L’antica Milano era cinta dalle mura. Per entrare in città si potevano varcare le mura attraverso delle grandi porte oppure degli accessi secondari, detti pusterle.
La meravigliosa storia delle porte di Milano
# Le porte in epoca romana
La principale porta di accesso alla città era Porta Romana. Le altre porte più antiche erano la Comasina, la Giovia, la Ticinese, la Tosa, la Vercellina e l’Orientale (oggi Porta Venezia).
Porta Comasina (o Porta Cumana), sull’attuale via dell’Orso, da cui partiva la via Regina che collegava Milano a Como.
Porta Giovia, dove oggi si trova il Teatro Dal Verme, era intitolata a Diocleziano, da cui partiva la via Severiana Augusta, che congiungeva con il Lago Maggiore, e la via Varesina, che portava a Varese e a Lugano.
La Porta Orientale si trovava sull’attuale via Manzoni, si apriva verso Bergamo, Brescia e l’Oriente.
Da Porta Romana partiva la via Emilia.
Porta Ticinese, sull’attuale Carrobbio, portava a Ticinum (Pavia).
Porta Tosa, situata lungo la moderna via Rastrelli, poco prima di via Larga, sorgeva nei pressi del porto fluviale di Mediolanum, e dava sulla strada romana che raggiungeva Cremona.
Da Porta Vercellina, situata dove ora è presente la chiesa di Santa Maria alla Porta, partiva la via delle Gallie, che conduceva verso Augusta Prætoria (Aosta) passando da Novaria.
L’imperatore Massimiano donò all’allora capitale dell’impero tre nuove porte: Argentea, Aurea ed Erculea.
# Le porte medievali
Le porte repubblicane e quelle massimiane, così come le mura, sono state distrutte durante l’assedio di Milano del 1162, opera dell’imperatore del Sacro Romano Impero Federico Barbarossa, venendo poi sostituite dalle mura e dalle porte medievali.
Le porte medievali principali erano:
Porta Orientale
Porta Romana
Porta Ticinese
Porta Vercellina
Porta Comasina
Porta Nuova
A queste va aggiunta Porta Giovia, che sarebbe definitivamente scomparsa con la costruzione del moderno Castello Sforzesco.
# Le porte spagnole
Tra il 1548 e il 1562 per ordine di Ferrante I Gonzaga si decise la costruzione delle mura spagnole, resa necessaria per sostituire le mura medievali di Milano, ormai diventate obsolete per l’invenzione della polvere da sparo.
Al 1796 le porte principali erano dodici, di cui sei erano quelle principali:
Porta Orientale, in epoca napoleonica Porta Riconoscenza e dal 1860 Porta Venezia.
Porta Romana.
Porta Ticinese, nota sotto Napoleone come Porta Marengo.
Porta Vercellina, dopo il 1859 ribattezzata Porta Magenta.
Porta Nuova.
Porta Comasina, dal 1860 Porta Garibaldi.
# Le porte dell’Ottocento
Nel XIX secolo, con la crescita dei commerci e del traffico, vennero aperte altre porte. Furono le ultime prima della demolizione delle mura spagnole, che iniziò alla fine dello stesso secolo:
Porta Sempione, situata dove esisteva in epoca medievale Porta Giovia e corrispondente al moderno Arco della Pace.
Barriera Principe Umberto, demolita nel 1931 e sostituita dall’omonima e moderna stazione.
Porta Genova, ora chiamata stazione di Milano Porta Genova.
Porta Volta.
Porta Monforte, ultima porta realizzata a Milano per fornire alla città un altro accesso che superasse le mura.
Altri cambiamenti di nome si ebbero durante il Risorgimento. Porta Tosa cambiò nome in Porta Vittoria per celebrare le cinque giornate, Porta Vercellina venne rinominata Porta Magenta in ricordo della battaglia di Magenta, Porta Comasina fu ridenominata Porta Garibaldi e Porta Orientale fu ridenominata Porta Venezia (1859) in onore alla città lagunare, non ancora annessa al Regno di Sardegna.
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