Cadorna, Missori, Duomo, San Babila, Sant’Ambrogio, Wagner: tutti sanno che cosa significano. Non tutti i nomi delle fermate della metro però sono così riconoscibili, anzi. Vediamo alcuni esempi su suggerimento di Achille Marra.
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I significati più nascosti delle fermate di metro e passante di Milano
# Linea M1
Tra le fermate di Milano ci sono personaggi che hanno contribuito alla ricchezza storica e culturale di Milano, tra figure del Risorgimento, scienziati, artisti e imprenditori. Partiamo dalla linea M1 con:
- Gambara: dedicata a Veronica Gàmbara, poetessa del Rinascimento, influente nella corte dei Gonzaga e nelle dinamiche culturali dell’epoca
- De Angeli: si riferisce a Ernesto De Angeli, imprenditore tessile che contribuì allo sviluppo industriale di Milano
- Inganni: intitolata a Angelo Inganni, pittore del XIX secolo, famoso per le sue vedute di Milano e la rappresentazione realistica della vita cittadina
- Primaticcio: dedicata a Francesco Primaticcio, detto “Il Bologna”, pittore e architetto manierista, attivo in Francia alla corte di Francesco I
- Precotto: di derivazione forse dal latino ecclesiastico Praecautum, che potrebbe ricordare un’antica osteria lungo la strada tra Milano e Monza, oppure dalla forma dialettale dal significato di prati riarsi
- Gorla: richiama il quartiere che serve ed è riconducibile con molta probabilità al latino gulula, diminutivo di gula, interpretabile nel senso di “anfratto”.
# Linea M2
Eccoci alla linea M2:
- Caiazzo: il nome deriva dal comune di Caiazzo, in provincia di Caserta, terra di origine degli immigrati del tempo in quell’area
- Piola: prende il nome da Gabrio Piola, matematico e fisico del XIX secolo, specializzato sulla meccanica dei continui
- Famagosta: prende il nome dall’omonima via in cui è situata, dalla città sull’isola di Cipro, colonia veneziana caduta nel XVI secolo in mano agli Ottomani
# Linea M3
Vediamo cosa ci riserva la M3. Ecco alcuni nomi :
- Rogoredo: legata al quartiere in cui si trova e il cui nome nome viene dal latino roburetum, ovvero “bosco di roveri”, che descriveva il paesaggio antico della zona
- Lodi T.I.B.B.: è collegata al corso sui cui sono presenti le uscite e alla storica azienda elettromeccanica Tecnomasio Italiano Brown Boveri, con uno stabilimento in zona che però è stato chiuso prima dell’inaugurazione della metropolitana
- Porto di Mare: nome bizzarro per una città senza mare e che in questo caso si riferisce a un progetto mai realizzato del primo Novecento. Nella zona servita dalla stazione era infatti previsto un grande porto industriale collegato al Po tramite canali navigabili, per sopperire alla saturazione della Darsena.
# Linea M4
Arriviamo all’ultima nata, la linea M4. Tra i nomi delle fermate di difficile interpretazione troviamo:
- Frattini: dedicata a Pietro Frattini, patriota italiano, uno dei Martiri di Belfiore, giustiziati dagli austriaci per il loro coinvolgimento nei moti risorgimentali;
- Segneri: da Paolo Ségneri, gesuita e predicatore del XVII secolo
- Repetti: è un omaggio a Alessandro Repetti, editore e tipografo del XIX secolo
- Argonne: nome ereditato dall’omonimo viale, che commemora la battaglia dell’Argonne, un’importante offensiva della Prima guerra mondiale
- Coni Zugna: prende il nome da una vetta montuosa del Trentino alta 1865 metri, ai confini con la provincia di Vicenza.
# Linea M5
Chiudiamo le stazioni delle metropolitana con la linea M5. Tra i nomi che i milanesi conoscono meno ci sono:
- Bignami: dedicata a via Emilio Bignami, ingegnere e dirigente industriale poco noto, che fu presidente dell’ATM negli anni ’30
- Ponale: deriva da via Ponale, a sua volta dal nome dal un torrente del Trentino, immissario del lago di Garda.
# Linee suburbane/passante
Concludiamo con le linee ferroviarie suburbane e il passante. Tra queste troviamo:
- Tibaldi: dedicata a Pellegrino Tibaldi, architetto e pittore manierista, autore di numerose opere a Milano e in Spagna
- Dateo: la fermata del passante, che dal 2022 interscambia con l’omonima sulla linea M4 prende il nome da Carlo Dateo, un prete milanese fondatore di brefotrofi, istituti dedicati all’accoglienza dei bambini abbandonati
- Lancetti: dedicata a Vincenzo Lancetti, scrittore e bibliografo di Cremona.
Continua la lettura con: Le città nella metro di Milano: quali sono e il problema inaspettato che possono provocare
FABIO MARCOMIN
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