Il Naviglio Grande e il Naviglio Pavese sono i più conosciuti. Ma, sebbene meno celebrato, c’è un altro corso d’acqua che ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della Pianura Padana. Un naviglio che, come tanti altri, scivola silenzioso attraverso il territorio, invisibile agli occhi dei più, ma che merita attenzione per la sua singolarità.
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Il Naviglio «volante» di Milano
# I cinque più famosi
La rete dei Navigli Lombardi si compone di cinque principali canali: Grande, Pavese, Martesana a Milano, Bereguardo e Paderno. Nei secoli passati ha svolto un ruolo cruciale nel trasporto di merci, oggi rimane quello nell’irrigazione agricola e nella creazione di paesaggi urbani unici. Se questi sono i più conosciuti, ce ne sono altri che scorrono più in sordina, ma che non sono meno interessanti. Tra questi, un affascinante canale si distingue per una curiosità ingegneristica, destinata a sorprendere anche i più esperti di navigli.
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# Il Naviglio di Langosco, di poco più corto del Naviglio Grande
Il Naviglio di Langosco prende il nome dal Conte Guido Langosco che, ottenuta la concessione da Filippo III di Spagna, lo fece realizzare a partire dal 1613. Sebbene non sia un nome che riecheggia tra le meraviglie dei canali milanesi, questo naviglio ha una sua importanza storica e ingegneristica e come lunghezza è dietro solo al Naviglio Grande: 43 contro 50 chilometri. In origine è stato concepito per agevolare il trasporto di merci e per l’irrigazione delle terre agricole, del Novarese e della Lomellina, e deriva sempre dal Ticino come il Naviglio Grande, Pavese e di Bereguardo. Si tratta dell’ultima utenza ad essere stata autorizzata. Il suo corso nasce in Provincia di Novara a nord del Ponte di Turbigo e prosegue nei territori di Galliate, Romentino, Trecate e Cerano, per poi lasciare il Piemonte e arrivare in Lombardia dove termina nel comune di Tormello in provincia di Pavia.
# Il punto in cui «vola» sopra il torrente Terdoppio, passando sopra un ponte
Una delle caratteristiche più sorprendenti di questo naviglio meno conosciuto si trova proprio nel territorio di Vigevano, dove il canale scorre al di sopra del torrente Terdoppio passando lungo un ponte. Un’opera di straordinaria ingegneria che consente al naviglio di attraversare il fiume d’acqua senza interromperne il flusso e mantenendo la sua funzionalità.
L’acqua scorre in modo lineare e, una volta superato il torrente, il Naviglio di Langosco prosegue la sua corsa naturale nelle campagne del pavese. Una testimonianza dell’ingegno lombardo, che ha saputo sfruttare le risorse naturali e trasformarle in un sistema perfettamente integrato con il territorio.
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FABIO MARCOMIN
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