Ci cantò anche Elvis Presley.
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La discoteca più antica d’Italia: compie 113 anni
# 113 candeline per il Riva di Dolo (VE)
Se pensiamo ai locali notturni del nostro Paese, ci vengono in mente senza dubbio istituzioni come l’Hollywood di Milano, il Piper di Roma, la Capannina di Viareggio: sono sicuramente le discoteche più celebri d’Italia, ma non le più antiche. La sala da ballo più longeva del Paese è il Riva: si trova nella terraferma veneziana, a Dolo, ed è stata inaugurata nella primavera del 1912, ben 113 anni fa.
# Le origini del RIVA
Ulisse Moron, insieme ai soci Lorella Bosello e Roberto Scardellato, ha voluto precisare, in riferimento a un recente servizio giornalistico: «Non intendo fare polemica con la Rai, ma sono certo che la nostra sia la sala da ballo più antica d’Italia. Il nostro locale ha aperto nel 1912 e il prossimo 22 marzo celebreremo i 113 anni di attività». Ma come è nata questa storica balera? Il nonno di Ulisse, Luciano, emigrò in Brasile alla fine dell’Ottocento come artigiano. Lì conobbe un italiano, proprietario di un magazzino a Dolo e nel 1901 lo acquistò, pensando di usarlo per la sua attività al ritorno in Italia. Tuttavia, affascinato dalla cultura del ballo brasiliana, quando nel 1911 molti italiani furono costretti a rientrare, decise di trasformarlo in una sala da ballo anziché in una bottega artigiana.
# L’ospite d’eccezione: Elvis the Pelvis
Il locale ha superato periodi difficili durante le guerre mondiali, vivendo però anche momenti di grande prestigio. Nel 1944 era frequentato dai militari americani di Vicenza e, nel 1955, un ex frequentatore divenuto comandante a Verona lo riservò per i suoi soldati, con accesso esclusivo agli americani. L’orchestra, diretta da Teddy Randazzo, rese possibile un evento straordinario: Randazzo fece arrivare dalla Germania un giovane artista per esibirsi davanti ai militari. Quella star si chiamava Elvis Presley.
# Le star degli anni d’oro
Negli anni successivi, la sala da ballo divenne un punto di riferimento per tutta la Riviera del Brenta e ospitò numerosi grandi nomi della musica. Moron ricorda un episodio particolare: «Per il veglione di Capodanno del 1965 avevamo ingaggiato il gruppo inglese dei Rokes, ma una decina di giorni prima dell’evento declinarono l’invito perché chiamati a esibirsi in diretta sulla BBC. In quei giorni, da noi si esibiva un ancora poco noto Lucio Dalla: venuto a sapere dell’accaduto, ci aiutò a trovare una soluzione, permettendoci di ingaggiare i Nomadi». Ma non furono solo loro a calcare il palco del locale. Bobby Solo, dopo la vittoria al Festival di Sanremo, trascorse la sua prima serata post-trionfo esibendosi a Dolo. Anche Caterina Caselli, Dino e Orietta Berti furono ospiti del club, che negli anni d’oro arrivava a ospitare fino a 2.000 persone, grazie anche all’ampia area esterna affacciata sul Naviglio del Brenta (da qui, probabilmente, l’attuale nome del locale).
# Evoluzione e futuro
Nel tempo, il locale ha cambiato spesso nome: nel 1973 divenne “Gabbiano”, poi “Papé Satan” nel 1987, quindi “Canaletto”, “Target” e “Mio Club”.
Oggi è conosciuto come “Riva”, ma non per molto ancora. Ulisse Moron anticipa che proprio in occasione dei festeggiamenti per i 113 anni verrà annunciato il nuovo nome del locale. Si sta valutando un ritorno alle origini. Attualmente il “Riva” è aperto solo il sabato sera, per sette mesi l’anno, e l’accesso è riservato ai maggiorenni dai 21 anni in su, proprio come un tempo».
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LUCIO BARDELLE
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