Lo skyline della Milano contemporanea è molto diverso da quello di un tempo: palazzi sobri ma eleganti sono stati sostituiti dalle forme geometriche della moderna architettura. Oggi porteremo indietro la lancetta del tempo fino al 1923, anno in cui furono costruiti i primi due grattacieli di Milano chiamati “I gemelli diversi”.
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I primi grattacieli di Milano: i «Gemelli Diversi» di Piazza Piemonte
# Con i “gemelli diversi” Borgato portò l’America a Milano
Nel 1923 vennero costruiti in piazza Piemonte i primi due grattacieli di Milano. A progettarli fu l’architetto Mario Borgato che diede vita ad una sorta di rivoluzione architettonica per la città, portando a Milano una novità di origine statunitense. In Italia i grattacieli non sapevamo ancora cosa fossero quando fu costruito il primo “skyscraper”: il primo della storia, l’Home Insurance Building, fu costruito a Chicago nel 1885 a seguito di un incendio che comportò la ricostruzione del centro città e fu lo stimolo che diede inizio alla famosa “Scuola di Chicago”.
# I due “piccoli” grattacieli che sfidarono il regolamento urbanistico
Oggi se cerchiamo il significato di grattacielo su Wikipedia, appare evidente che sono cambiati i termini di riferimento: “Viene considerato un grattacielo qualsiasi edificio di altezza superiore ai 100 metri. Tuttavia al di là della misurazione dell’altezza in metri è di uso comune considerare come grattacieli tutti quegli edifici che superino i 15 piani di altezza“. I “gemelli diversi”, così chiamati i due edifici, sfiorano i 40m di altezza ma furono davvero un record per l’epoca, infatti per poterli costruire fu concessa una deroga al piano urbanistico in vigore che vietava gli edifici al di sopra dei 28m.
# Esempi di una Milano Decò nascosti nella Cool City di oggi
Oggi i regolamenti si sono adattati al progresso architettonico e il grattacielo più alto di Milano nonché d’Italia, la torre Unicredit di Cesar Pelli a Porta Nuova, oltrepassa i 230 metri. Le sue caratteristiche sono emblematiche della modernità: costruita in vetro, acciaio ed ecosostenibile. In cima all’edificio vi è una guglia, chiamata Spire, dalla forma slanciata a spirale aperta. E’ possibile raggiungere la sommità della torre, risalendo i suoi 31 piani in soli 40 secondi con l’ascensore.
I “gemelli diversi” rappresentano invece uno stile opposto a quello utilizzato dagli architetti contemporanei: lo stile decò elegante e raffinato ma sempre sobrio, che riesce ad attirare l’attenzione dei passanti senza bisogno di eccessi o esagerazioni. I due grattacieli sono simili ma non identici, ad esempio presentano due cupole sommitali differenti e anche le colorazioni si distinguono facilmente come due gemelli con occhi diversi, uno ha la sommità marrone e l’altro invece verde.
La cura dei dettagli messa nella progettazione delle linee di questi due edifici lascia senza parole e racchiude un modo di vedere il mondo che un po’ sta svanendo e che dovremmo forse recuperare: essere anziché apparire.
Foto e ispirazione: Angelo Guaglio
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ROSITA GIULIANO
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