta il nome, questo edificio di 160 metri per 34 piani ha per molti la forma di una radio walkie talkie. Oltre a questo è conosciuto per un incredibile difetto di progettazione. La superficie concava e interamente ricoperta di specchi della facciata esposta a sud riflette e concentra i raggi solari sulle strade sottostanti a tal punto da fondere i cruscotti delle auto: le temperature registrate sfiorano i 72°C.

 

#10 Il “geyser” 

Credits pernillezeglerski IG – Torre Agbar

La Torre Agbar di Barcellona fa parte dello skyline della città dal 2005 con i suoi 152 metri d’altezza. Per molti la sua forma alta, colorata e provocatoria ricorda un proiettile, ma è lo stesso architetto francese che l’ha progettata a suggerire il soprannome più azzeccato: «è come un grande geyser a pressione permanente che ha perforato il suolo. La definirei un’architettura che viene dalla terra ma non ha il peso della pietra». Parola di Jean Nouvel.

 

#10+1 Le “grandi mutande”

Credits miranda_xuu IG – CCTV Tower Beijing

Gli architetti Rem Koolhaas e Ole Scheeren hanno progettato a Pechino la sede della tv nazionale (CCTV). Il complesso alto 234 metri è stato terminato nel 2008 e si compone di due torri da 50 piani, che hanno le sembianze di due gambe, sormontate da un ponte di altri 13 piani. La forma bizzarra dell’edificio le è valso l’appellativo di “le grandi mutande”.

 

Fonte: Focus

Continua la lettura con: L’EDIFICIO con il BOSCO ALL’INTERNO

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 


Articolo precedenteIl locale più «dirty» di Milano: dove si può mangiare e bere fino alle 5 di mattina
Articolo successivo7 momenti in cui ci si sente una cosa sola con Milano
Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome